È rientrato in Italia da Wuhan con volo speciale dell’Aeronautica militare Niccolò, il ragazzo italiano che doveva tornare in Italia il 3 febbraio scorso insieme ai 56 connazionali attualmente in quarantena presso la città militare della Cecchignola a Roma.
L’aereo militare che ha riportato Niccolò in Italia è atterrato all’aeroporto di Pratica di Mare nella mattinata del 15 febbraio. Sul volo ha viaggiato anche il Viceministro Pierpaolo Sileri. Il ragazzo è stato trasferito in biocontenimento all’Istituto Spallanzani, che in una nota sottolinea che “le sue condizioni di salute sono buone. Presenta febbricola e non manifesta altra sintomatologia. Il ragazzo appare assolutamente sereno e di ottimo umore”.
Il giovane italiano era rimasto a Wuhan perché il 3 febbraio al momento dell’imbarco sul volo che doveva riportarlo in Italia aveva la febbre e il protocollo prevede la partenza solo per persone che non hanno sintomatologia. Sottoposto ai controlli in Cina, Niccolò era poi risultato negativo ai test sul nuovo coronavirus.
Rezza: "Atteso coronavirus arrivasse in Africa, isolamento immediato buona notizia"
Nella riunione della task-force Covid-19 di questa mattina al ministero è stato verificato il quadro generale internazionale e nazionale ed è stata inoltre confermata l'efficacia di tutte le misure fin qui adottate. Sul caso di contagio al Cairo, Giovanni Rezza dell'Istituto Superiore di Sanità, ha dichiarato: "Era atteso che un caso in Africa settentrionale arrivasse. La buona notizia è che sebbene non presentasse sintomi rilevanti, sia stato immediatamente identificato e isolato. Ciò sembrerebbe dimostrare che i sistemi di sorveglianza e controllo messi in atto con supporto dell'Oms da alcuni paesi africani risultano attivi".
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