Un giovane in un pub

Diminuisce la mortalità legata alla patologie connesse all'uso di alcol, ma tra i giovani il consumo resta ancora alto. Ciò che preoccupa è la pratica che si diffonde sempre di più tra i giovani di consumare bevande alcoliche in grande quantità in breve tempo fuori pasto. E la percentuale di ragazze tra 14 e 17 anni consumatrici di alcol, che è raddoppiata negli ultimi 15 anni. E' l'analisi del Ministero della Salute che ha pubblicato nell'ottava Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in attuazione della legge-quadro 125/2001 in materia di alcol e problemi correlati al consumo di alcol. Il documento, trasmesso dal Ministro, prof. Renato Balduzzi, ai Presidenti di Camera e Senato, presenta un quadro aggiornato sui consumi alcolici e sui comportamenti a rischio, gli interventi di contrasto attivati dal Ministero, i dati del monitoraggio dei servizi territoriali e delle iniziative delle Regioni su accesso ai trattamenti, prevenzione, informazione, aggiornamento professionale, promozione della ricerca e del volontariato.

I dati confermano il passaggio dal tradizionale modello di consumo mediterraneo, con consumi quotidiani e moderati, incentrati prevalentemente sul vino, a un modello più articolato, che risente sempre più dell'influsso culturale nordeuropeo. Cresce ancora il fenomeno del binge drinking, cioè la pratica di consumare diverse bevande alcoliche in quantità in un breve arco di tempo: nel 2010 ha riguardato il 13,4% degli uomini e il 3,5% delle donne. Nella fascia tra i 18 e i 24 anni la percentuale di donne che pratica il binge drinking sale al 9,7 %.
I consumatori fuori pasto sono notevolmente aumentati nel corso dell'ultimo decennio: dal 33,7 % al 41,9% i consumatori tra i 18 e 24 anni; dal 14,5 al 16,9 quelli tra 14 e 17 anni. E' tra le ragazze di 14-17 anni che la quota delle consumatrici fuori pasto raddoppia negli ultimi 15 anni, passando dal 6 % del 1995 al 14,6% del 2010.

Se si analizzano solo gli ultimi due anni si trovano dati relativamente stabili. Anzi tra il 2009 e il 2010 si registra una lieve diminuzione tra i giovani fino a 25 anni (dal 34,3% al 34,1%) e tra le donne (dal 15,7% al 14,6%).
Diminuisce il dato della mortalità correlata all'uso di alcol (-12% dal 2007 al 2008) ed è in lieve calo la percentuale degli utenti in trattamento (-1,8% dal 2008 al 2009) e in particolare scende il numero dei nuovi utenti al di sotto dei 20 anni.

Nella presentazione della Relazione, il Ministro Balduzzi sottolinea che "le politiche di contrasto nazionali e regionali stanno ottenendo qualche riscontro: è necessario continuare a consolidare i dati positivi e contenere i problemi più rilevanti, rafforzando in particolare gli interventi di prevenzione e un attento monitoraggio che guidi verso l'adozione delle politiche più adeguate". Questo vale, continua il Ministro, soprattutto nei confronti dei più giovani: "Dobbiamo aiutare i giovani a fronteggiare le pressioni sociali al bere in contesti significativi come la scuola, i luoghi del divertimento, della socializzazione e dello sport, e realizzare interventi di intercettazione precoce del consumo giovanile a rischio, accompagnandoli con appropriati interventi di sostegno e motivazione al cambiamento, secondo la strategia già sperimentata a livello internazionale ed europeo e sarà recepita nel nuovo Piano Sanitario Nazionale".

Il Ministro Balduzzi spiega che "preoccupano i dati della diffusione soprattutto a livello giovanile, che richiedono attenzione e impegno maggiore circa l'educazione al bere sano e moderato da parte di tutti": "Per questo motivo - dichiara il Ministro Balduzzi - ho intenzione, insieme al Ministro dell'Istruzione Francesco Profumo e al Ministro Andrea Riccardi, che ha la delega per le politiche giovanile, di approfondire il ruolo delle agenzie educative e della scuola nel contrasto del consumo smodato di alcol".

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Data di pubblicazione: 23 febbraio 2012, ultimo aggiornamento 9 gennaio 2013