immagine di un paesaggio con edifici e verde

Con l'Accordo Stato-Regioni 22 settembre 2021 è stato approvato il Documento di indirizzo per la pianificazione urbana in un’ottica di Salute Pubblica - Urban Health
Il documento rappresenta il frutto dell’impegno del Tavolo di lavoro su Città e Salute (Urban Health), che ha operato tra maggio 2018 e marzo 2021 presso la Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute. Il Tavolo ha visto coinvolti i principali stakeholder con l’obiettivo di produrre un documento di indirizzo, che rappresentasse uno strumento di orientamento metodologico - operativo a supporto di strategie intersettoriali e programmi dei Piani regionali di Prevenzione, in coerenza con quanto previsto dal Piano Nazionale di Prevenzione 2020–2025 nel campo della Urban Health.

Con Urban Health si fa riferimento a un orientamento strategico, che integra le azioni di tutela e promozione della salute nella progettazione urbana e sottolinea la forte dipendenza tra il benessere fisico, psichico e sociale e l’ambiente urbano in cui si vive. Anche la definizione di salute che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) inserì nel suo atto costitutivo del 1948, ovvero “… uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità”, conteneva già l’invito ai governi ad adoperarsi al fine di garantire ai cittadini un alto livello di benessere andando oltre la dimensione strettamente fisica e la conseguente risposta esclusivamente sanitaria.

Anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), peraltro, nel contesto dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs - Sustainable Development Goals), esprime un chiaro giudizio sull’attuale modello di sviluppo, insostenibile non solo sul piano ambientale ma anche su quello economico e sociale. In particolare, l’Obiettivo 11 punta a “rendere le città e le comunità sicure, inclusive, resilienti e sostenibili”, nella consapevolezza che l’ambiente che ci circonda può influire drasticamente sulle nostre abitudini e stili di vita. In questo contesto, infatti, la pianificazione urbana può contribuire a promuovere i comportamenti sani e la sicurezza, attraverso la riqualificazione di aree esistenti così come attraverso la progettazione di nuovi insediamenti, condizionando e modificando i bisogni emergenti, gli stili di vita e le aspettative dell’individuo, fattori che dovrebbero essere sempre considerati nella definizione e nell’orientamento delle politiche pubbliche.

Vista la stretta correlazione tra pianificazione urbana e salute, il Servizio Sanitario è chiamato ad assumere un ruolo rilevante, non solo come promotore di politiche e azioni volte a migliorare gli stili di vita e le condizioni della salute della popolazione ma anche come garante della possibilità che tali miglioramenti siano facilitati e resi duraturi nel tempo. Tale ruolo non è solo rivolto ad azioni di advocacy, attraverso la mobilitazione delle parti interessate perché esercitino una pressione politica a supporto di questioni sanitarie importanti per gli abitanti della città, ma anche di vero e proprio controllo, attraverso la valutazione igienico-sanitaria degli strumenti di regolazione e pianificazione urbanistica, così come previsto dal DPCM 12 gennaio 2017 sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

Facendo seguito a quanto previsto dai LEA, il documento approvato si è posto l’obiettivo di individuare i criteri che possano aiutare gli operatori e i decisori nella valutazione della pianificazione urbanistica finalizzata alla promozione della salute e dei corretti stili di vita e nell’ottica della Urban Health.

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Data di pubblicazione: 5 ottobre 2021, ultimo aggiornamento 8 ottobre 2021