La tutela della salute pubblica negli anni immediatamente successivi all'Unità d'Italia venne affidata al ministero dell'Interno ove fu istituita un'apposita Direzione generale della sanità pubblica che si avvaleva dell'ausilio del Consiglio superiore di sanità quale organo tecnico consultivo, mentre in periferia furono istituiti gli Uffici sanitari provinciali.

Subito dopo la 2^ guerra mondiale, nel 1945, la funzione della sanità pubblica a livello nazionale venne collocata alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri istituendo l'Alto Commissariato per l'Igiene e la Sanità pubblica.

Il ministero della Sanità come amministrazione pubblica nacque il 13 marzo 1958 con l'esigenza di dare piena attuazione al dettato della Costituzione che, all'art. 32, afferma: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti".

Successivamente, il 23 dicembre 1978, con la legge 833, venne istituito il Servizio sanitario nazionale (SSN), sistema di strutture e servizi che hanno lo scopo di garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza,l'accesso universale all'erogazione equa delle prestazioni sanitarie, in attuazione del citato art. 32 della Costituzione. Il modello sanitario italiano,universalistico e solidaristico, assicura infatti cure e assistenza a tutti, indipendentemente dalla nazionalità, dalla residenza e dal reddito.

Con la riforma del Titolo V della Costituzione Italiana (legge n. 3/2001) fu introdotta la potestà di legislazione concorrente dello Stato e delle Regioni in materia di tutela della salute.

Secondo l'articolazione delle competenze sancita dalla Costituzione italiana, la funzione sanitaria pubblica è esercitata da due livelli di governo: lo Stato, che definisce i livelli essenziali di assistenza (LEA) e l'ammontare complessivo delle risorse finanziarie necessarie al loro finanziamento e le Regioni, che hanno il compito di organizzare i rispettivi Servizi sanitari regionali (SSR) e garantire l'erogazione delle relative prestazioni nel rispetto dei LEA.

Nell'ambito della sicurezza il ministero della Salute ha una forte peculiarità, cioè quella di essere strutturato secondo un modello "one health", dove vi è una visione unitaria della salute che passa per quella degli animali e arriva all'uomo. Infatti, il Ministero italiano estende le proprie competenze anche alla sanità animale e alla sicurezza alimentare e nei dipartimenti di prevenzione territoriale del SSN sono presenti 3 aree di intervento dei servizi veterinari oltre a quelle mediche.

Funzioni

Il ministero, con la finalità della tutela del diritto costituzionale alla salute, esercita le funzioni spettanti allo Stato nelle seguenti materie:

  • tutela della salute umana
  • coordinamento del sistema sanitario nazionale
  • sanità veterinaria
  • tutela della salute nei luoghi di lavoro
  • igiene e sicurezza degli alimenti

Obiettivi

Nel quadro generale di tutela e promozione della salute sopra descritto, gli obiettivi che il ministero istituzionalmente persegue possono essere riassunti in quattro punti:

  • garantire a tutti i cittadini l'equità del sistema, la qualità, l'efficienza e la trasparenza anche con una comunicazione corretta ed adeguata
  • evidenziare le disuguaglianze e le iniquità e promuovere le azioni correttive e migliorative
  • collaborare con le Regioni al fine di valutare le realtà sanitarie, correggerle e migliorarle
  • tracciare le linee dell'innovazione e del cambiamento e fronteggiare gli stati di emergenza che minacciano la salute pubblica

Salute in tutte le politiche

A partire dalla definizione della salute presente nella Costituzione dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ed intesa "quale stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia", si è assistito ad una vera rivoluzione culturale, con politiche sempre più orientate a considerare il complesso degli ambiti di vita, di lavoro e di contesto sociale ed economico nei quali vive ogni persona.

La definizione di salute espressa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità contempla infatti due dimensioni:

  • la prima si riferisce all’assenza di malattia o infermità inglobando gli aspetti di diagnosi, cura, riabilitazione oltre che l’attività di prevenzione
  • la seconda intende esplicitare uno stato di pieno benessere psicofisico oltre che socio relazionale, implicante la massimizzazione della salubrità nella determinazione di mantenerla e migliorarla.

Da questa visione, in tempi più recenti, è nata la nuova dizione "salute in tutte le politiche" intesa come capacità dei Governi, delle Istituzioni pubbliche e private e delle stesse comunità, di assumere l'onere di riorientare il complesso delle politiche economiche e sociali, di sviluppo tecnologico, del lavoro, della casa e dell'ambiente al rispetto della tutela della salute dei cittadini.

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Data di pubblicazione: 5 dicembre 2017, ultimo aggiornamento 14 agosto 2018