immagine tratta dall'opuscolo con alcuni alimenti a rischio di esposizione all'acrilamide

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare, EFSA ha pubblicato il 4 giugno 2015 un proprio parere scientifico sull’acrilammide negli alimenti. Il parere rappresenta l'aggiornamento di una precedente valutazione EFSA dell' esposizione alimentare all'acrilamide (fatta per l'ultima volta nel 2011), con l'utilizzo di nuovi dati sui tenori di acrilammide negli alimenti e di dati più recenti sui consumi di alimenti. Secondo il parere dell'EFSA l’acrilammide presente negli alimenti può aumentare il rischio di sviluppare il cancro nei consumatori per tutte le fasce d’età.

Le prove ricavate da studi su animali mostrano che l’acrilammide e il suo metabolita, la glicidammide, sono genotossiche e cancerogene: danneggiano cioè il DNA e provocano il cancro. Le prove desunte da studi sull’uomo che l’esposizione alimentare all’acrilammide provochi il cancro  sono invece limitate e poco convincenti.

Poiché l’acrilammide è presente in un’ampia gamma di alimenti comuni, l’allarme per la salute vale per tutti i consumatori, ma è l’infanzia la fascia di età più esposta, sulla base del peso corporeo. I più importanti gruppi di alimenti che contribuiscono all’esposizione all’acrilammide sono i prodotti fritti a base di patate, il caffè, i biscotti, i cracker, i pani croccanti e il pane morbido.

Per approfondire leggi l'opuscolo dell'EFSA L'acrilammide negli alimenti.

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Data di pubblicazione: 8 giugno 2015, ultimo aggiornamento 8 giugno 2015

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