La pandemia da COVID-19 ha comportato un forte impatto sul sistema sanitario in generale e in particolare sul comparto delle malattie infettive con limitazioni nell’accesso ai centri di cura e screening con un calo dell’attività di testing.
Allo scopo di garantire alla popolazione la possibilità di sottoporsi ai test di screening per HIV e altre malattie sessualmente trasmesse (IST), senza ritardi dovuti allo stato di emergenza Covid-19, il Ministro della salute ha firmato il 17 marzo 2021 il decreto ‘Misure urgenti per l'offerta anonima e gratuita di test rapidi HIV e per altre IST in ambito non sanitario alla popolazione durante l'emergenza COVID-19’, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 aprile 2021.
I test rapidi non si configurano come test diagnostici, ma di screening, il cui risultato preliminarmente positivo deve essere confermato con metodica tradizionale su prelievo ematico.
Allo scopo di mantenere e diversificare il livello di offerta di test rapidi HIV e per altre IST sul territorio nazionale, in contesti con comprovata esperienza CBVCT (Community Based Voluntary Counseling and Testing) di enti del terzo settore o organizzazioni della società civile, l'esecuzione e la comunicazione dell’esito preliminare dei test rapidi, salivari e su sangue da prelievo capillare, potranno essere effettuate anche da operatori non appartenenti alle professioni sanitarie (Community Health Worker) opportunamente formati.
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