Due CC del NAS

I Carabinieri del Nas di Reggio Calabria, in collaborazione con i colleghi dell’Arma Territoriale, hanno eseguito una serie di ispezioni all'interno di 12 strutture tra residenze sanitarie assistite, case di riposo, comunità alloggio e case famiglia, site in provincia di Reggio Calabria.
Al termine dei controlli i Carabinieri hanno segnalato 5 strutture sprovviste di idonea documentazione e non censite dalle autorità amministrative e diffidato 7 analoghe attività per ripristino dei requisiti strutturali organizzativi e funzionali.
I 62 anziani ospiti nelle case di riposo prive di autorizzazione, dopo aver effettuato dei test precauzionali al fine di escludere eventuali positività al COVID-19, saranno ricollocati presso altre strutture del reggino.

I Carabinieri del Nas di Pescara hanno effettuato un’ispezione presso una residenza per anziani rilevando che all’interno della struttura erano presenti 19 ospiti, di cui 2 positivi al COVID- 19 ed i restanti 17 in attesa degli esiti dei tamponi. Pertanto il legale rappresentante è stato segnalato alla locale ASL mentre la struttura verrà continuamente monitorata per l’evolversi della situazione.

I Carabinieri del Nas di Cagliari, a seguito di un controllo effettuato all’interno di una struttura ricettiva per anziani, hanno rilevato la presenza di un numero di ospiti pari quasi al triplo di quella prevista con ulteriori difformità ovvero, la mancata registrazione degli ospiti in esubero, il personale addetto all’assistenza in numero inadeguato. Inoltre, durante l’ispezione, vi erano in corso lavori di ristrutturazione e ampliamento che, sebbene regolarmente autorizzati, si svolgevano nelle vicinanze delle camere occupate dagli ospiti senza precauzioni per la loro incolumità. Su richiesta dei militari del NAS, la locale ASL sta effettuando i tamponi all’interno della struttura e finora non sono stati registrati casi di positività al COVID-19. Tuttavia il legale responsabile è stato segnalato alla ASL e diffidato, entro 90gg, a riportare il numero degli ospiti a quello autorizzato non accettandone ulteriori.

Il NAS di Campobasso ha deferito alla Procura della Repubblica di Isernia il titolare di una comunità alloggio per anziani per aver omesso di comunicare alle Autorità le generalità delle persone alloggiate nella struttura. Nel corso del medesimo intervento, inoltre, i militari hanno accertato carenze strutturali e organizzative, condizioni di sovraffollamento e la detenzione di 25 kg di prodotti ittici privi di tracciabilità.

Il NAS di Ragusa, invece, nel corso di alcune ispezioni effettuate presso tre case albergo per anziani, ha accertato l’omessa attuazione delle linee guida emanate dalla regione Sicilia per il contenimento dell’epidemia di COVID-19. Le responsabili della struttura, infatti, avevano omesso di far rispettare le distanze sociali e non avevano predisposto la compilazione delle schede di rilevazione della temperatura corporea per gli ospiti e gli operatori che li assistevano.

Il NAS di Parma ha invece effettuato un’ispezione presso un poliambulatorio privato emiliano. Nel corso del controllo, i militari operanti hanno constatato la presenza di diversi pazienti in attesa di essere sottoposti a prestazioni sanitarie che, da alcune verifiche, sono risultate non avere carattere di urgenza e programmabilità. Il titolare del poliambulatorio è stato quindi sanzionato e l’attività, dal valore di mezzo milione di euro, è stata sospesa.

Il NAS di Salerno continua i controlli finalizzati ad evitare il commercio di prodotti irregolari. In tale ambito, i militari campani hanno sequestrato circa 2.000 confezioni di gel igienizzante per le mani, pronte per essere commercializzate nonostante fossero prive della notifica sull’apposito portale europeo, requisito previsto dalla legge al fine di assicurarne la sicurezza.

Anche il NAS di Roma continua la sua opera di monitoraggio dei prodotti in commercio presso farmacie, depositi e attività per la vendita di prodotti igienizzanti. In tale contesto, i militari romani hanno segnalato quattro persone alla Procura della Repubblica per aver commercializzato prodotti privi dell’autorizzazione del Ministero della Salute.
Nel corso degli accertamenti i militari hanno sequestrato oltre 17.000 confezioni di gel disinfettante irregolari, dal valore complessivo di circa 120.000 euro.

 

 

 



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Data di pubblicazione: 24 aprile 2020, ultimo aggiornamento 24 aprile 2020