Beatrice Lorenzin

Nessun passo indietro sul Patto per la Salute, frutto di un lungo lavoro complesso e approvato all’unanimità. Va solo considerato momentaneamente in standby per la sua parte di rilancio e investimento nella sanità. Ma dal 1 gennaio del 2016 il programma riprenderà senza incertezze, con pienezza di risorse e con l’impegno che le somme risparmiate grazie all’efficientamento del sistema resteranno tutte in sanità, per nuovi investimenti e ampliamenti dell’offerta assistenziale.

Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin risponde così sui tagli al fondo sanitari, anzi “risparmi” come tiene a precisare in una intervista rilasciata a Quotidiano Sanità.

Il Ministro sottolinea come abbia chiesto ed ottenuto che nella legge di stabilità non vi fosse alcun taglio alla sanità ma anzi un aumento di risorse, e questo perché la sanità, al di là dei risparmi di efficienza ottenibili, ha bisogno di più risorse soprattutto su tre fronti: innovazione, investimenti, ricerca e personale.

Il fondo per l’innovazione farmaceutica è stato staccato dal tetto della farmaceutica e con il Patto per la Salute verranno implementate azioni specifiche per la ricerca e per dare finalmente fiato al personale del Ssn che da anni ha il contratto e il turn over bloccati. Ancora, ci saranno la riforma di Aifa, Agenas e Iss, ma verranno toccati anche aspetti legati alla sanità veterinaria e ad altre emergenze in parte già comprese nel disegno di legge fermo in Parlamento sulle sperimentazioni e la riforma degli Ordini.

Con riferimento ai ticket, si è ancora al lavoro perché la materia è caomplessa ma sicuramente non ci sarà nessun aumento. Piuttosto, si cercherà di dare al cittadino un sistema di compartecipazione alla spesa finalmente equo e legato alle reali possibilità economiche di ognuno di dare il suo contributo alla sanità pubblica, favorendo le famiglie e stroncando gli abusi.

Per quanto riguarda i nuovi Lea, il Ministro Lorenzin ricorda di averli portati all’attenzione delle Regioni già da mesi, per cui siamo in attesa, e ribadisce l’impegno ad emanarli entro l’estate.

Sul comma 566 la via è quella della “concertazione” con tutte le professioni, perché non si può agire unilateralmente. Anche se una legge sull’Atto medico non serve. Il rinnovo della convenzione è una priorità; lo stallo dura da troppo tempo e il sottosegretario de Filippo sta lavorando per portare Regioni e Sindacati all’accordo.

  • Condividi
  • Stampa
  • Condividi via email

Data di pubblicazione: 8 maggio 2015, ultimo aggiornamento 8 maggio 2015