Immagine raffigurante una stretta di mano

Il nostro Paese ha intrapreso un percorso virtuoso in materia di cure palliative e terapia del dolore ma è  ancora molto lunga la strada da percorrere per il pieno raggiungimento degli obiettivi, specialmente nell’assistenza al paziente in età pediatrica. E’ il quadro che mostra la Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 38/2010 “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” – Anno 2012, inviata dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin alle Camere  il 20 giugno scorso.


Le analisi della Relazione nell’anno 2012 scaturiscono dall’elaborazione dei dati provenienti dal sistema informativo per il monitoraggio dello stato di attuazione della rete assistenziale di cure palliative e di quella di terapia del dolore; per quanto attiene il monitoraggio della rete di cure palliative e di terapia del dolore rivolta al paziente in età pediatrica le informazioni necessarie per la stesura del Rapporto sono state richieste alle Regioni tramite un questionario inviato dalla Commissione salute della Conferenza delle regioni. In particolare, in questa edizione della Relazione, hanno fornito un contributo sempre più associazioni appartenenti al terzo settore e rappresentanze dei professionisti della sanità.


Reti per l’età pediatrica: attiva in quattro regioni, in via di organizzazione per altre cinque

I risultati del questionario mostrano che, al primo quesito, riguardante la richiesta se è stato prodotto dalla regione o dalla provincia autonoma un atto con il quale è stata formalmente deliberata la Rete pediatrica, hanno fornito un riscontro positivo 11 regioni su 21 (52%).

A tal riguardo, alla ulteriore richiesta sullo stato di realizzazione della rete, solamente quattro regioni  (19%), dichiarano che la rete è attiva (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Basilicata), cinque regioni (23%) dichiarano che la rete non è ancora attiva ma in via di organizzazione (P.A. Trento, Marche, Puglia, Campania e Calabria) e due regioni dichiarano che la rete non è ancora attiva e ancora non in fase di organizzazione (Valle d’Aosta e Piemonte).


Reti regionale di cure palliative: in lieve crescita i posti letto negli hospice

Per quanto attiene le reti regionali di cure palliative i dati censiti dal Sistema Informativo Sanitario Nazionale per l’anno 2011 (elaborazione dell’Ufficio di Statistica del Ministero della Salute) mostrano come la media nazionale del numero di posti letto in hospice per 100 deceduti per tumore sia pari a 1,27. Tale valore, in crescita rispetto al 2010 (1,15) e al 2009 (1,05), evidenzia lo sviluppo della rete di offerta residenziale delle cure palliative che è costituita per l’anno 2011 da un numero complessivo di 217 strutture sull’intero territorio nazionale, in aumento rispetto al 2010 (204) e rispetto al 2009 (182). Per l’anno 2011, nelle Regioni Calabria, Campania, Abruzzo e Toscana e nella Provincia Autonoma di Trento si registra ancora un numero di posti letto in hospice inferiore alla soglia di accettabilità nella Griglia LEA pari a 0,5.

Gli hospice risultano situati presso strutture ospedaliere o strutture residenziali sanitarie territoriali in modo diversificato tra le Regioni: in Lombardia, Lazio, Basilicata e Sicilia gli hospice risultano prevalentemente localizzati all’interno delle strutture di ricovero e cura o ne costituiscono articolazioni organizzative.

Per ciò che concerne l’attività di Assistenza domiciliare integrata (ADI), per la quale si intende l’assistenza domiciliare erogata in base ad un piano assistenziale individuale attraverso la presa in carico multidisciplinare e multiprofessionale del paziente.

Ogni Azienda sanitaria locale è tenuta a inviare, entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento, il consuntivo annuale del numero di casi trattati, di accessi del personale medico e delle ore e accessi effettuati da infermieri professionali, terapisti e altri operatori.

Nell’anno 2011, i pazienti in fase terminale assistiti presso il domicilio sono stati 55.242 pari a 91,1 ogni 100.000 abitanti a livello nazionale. Questa tipologia di assistenza è erogata principalmente dagli infermieri professionali che assicurano 16,2 delle 22,4 ore per caso trattato.

Si evidenzia una notevole variabilità tra le regioni nella presa in carico in questo setting assistenziale, che deve essere analizzata in relazione alle differenti risposte presenti nei modelli organizzativi regionali dei servizi per le cure palliative, con particolare riferimento all’offerta residenziale in Hospice.

 

Reti per la terapia del dolore

Infine nell’ambito della terapia del dolore, i dati elaborati nell’ambito ospedaliero rappresentano le informazioni provenienti dalle schede di dimissione ospedaliere (SDO) nelle quali è selezionata esclusivamente la diagnosi principale.

Con la sottoscrizione dell’Intesa del 25 luglio 2012, con la quale sono stati individuati i requisiti minimi ai quali debbono rispondere i centri Hub e i centri Spoke, diviene sempre più impellente la necessità di individuare un codice disciplina dedicato che identifichi i centri di terapia del dolore nell’ambito del Sistema informativo Sanitario del Ministero della Salute. In assenza di tale codice, al pari di quanto effettuato nella passata Relazione al Parlamento, sono state selezionate alcune prestazioni ospedaliere e ambulatoriali significative per evidenziare i progressi nei processi assistenziali erogati in tale ambito.


Dati aggiornati al 1 giugno 2013 sulle strutture sono consultabili nella nuova area tematica sulle cure palliative nel portale ministeriale (Mappa Regione per Regione).

 

 

 

 

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Data di pubblicazione: 17 luglio 2013, ultimo aggiornamento 17 luglio 2013

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