La classificazione internazionale delle malattie

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Scopo e origini delle Classificazioni
La Classificazione Internazionale delle Malattie (International Classification of Diseases, comunemente chiamata ICD) è un sistema di classificazione nel quale le malattie e i traumatismi sono ordinati per finalità statistiche in gruppi tra loro correlati.
Nel 1893, la Conferenza dell'Istituto Internazionale di Statistica, che ebbe luogo a Chicago, approvò la Classificazione internazionale delle cause di morte. L'Italia la adottò dal 1924.
Nel 1948, con la 6a revisione, la Classificazione fu adottata anche per la rilevazione delle cause di morbosità, oltre che di mortalità.
Nel 1975, a Ginevra, è stata approvata la 9a revisione della Classificazione, anche se di fatto è stata utilizzata ordinariamente dal 1979. Questa è la base della classificazione oggigiorno in corso e la cui sigla completa è ICD-9-CM, ovvero 9a revisione - Modificazione Clinica.
Con il termine "clinica" si sono volute sottolineare le modifiche introdotte rispetto alla versione ICD-9, la quale era caratterizzata da una classificazione delle cause di mortalità. La versione ICD-9-CM, invece, è orientata soprattutto a classificare i dati di morbosità.

Gli aggiornamenti
La classificazione viene aggiornata annualmente negli Stati Uniti. Ne è incaricato un comitato di cui fanno parte i rappresentanti di associazioni professionali ed accademiche dei medici, le associazioni degli ospedali, l'Organizzazione Mondiale della Sanità.

La traduzione italiana
L'ICD-9 venne pubblicata in Italia a cura dell'ISTAT e utilizzata per le diagnosi della S.D.O. a partire dal 1993.
Oggi, per la codifica delle informazioni contenute nella S.D.O. viene utilizzata la traduzione italiana integrale della ICD-9-CM versione 1997, predisposta dalla Direzione generale della programmazione sanitaria.

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