Ministero della Salute

Il NAS di Palermo, nell'ambito di un'indagine delegata dalla Procura della Repubblica del medesimo capoluogo, ha eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un primario e due infermieri impiegati presso un reparto ospedaliero di Palermo e per l’agente di commercio di una ditta fornitrice di dispositivi medici al medesimo presidio. Tutti gli arrestati sono accusati di concorso in truffa aggravata continuata in danno del Servizio Sanitario Nazionale e falsità in atti pubblici.
Nel corso dell'attività investigativa è emerso che gli indagati hanno perpetrato sistematiche truffe ai danni della struttura ospedaliera, mediante la compilazione fraudolenta di documenti attestanti un utilizzo di materiale protesico neurochirurgico in occasione di interventi di chirurgia cranica e della colonna vertebrale, in quantità maggiore rispetto a quello reale, dispositivi costosi (viti e placche intracraniche del costo medio di euro 700) che, seppur mai utilizzati, venivano regolarmente fatturati all'azienda ospedaliera. Nel medesimo contesto investigativo è stato inoltre accertato che il primario ospedaliero, a vantaggio dei suoi pazienti privati da sottoporre ad intervento chirurgico, ha disatteso le liste d'attesa avvalendosi del fattivo contributo psicologico e materiale di altri 7 medici e 2 infermieri dello stesso reparto, anch' essi indagati in stato di libertà, i quali hanno falsamente attestato sulla documentazione ospedaliera lo svolgimento di visite mediche nei confronti di pazienti mai transitati dall'ospedale ma che, nella realtà, erano stati visitati dal primario nel suo studio privato.
Nella circostanza, l'AG inquirente ha disposto altresì il sequestro per equivalente della somma di euro 43.724, nei confronti dei destinatari dei provvedimenti cautelari, di un altro infermiere indagato e di un socio della ditta di dispositivi medici, somma riconducibile al laborioso accertamento medico-documentale svolto nel periodo di indagine.