Due CC del NAS

Il NAS di Torino, unitamente al personale del locale Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale, nel corso di accertamenti delegati dall’Autorità Giudiziaria ha rinvenuto e sottoposto a sequestro un laboratorio artigianale, contenente frigoriferi, piani di lavoro, impastatrice, tritacarne e bidoni con budella per salumi, privo del previsto riconoscimento alla macellazione ed utilizzato per la lavorazione e confezionamento di carni ed insaccati di selvaggina.
Nello specifico, i Carabinieri hanno accertato che il laboratorio era stato utilizzato per la preparazione di salami di cinghiale, utilizzando circa mezzo quintale di carne fornita da cacciatori ad esito di attività venatoria. Gli insaccati, contaminati dalla trichinella erano stati successivamente responsabili di un focolaio di trichinellosi che, tra gli altri, aveva finito per colpire lo stesso indagato e la sua famiglia.

Il NAS di Bologna ha deferito all’Autorità Giudiziaria il titolare di uno stabilimento per la produzione carni. L’indagato è accusato di aver prodotto e immesso in commercio salumi a base di carne pericolose per la salute pubblica in quanto contaminate da un batterio patogeno.
L’intervento dei Carabinieri è scaturito da una segnalazione effettuata dall’Azienda Sanitaria di Como Sud, che aveva riscontrato la presenza del batterio su un campione prelevato presso un supermercato lombardo.

Il NAS di Milano, a seguito delle risultanze di alcuni esami di laboratorio effettuati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, su un campione di pesce, ha segnalato all’Autorità Giudiziaria l’amministratore unico di un’impresa lombarda.
Il provvedimento è stato adottato in quanto l’alimento è risultato essere contaminato da metalli pesanti in concentrazioni superiori rispetto a quelle previste dalla legge. L’indagato, nello specifico, è accusato di aver omesso di effettuare le dovute procedure di controllo ed esame prima di immettere in commercio oltre sette quintali di pesce importato dall’estero.
La ditta ha avviato le procedure di richiamo del prodotto irregolare.

Il NAS di Livorno ha segnalato all’autorità amministrativa il titolare di un ristorante etnico. Nel corso di un accertamento eseguito presso l’attività commerciale, infatti, i Carabinieri toscani hanno accertato che l’uomo aveva preparato pesce crudo senza rispettare le procedure di legge di abbattimento della temperatura.
Personale dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest, intervenuto su segnalazione dei militari, ha disposto la sospensione dell’attività ristorativa, dal valore di circa 220.000 euro.

Il NAS di Napoli, a conclusione di un controllo effettuato unitamente al personale dell’ASL Napoli Nord, ha proceduto al sequestro amministrativo di circa 10.000 confezioni di prodotti dolciari privi di indicazioni in lingua italiana e alla chiusura del garage ove gli stessi erano custoditi in assenza delle autorizzazioni previste.

Sempre il Nas di Napoli, infine, nel corso di un’ispezione effettuata presso una pasticceria dell’hinterland partenopeo, ha rinvenuto e sottoposto a sequestro 30 kg di alimenti privi di tracciabilità.

 

 

 

 

 


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Data di pubblicazione: 29 gennaio 2020, ultimo aggiornamento 29 gennaio 2020