indagine “Contramal” del NAS Carabinieri di Cagliari

A conclusione di un’indagine avviata nel giugno 2012, nella mattinata odierna i Carabinieri del NAS di Cagliari, collaborati da militari delle Compagnie CC di Cagliari e di Quartu Sant’Elena, hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale del capoluogo sardo (su richiesta del P.M. Dr.ssa Maria Grazia Genoese) ponendo agli arresti domiciliari un’infermiera professionale del locale Ospedale Oncologico, già in servizio presso gli ospedali cagliaritani S. Giovanni e Brotzu, per i reati di truffa aggravata ai danni del SSN, furto aggravato, falso materiale e ideologico commessi da Pubblico Ufficiale.

L’indagine è nata all’inizio della scorsa estate dalla notizia della presentazione, presso una farmacia della provincia di Cagliari, di prescrizioni di farmaci, presumibilmente false, tutte intestate all’arrestata. Gli immediati accertamenti hanno consentito ai Carabinieri del NAS di accertare che l’infermiera, sin da quando era in servizio all’Ospedale S. Giovanni, ha sottratto furtivamente ricettari del Servizio sanitario nazionale ad alcuni medici del nosocomio, allo scopo di prescrivere - a se stessa - ingenti quantitativi di un potente farmaco analgesico, il CONTRAMAL. Tale medicinale, a totale carico della sanità pubblica, è un oppioide utilizzato principalmente per la “terapia del dolore”, che viene spesso assunto impropriamente anche da tossicodipendenti in sostituzione o in alternativa alle sostanze stupefacenti “ordinarie”.

L’attività investigativa ha consentito di individuare, nel periodo settembre 2011 - aprile 2012, 120 ricette falsificate, per un totale di 2880 fiale del farmaco, tutte compilate con la stessa calligrafia, emesse a favore dell’infermiera, recanti il timbro di Reparti ospedalieri e la firma di medici pubblici del tutto ignari della vicenda. Le stesse sono state presentate, per l’acquisizione del medicinale, a diverse farmacie di Cagliari e Quartu Sant’Elena, con cadenza pressoché giornaliera (in diversi casi anche più volte al giorno).

Contemporaneamente all’Ordinanza di arresti domiciliari, sono state eseguite perquisizioni presso l’abitazione e i luoghi nella disponibilità dell’indagata, tuttora in corso.

Ulteriori indagini consentiranno di accertare il danno causato dall’infermiera all’erario successivamente al periodo sopra indicato.


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Data di pubblicazione: 25 gennaio 2013, ultimo aggiornamento 28 gennaio 2013