Carabinieri del NAS ispezionano prodotti ittici

Continua senza sosta l’attività di controllo delle mense scolastiche da parte dei NAS su tutto il territorio nazionale.

Il NAS di Pescara ha svolto un’indagine nei confronti di una ditta abruzzese, aggiudicatrice di un appalto per il servizio di refezione di un istituto scolastico per l’infanzia.
Al termine degli accertamenti, i Carabinieri hanno deferito all’Autorità Giudiziaria l’amministratore unico e il gestore della società, accusati di aver somministrato agli alunni della scuola alimenti diversi, per qualità, da quelli previsti dal capitolato di appalto e riportati sul menù settimanale in visione ai genitori degli alunni.
Allo stesso modo, i Carabinieri del NAS continuano gli accertamenti anche negli altri campi riguardanti la sicurezza degli alimenti.

I militari del nucleo di Catania hanno ispezionato uno stand commerciale sito in un mercato specializzato nella vendita di prodotti agroalimentari di provenienza biologica. Nel corso del controllo, i Carabinieri hanno sequestrato 65 kg di formaggi stagionati, dai quali era stata asportata fraudolentemente l’etichettatura al fine di eludere i consumatori sull’origine e qualità degli stessi, simulandone la provenienza da un’azienda agricola locale.
Sia il titolare che il gestore dell’attività sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania per il reato di frode in commercio.

Il NAS di Perugia,  nell’ambito di alcuni controlli nel campo delle conserve alimentari, ha deferito due persone all’Autorità Giudiziaria. Il provvedimento scaturisce da pregresse attività ispettive condotte presso due esercizi commerciali, durante le quali i Carabinieri prelevarono dei campioni di ragù di carne di cinghiale. Le successive analisi di laboratorio hanno rilevato una non conformità in quanto il sugo conteneva la carne di cervo europeo, non dichiarata in etichetta.

Il NAS di Bologna, infine, ha deferito in stato di libertà il legale rappresentante di un centro di depurazione-spedizione di molluschi. L’indagato è accusato di aver posto in vendita mitili e vongole veraci, di origine spagnola e italiana, indicando in etichetta una data successiva rispetto a quella di reale confezionamento, al fine di prolungare i termini di commercializzazione del prodotto.
I militari hanno posto sotto sequestro penale oltre 57 tonnellate di alimenti, per un valore complessivo di 300.000 euro circa.

 

 

 

 

 


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Data di pubblicazione: 27 dicembre 2018, ultimo aggiornamento 27 dicembre 2018