Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha presentato insieme al Commissario europeo per la Salute Tonio Borg, le conclusioni del Meeting informale dei Ministri della Salute dell'Unione Europea che si è tenuto a Milano il 22 e 23 settembre.

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Terapia del dolore e cure palliative

I ministri dei 28 paesi Ue hanno raggiunto una posizione di intesa sulla necessità di creare una rete europea che agisca attraverso la formazione di professionisti del settore e lo scambio di informazioni sull’efficacia delle terapie che è auspicabile siano diffuse a tutte le fasce deboli della popolazione. Di seguito, i punti principali delle conclusioni sulle “cure palliative e terapia del dolore”.

  • La Commissione Europea come la maggior parte dei Paesi membri sottolineano e ringraziano l’Italia per l’ottimo lavoro  svolto sia per avere creato l’occasione di discutere a livello europeo di temi quali le cure palliative e la terapia del dolore sia per la qualità del documento presentato.
  • Quasi tutti i Paesi ritengono di fondamentale importanza la creazione di una rete europea per le cure palliative e la terapia del dolore incentrata principalmente nell’ambito di un maggiore impegno riguardo la formazione dei professionisti, lo scambio di informazioni  reciproche soprattutto relative alle migliori pratiche, allo sviluppo dei network.
  • Purtroppo risulta ancora poco sviluppata a livello dei singoli Paesi membri lo sviluppo della rete pediatrica di cure palliative e terapia del dolore; lo sviluppo nell’uso dei farmaci dedicati alla terapia del dolore, specialmente oppiodi, risulta crescente soprattutto nei Paesi del sud Europa. E’ auspicabile lo sviluppo di cure palliative e terapia del dolore anche per altre fasce fragili di popolazione quali i pazienti anziani.
  • Molte nazioni si sono dotate di leggi specifiche specialmente per lo sviluppo delle cure palliative. L’Italia è l’unico Paese ad avere approvato a livello legislativo una norma quadro.
  • La ricerca assume un ruolo fondamentale come ha più volte ribadito la Commissione.
  • Dal dibattito è emerso che vi è una certa differenza di opinioni sulla opportunità di organizzare giornate dedicate alla terapia del dolore, ma le delegazioni hanno tutte concordato sulla necessità di un rafforzamento delle campagne di informazione volte ad aumentare la consapevolezza dei cittadini sul problema. 
  • E’ innegabile la necessità di sviluppare reti assistenziali domiciliari al fine di assicurare ai pazienti la possibilità di permanere a domicilio fino al termine della loro vita. Questo è un punto sul quale si sono trovati concordi tutti i Paesi europei.
  • Innegabile è l’importanza del ruolo del no profit, del volontariato e delle Fondazioni, da sempre impegnate nel supportare e spronare le istituzioni in temi etici quali le cure palliative e la terapia del dolore.

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Innovazione terapeutica in favore dei pazienti e accesso ai farmaci innovativi

E' fondamentale la promozione dello sviluppo e l’accesso accelerato a farmaci innovativi rispettando l’attenzione alla sicurezza dei pazienti. L’escalation dei prezzi dei farmaci, come nel caso di quelli per epatite C, mette a dura prova la sostenibilità economica della spesa sanitaria in tutti i paesi. Si è quindi sottolineata la necessità di una maggiore cooperazione, di strategie comuni e di scambi di informazioni al fine di migliorare, velocizzare e garantire l’accesso dei pazienti europei ai farmaci innovativi. Di seguito le conclusioni della prima sessione plenaria.

  • Molti Paesi sostengono l’importanza della adaptive licensing come strumento per promuovere l’accesso rapido al mercato di farmaci innovativi  rispettando l’attenzione alla sicurezza dei pazienti.  La grande maggioranza dei Paesi supporta un coordinamento più avanzato nell’HTA per lo sviluppo di rapporti comuni sui famaci e Joint Assestment rispettando tuttavia le competenze nazionali. L’utilizzo più strategico dell’HTA può rendere più rapidi i tempi dell’accesso al mercato.
  • Tutti i Paesi hanno chiaramente dimostrato un forte interesse. La Commissione e tutti i Paesi concordano sull’importanza dello sviluppo dei farmaci innovativi, ma si percepisce come tale sviluppo sia costoso e lento e come sia dunque necessario ottimizzare tutti gli strumenti della legislazione attuale per accelerare l’accesso ai pazienti di farmaci innovativi (in particolare autorizzazione condizionata e autorizzazione in circostanze eccezionali).
  • “L’escalation” dei prezzi dei farmaci, come nel caso di quelli per epatite C, mette a dura prova la sostenibilità economica della spesa sanitaria dei Paesi, quindi tutti i Paesi concordano sulla necessità di cooperazione, di strategie comuni e di scambi di informazioni tra Paesi.
  • Tutti i Paesi concordano anche sulla necessità di sforzi comuni per permettere, nella condivisione delle migliori prassi, un accesso accelerato per il beneficio del paziente. In considerazione dell’austerità, dei problemi di sostenibilità a causa dei prezzi troppo elevati e della eterogeneità del potere di acquisto dei vari Paesi, le iniziative comuni di cooperazione tra i Paesi sono un valore aggiunto.
  • E’ importante sottolineare le  strategie per il rapido accesso al mercato, per le problematiche dei farmaci dell’epatite C sollevate da Francia e Portogallo.
  • Comunque su tutti questi punti parleremo nelle conclusioni del Consiglio.
  • Tutti vogliamo, comunque, evitare “l’escalation” dei prezzi con strategie comuni per garantire la sostenibilità economica dei servizi sanitari degli Stati membri e migliorare, velocizzare e garantire l’accesso dei pazienti europei ai farmaci innovativi.

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Epidemia di Ebola e Unione Europea

La sessione dedicata al virus Ebola ha ribadito la severità dell’epidemia e il ricorso a risorse straordinarie per fronteggiarla. L’Ue ha già messo a disposizione risorse attraverso la cooperazione e gli aiuti umanitari, in seguito alle decisioni raggiunte nel Consiglio europeo straordinario del 30 agosto scorso. Per ottimizzare la capacità di intervento si rende necessario un maggior coordinamento tra l’Ue e le organizzazioni e strutture coinvolte come Onu, compagnie di trasporto e le Ong. Ecco le conclusioni illustrate dal Ministro Lorenzin sulla sessione relativa all'epidemia in Africa.

  • Prendiamo atto della severità dell'epidemia in atto in Africa occidentale, così come affermato dall'OMS, e della necessità del ricorso a risorse straordinarie per contenerla  e arrestarla.
  • Rileviamo con soddisfazione che l'OMS ha preparato una "Ebola Response Roadmap" per raggiungere tale scopo e che l'Unione Europea ha già messo a disposizione, attraverso i meccanismi di cooperazione e di aiuto umanitario ingenti risorse.
  • E' intenzione degli Stati Membri comunque rispondere all'appello lanciato dall'OMS, anche alla luce delle Conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 30 agosto scorso, con ulteriori risorse umane e finanziarie, attraverso gli appositi meccanismi ed organismi.
  • Nell'Unione, pur considerando che il rischio dell'estensione dell'epidemia ai nostri Paesi è basso, dobbiamo comunque aumentare il nostro grado di preparazione, per rafforzare la capacità di identificazione, trasporto diagnosi e cura di pazienti o sospetti. Ciò si rende necessario soprattutto nell'ipotesi dell'arrivo di qualche caso di importazione, con possibili casi secondari, o di rimpatrio di cittadini ammalatisi in Africa.
  • Dobbiamo predisporre e diffondere adeguate ed aggiornate informazioni al pubblico e agli operatori.
  • E' necessario, come il Consiglio ha sottolineato, un maggior coordinamento dell'assistenza fornita dagli Stati Membri a livello dell'Unione, anche in collegamento con alcune Organizzazioni e strutture chiave (ONU e sue Agenzie, compagnie di trasporto, ONG...).
  • In particolare, tenendo conto che cittadini europei sono presenti nelle aree affette anche per fornire soccorso ed assistenza, e che quindi c'è la concreta possibilità che qualcuno di essi possa ammalarsi, riconosciamo la necessità di identificare a breve una modalità per il coordinamento delle richieste di evacuazione ed assistenza, di staff e attrezzature sanitarie, in caso di necessità, anche per i cittadini di altri paesi europei.
  • Al contempo riteniamo indispensabile che la risposta alla crisi preveda uno sforzo congiunto per aumentare le strutture sanitarie in loco capaci di erogare un’assistenza sanitaria adeguata.
  • Dobbiamo valutare l'opportunità di ricorrere in questa occasione all'acquisto congiunto di contromisure mediche.
  • Va incoraggiata la ricerca finalizzata alla scoperta di medicinali per la prevenzione e la cura delle malattie emorragiche, e in primo luogo della Malattia da Virus Ebola.
  • Dovremo monitorare nel tempo l'efficacia delle misure adottate per decidere in merito al loro mantenimento o eventuali modifiche o cancellazioni.

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Stili di vita e prevenzione dei tumori

I ministri concordano sulla necessità di interventi di prevenzione primaria e secondaria e di campagne di informazione mirate. E’ stimato che circa un terzo di tutte le forme di cancro potrebbe essere prevenuto modificando o eliminando i fattori di rischio quali il fumo, l’obesità e il sovrappeso, una alimentazione inadeguata, l’eccessivo consumo di sale, grassi, zucchero, alcol e l’inattività fisica. E’ opportuno inoltre intensificare gli interventi di prevenzione con i programmi di screening e di vaccinazione. "Sono sicura - ha sottolineato il Ministro - che queste azioni potranno efficacemente contribuire a mitigare gli effetti negativi dei tumori, non solo sugli individui, ma anche sui sistemi sanitari nel loro complesso, e sul tessuto familiare, sociale ed economico, ricompensandoci dell’impegno che certamente sarà necessario". Ecco le conclusioni relative alla terza sessione plenaria del 23 settembre.

  • Partendo dalle esperienze fatte nel corso di EPAAC (l’European partnership Action Against Cancer) e con l’avvio della JA Cancon (Comprensive Cancer Control), siamo consapevoli che è necessario continuare ad intraprendere azioni atte a modificare i fattori di rischio noti attraverso stili di vita corretti (con piani nazionali e locali, e possibilmente un approccio comune in ambito UE). In tal senso posso ricordare
    • la lotta al fumo: misure ambientali sfavorenti il fumo (come tassazione, divieto di pubblicità e di vendita ai minori, avvertenze sui pacchetti), tutela dei non fumatori (zone senza fumo,..), campagne di comunicazione
    • l’adozione di una dieta sana (frutta e verdura fresca, cibi con contenuto limitato di zuccheri e grassi, limitato uso degli alcolici). Sottolineo il beneficio di una dieta che si ispiri a quella cosiddetta “mediterranea”
    • una buona attività fisica
    • la riduzione del peso
  • Abbiamo riaffermato la necessità di un approccio trasversale  e conveniamo sull’opportunità di rafforzare le iniziative per la promozione della salute e la prevenzione non solo negli ambienti di vita ma anche in quelli di lavoro.
  • La discussione ha anche richiamato l’importanza del ricorso ai vaccini per le malattie croniche prevenibili con essi (HPV- ca. della cervice uterina). Ricordo in proposito che la vaccinazione contro HPV è sempre più universale, riguardando ora uomini e donne.
  • Il Working Party Salute Pubblica del Consiglio sta predisponendo Conclusioni del Consiglio sulle pratiche vaccinali, che vedremo a dicembre, ove questo elemento è enfatizzato.
  • E’ stato anche evidenziato come dobbiamo assicurarci, non solo per una questione di equità nell’accesso ma anche per la buona riuscita delle iniziative, che sia data giusta attenzione e garantito l’accesso alle misure di prevenzione ai gruppi socio-economici svantaggiati e l’impegno comune a diffondere la conoscenza sui corretti stili di vita e la prevenzione tra la popolazione a tutte le età e di tutte le condizioni.
  • Dagli interventi ritengo sia anche scaturita la convinzione comune che sia necessario adottare iniziative per monitorare e valutare l’impatto delle nostre scelte. In questo ambito mi sembra si convenga:
    • sull’opportunità di sfruttare il Cancer Information System del Joint Research Center di Ispra;
    • sull’utilità di studiare sistemi e risorse che possono garantire la qualità della programmazione e soprattutto la comparabilità dei prodotti;
    • sull’opportunità di identificare delle piattaforme che consentano il dialogo tra istituzioni e stakeholders, al fine di incidere sul rapporto tra determinanti della salute e cancro, inclusi i registri tumori.
  • Infine la discussione, con riguardo allo sviluppo e diffusione di strumenti di diagnosi precoce (screening) di buona qualità ha sottolineato l’importanza di procedere a pianificazioni corrette e ad una buna implementazione delle misure previste, seguendo principi di efficienza ed accessibilità.
  • Si dovrà lavorare per identificare obiettivi comuni (ad es. screening con HPV-test e campagne di vaccinazione per HPV) e superare le differenze di approccio (ad esempio sull’offerta pro-attiva anziché l’invito personale) per evitare livelli diversi di performance, che creano disuguaglianze.

Leggi il comunicato n. 150

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Data di pubblicazione: 23 settembre 2014, ultimo aggiornamento 23 settembre 2014