Il Ministero, per contrastare  il fenomeno della corruzione negli affidamenti, ha previsto nel PTPC 2015 -2017, quale misura di prevenzione, la predisposizione di un Protocollo di legalità che, come chiarito dal PNA, “rappresenta un sistema di condizioni la cui accettazione viene configurata dalla stazione appaltante come presupposto necessario e condizionante la partecipazione dei concorrenti ad una gara di appalto”.

L’Amministrazione, quindi, adotta il Protocollo di legalità per:

  • garantire la leale concorrenza a tutti i partecipanti alle gare in  fase concorsuale e assicurare una corretta e trasparente esecuzione del contratto
  • rafforzare gli impegni alla trasparenza e alla legalità

In conformità all’art.1, comma 17, della legge n.190 del 2012, il Ministero, nel caso di mancato rispetto degli impegni anticorruzione assunti con il Protocollo di legalità, potrà applicare nei confronti dell’Impresa, a seconda della fase in cui lo stesso si verifichi e in relazione alla gravità dell’inadempienza, le seguenti sanzioni:

  • esclusione dalla procedura di affidamento
  • risoluzione del contratto con escussione della cauzione provvisoria o definitiva
  • cancellazione dall’Elenco dei fornitori di cui si avvale l’Amministrazione
  • esclusione dalle procedure di affidamento indette dal Ministero della salute per i successivi cinque anni

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Data di pubblicazione: 15 marzo 2016, ultimo aggiornamento 15 marzo 2016