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La Giornata mondiale della tubercolosi (TBC) viene celebrata il 24 marzo di ogni anno, in ricordo del 24 marzo 1882, quando Robert Koch annunciò alla comunità scientifica la scoperta dell’agente eziologico della malattia.

Con la Giornata mondiale 2017 si entra nel secondo anno della campagna biennale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), “Unite to End TB” (Uniti per sconfiggere la tubercolosi) volta a sensibilizzare Istituzioni, organizzazioni della società civile, operatori sanitari e altri attori coinvolti nella lotta alla tubercolosi, a collaborare e unire gli sforzi per fermare la malattia e ridurre drasticamente il numero di decessi ad essa correlati.

Quest'anno, l'OMS pone particolare attenzione alle azioni per affrontare lo stigma, la discriminazione, l'emarginazione e superare le barriere di accesso alla cura. Ciò è essenziale al fine di raggiungere l'obiettivo di porre fine alla tubercolosi entro il 2030 come parte degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

La situazione

La TBC rappresenta ancora oggi un grave problema di sanità pubblica a livello mondiale. E' una delle prime 10 cause di morte in tutto il mondo.

Nel 2015:

  • 10,4 milioni di persone hanno contratto la tubercolosi
  • 1,8 milioni sono morti a causa della malattia.

La Regione europea ha sviluppato un suo specifico piano di azione per gli anni 2016-2020 con i seguenti obiettivi per l’anno 2020:

  • ridurre del 35% i decessi per TBC
  • ridurre l’incidenza della TBC del 25%
  • raggiungere un tasso di successo del trattamento del 75% tra la coorte di casi di TBC multiresistenti (MDR-TB).

Anche se il nostro Paese è definito dall’OMS “a bassa endemia” (si registrano meno di 10 casi di malattia ogni 100.000 abitanti), la maggior parte dei casi si verifica in soggetti appartenenti a categorie più deboli o che, più difficilmente, possono accedere ai servizi socio-sanitari.
In Italia, nell’ultimo quinquennio i casi sono passati da 4.461 nel 2011 a 3.769 nel 2015. L’incidenza calcolata sulle notifiche nazionali scende da 7,5 casi per 100.000 abitanti nel 2011 a 6,2 casi per 100.000 ab. nel 2015.
Nello stesso anno i casi registrati di tubercolosi resistente ai farmaci sono stati 81.

 

Grafico - Casi di tubercolosi in Italia - anni 1955-2015

Casi di tubercolosi in Italia - anni 1955-2015

 

Attività nazionali

L’Italia continua ad essere un Paese a bassa incidenza di tubercolosi, anche grazie al miglioramento della diagnostica e della terapia. Tuttavia, la prevenzione e il controllo della TBC richiedono mirati interventi di sanità pubblica.
A livello nazionale sono state diffuse le linee guida su prevenzione e sorveglianza della TBC e del carico di antimicrobico-resistenza ad essa associata. Il programma di intervento Controllo della tubercolosi: obiettivi di salute, standard e indicatori 2013-2016 predisposto con le Regioni e le Province Autonome è stato finalizzato, tra l’altro, a:

  • potenziare il sistema di segnalazione della tubercolosi
  • migliorare l’accesso dei pazienti ai servizi sanitari
  • rafforzare la diagnosi di laboratorio rapida, anche al fine di dare inizio rapidamente alla terapia, e all’attuazione delle opportune misure di controllo sui possibili contatti.

Azioni internazionali

Nell’ambito delle attività internazionali, il Ministero della Salute parteciperà alla Conferenza Ministeriale globale TBC nell'era degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), che si terrà a novembre 2017, ospitata dal Governo della Federazione Russa a Mosca e all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in programma nel 2018, al fine di affrontare gli obiettivi specifici della prevenzione e il controllo della TBC in modo globale e multisettoriale.

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Data di pubblicazione: 23 marzo 2017, ultimo aggiornamento 23 marzo 2017