L'infezione da virus Zika, contratta in gravidanza, può essere trasmessa dalla madre al feto e causare nello stesso la sindrome congenita da virus Zika, caratterizzata da microcefalia e altre malformazioni congenite, oppure può causare altre complicazioni della gravidanza, come nascita prematura e aborto spontaneo. La febbre da virus Zika è stata inoltre associata ad un maggior rischio di complicazioni neurologiche sia negli adulti che nei bambini, come la sindrome di Guillain-Barré, neuropatie e mielite.
Il virus Zika si diffonde generalmente attraverso la puntura di una zanzara infetta del genere Aedes, la stessa che trasmette il virus della febbre gialla, della dengue e della chikungunya, ma può essere trasmesso anche per via sessuale e dalla madre al feto. La zanzara tigre (Aedes albopictus), presente nel nostro territorio, potrebbe trasmettere il virus Zika.
Il virus Zika appartiene al genere Flavivirus ed è molto simile ad altri virus come quelli della dengue, della febbre gialla, dell'encefalite giapponese e del Nilo occidentale. È stato isolato nel 1947 nelle scimmie in Uganda e nel 1952 nelle persone in Uganda e in Tanzania.
Nella maggior parte dei casi l'infezione è asintomatica. Le manifestazioni cliniche della malattia, quando presenti, sono in genere simili a quelle di dengue e chikungunya. Si tratta di sintomi lievi come febbricola, eruzioni cutanee (soprattutto maculo-papulari), malessere, congiuntivite, mal di testa, dolori articolari e muscolari, che generalmente persistono per 2-7 giorni.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito che l’infezione da virus Zika durante la gravidanza può causare la sindrome congenita da virus Zika caratterizzata da gravi anomalie cerebrali, inclusa la microcefalia, o altri difetti congeniti, oppure altre patologie, come l’aborto spontaneo. Il virus Zika può, inoltre, innescare la sindrome di Guillain-Barré.
Al momento non è disponibile nessun vaccino contro il virus Zika.
In Italia, la diffusione del virus è monitorata da programmi specifici, come indicato nella Circolare 27 febbraio 2019.
Il virus si trasmette con la puntura delle zanzare del genere Aedes, lo stesso vettore che trasmette la dengue o la chikungunya.
E' inoltre possibile la trasmissione per via sessuale.
Il virus Zika può essere trasmesso anche dalla madre infetta al feto durante la gravidanza o nel periodo perinatale, oppure attraverso trasfusioni di sangue e emocomponenti, cellule organi e tessuti.
In Italia vengono applicate strette misure di sorveglianza che garantiscono la sicurezza di questi prodotti (vedi sorveglianza).
Per quanto riguarda l’allattamento, il virus Zika è stato rilevato nel latte materno, ma non vi è attualmente alcuna prova che il virus si trasmetta ai neonati attraverso l'allattamento al seno. Si ricorda che l’OMS raccomanda l'allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi di vita.
L’Infezione da virus Zika si presenta con un quadro clinico moderato:
Le persone infette possono non sviluppare sintomatologia. Tra quelli che presentano sintomatologia, l’esordio tende a verificarsi dai 3 ai 12 giorni dopo la puntura della zanzara. I sintomi possono durare da 2 a 7 giorni e la malattia raramente richiede il ricovero ospedaliero. La sintomatologia tende ad essere molto simile a quella della dengue o della chikungunya e può essere facilmente scambiata per una di queste malattie.
L’infezione da virus Zika durante la gravidanza può causare è una causa di la sindrome congenita da virus Zika che comprende anomalie cerebrali congenite, incluso microcefalia, e altri difetti presenti alla nascita o che si sviluppano successivamente nel neonato.
Il virus Zika può inoltre innescare la sindrome di Guillain-Barré.
Continuano gli studi sugli effetti dell’infezione da virus Zika durante la gravidanza, sulle strategie di prevenzione e controllo e sugli effetti dell’infezione in altri disordini neurologici dei bambini e degli adulti.
Consulta:
L’infezione da virus Zika può essere sospettata in base alla sintomatologia ed un’anamnesi positiva per viaggi recenti (es. residenza o viaggi verso aree dove il virus Zika è presente).
La diagnosi può essere confermata solo tramite l’effettuazione di test di laboratorio effettuati sul sangue o altri liquidi biologici, quali urina o saliva o seme.
La malattia da virus Zika è generalmente relativamente lieve e non necessita di trattamento specifico.
Il trattamento sintomatico consiste nel riposo, bere grande quantità di liquidi, alleviare il dolore, abbassare la febbre. Se i sintomi peggiorano consultare il medico.
Le donne in gravidanza che sospettano di aver contratto l’infezione in base a recenti viaggi in zone infette o che sviluppano sintomi compatibili con l’infezione, dovrebbero rivolgersi al loro medico per ottenere un’adeguata assistenza ed effttuare eventuali approfondimenti diagnostici.
Attualmente non esiste un vaccino specifico contro il virus.
Donne in gravidanza
Al ritorno, informare il medico del viaggio in aree con infezione in corso da virus Zika e rivolgersi subito al medico se si sviluppano sintomi compatibili con l’infezione da virus Zika.
Partner di donne in gravidanza
Donne in età fertile o donne che stanno prendendo in considerazione una gravidanza
Prima del viaggio, consultare il medico:
in modo da poter scegliere consapevolmente se evitare il concepimento durante il viaggio e per i due mesi successivi al ritorno a casa.
Partner di donne in età fertile o di donne che stanno prendendo in considerazione una gravidanza
Persone sessualmente attive (donne e uomini)
Coppie che stanno pianificando una gravidanza o che hanno avuto rapporti sessuali che potrebbero portare ad una gravidanza
Donne in gravidanza e i loro partner
Come per dengue e chigunkunya, anche questo virus richiede un approccio globale che coinvolge diverse aree di intervento, dalla salute, all'istruzione, all'ambiente.
Le zanzare e i siti dove si riproducono costituiscono un rischio significativo per l’infezione da virus Zika. La prevenzione e il controllo si basano sula riduzione delle zanzare attraverso la riduzione delle fonti (rimozione e modifica dei siti dove si riproducono) e sulla riduzione del contatto fra le zanzare e le persone.
Le misure comprendono l'eliminazione dei siti di riproduzione delle zanzare e l’adozione di misure di protezione personale:
Leggi l'opuscolo Scelta e corretto utilizzo dei repellenti cutanei per zanzare.
E’ possibile la trasmissione sessuale del virus Zika. Esiste inoltre un’associazione fra infezione da virus Zika ed esiti infausti della gravidanza e del feto.
Le donne e gli uomini in età fertile dovrebbero ricevere una corretta informazione sulla possibile trasmissione del virus Zika per via sessuale e sui metodi contraccettivi più appropriati per prevenirla.
In Italia, in cui non esiste trasmissione locale del virus Zika, sia le donne che gli uomini che tornano da un viaggio o da un soggiorno in aree infette, dovrebbero praticare l’astinenza sessuale oppure avere rapporti sessuali protetti per un periodo di tre mesi per gli uomini e due mesi per le donne, in modo da prevenire la possibile trasmissione del virus Zika per via sessuale.
I partner di donne in gravidanza, che vivono o ritornano da aree infette, dovrebbero praticare l’astinenza sessuale o avere rapporti sessuali protetti per tutta la durata della gravidanza.
Le donne e gli uomini che stanno pianificando una gravidanza nel prossimo futuro dovrebbero evitare di recarsi in paesi o zone infette.
Le donne in gravidanza che siano state in aree con trasmissione del virus Zika dovrebbero informare del loro viaggio il medico curante, al fine di essere valutate e monitorate appropriatamente.
Le donne in gravidanza con storia di viaggio in aree affette sia asintomatiche sia che presentino una diagnosi confermata di infezione da virus Zika dovrebbero iniziare precocemente le visite mediche antenatali ed il follow-up per diagnosticare eventuali complicazioni e ricevere assistenza adeguata.
Per quanto riguarda l’allattamento, il virus Zika è stato rilevato nel latte materno, ma non vi è attualmente alcuna prova che il virus si trasmetta ai neonati attraverso l'allattamento al seno. Si ricorda che l’OMS raccomanda l'allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi di vita.
Leggi l'opuscolo Raccomandazioni per le tua salute e per quella dl figlio che verrà.
Il Piano di sorveglianza emanato dal ministero della Salute prevede tre componenti principali:
Il virus Zika è trasmesso principalmente dalle zanzare Aedes. In Italia il vettore potenzialmente più competente è Aedes albopictus, meglio conosciuta come “zanzara tigre”. Regioni e Comuni hanno la responsabilità di effettuare tempestivamente le attività per il controllo delle zanzare invasive.
I protocolli da seguire per il controllo delle zanzare invasive (appartenenti al genere Aedes) seguono schemi diversi a seconda dell'entità del rischio. Infatti la presenza e la densità del vettore e la relativa possibilità di casi umani di arbovirosi, delineano tre situazioni con livelli di rischio diversi:
La disinfestazione degli aeromobili, così come quella di merci sensibili provenienti da aree a rischio o in cui sono in corso epidemie, è uno dei mezzi con cui si può prevenire l’introduzione in territori indenni di zanzare ed altre specie infestanti, in grado di colonizzare territori indenni.
I certificati di disinsettazione residua, anche se emessi da Compagnie aeree o da loro fornitori di servizi o Contractor, devono essere redatti in conformità dell’Appendice 4 dell’Allegato 9 ICAO. È possibile derogare dall’obbligo di presentazione del suddetto certificato, solo nel caso sia dimostrato senza possibilità di dubbi che l’aeromobile NON proviene e NON HA effettuato operazioni di volo dalle zone affette da trasmissione da virus Zika e dalle zone in cui è presente il vettore Aedes aegypti nei 28 giorni precedenti lo scalo su aeroporti italiani.
Per quanto riguarda le merci che possono rappresentare un rischio per l’importazione di zanzare infette, devono essere accompagnate da certificazioni che attestino l’avvenuta disinfestazione al momento della loro spedizione dalle aree affette, oppure devono essere sottoposte, a cura e spese degli importatori, ad appropriati trattamenti di disinsettazione con insetticidi ad azione residua prima della loro nazionalizzazione.
Ai donatori di sangue, che abbiano soggiornato nelle aree dove si sono registrati casi autoctoni d’infezione da virus Zika, o che abbiano manifestato sintomi potenzialmente ascrivibili alle suddette infezioni, viene applicato il criterio di sospensione temporanea dalla donazione di sangue ed emocomponenti rispettivamente per 28 giorni dal rientro da tali aree e per 120 giorni dalla risoluzione completa dei sintomi. Nel caso del virus Zika, il criterio di sospensione temporanea per 28 giorni si applica anche ai donatori che riferiscano un rapporto sessuale con partner che ha sviluppato infezione documentata o sospetta oppure che abbia viaggiato o soggiornato in una zona con trasmissione attiva di virus Zika nei 3 mesi precedenti il predetto rapporto.
Il Centro nazionale sangue definisce e aggiorna le misure di prevenzione della trasmissione trasfusionale delle infezioni da virus Zika sulla base della situazione epidemiologica e ne cura la diffusione alla rete di competenza anche mediante la pubblicazione sul sito del Centro Nazionale Sangue.
Per la donazione di organi, si raccomanda di rafforzare la sorveglianza anamnestica per le seguenti tipologie di donatori:
Si raccomanda l’esecuzione, entro 72 ore dalla donazione, del test NAT per lo specifico virus su campione di sangue in caso di documentata permanenza in area endemica nei 28 giorni precedenti la donazione e comparsa di segni clinici di malattia.
Per quanto riguarda la donazione di cellule staminali emopoietiche, tessuti, cellule, gameti e tessuto ovarico, in caso di donatore residente o con anamnesi positiva per aver soggiornato nelle aree dove si sono registrati casi autoctoni d’infezione, qualora non sia possibile applicare un criterio di sospensione temporanea dalla donazione, si raccomanda l’esecuzione del test NAT per lo specifico virus su campione di sangue del donatore.
Nel caso di donazione di gameti e tessuto ovarico, sono previste misure preventive anche nel caso in cui il donatore abbia avuto contatti sessuali con un partner a cui sia stata diagnosticata l’infezione da virus Zika o che abbia viaggiato in una delle aree a rischio nei sei mesi precedenti al contatto sessuale.
Il Centro Nazionale Trapianti definisce e aggiorna le misure di prevenzione della trasmissione attraverso organi, tessuti e cellule delle infezioni da virus Zika sulla base della situazione epidemiologica e ne cura la diffusione alla rete di competenza anche mediante la pubblicazione sul sito del Centro Nazionale Trapianti sezione dedicata agli “operatori”.
Data di pubblicazione: 23 novembre 2015 , ultimo aggiornamento 31 maggio 2019