L’infezione avviene per diretto contatto con feci, saliva, urine di roditori infetti o per inalazione dei virus attraverso escrementi di roditori.
Le malattie da hantavirus possono essere caratterizzate da coinvolgimento renale (nefrite) ed emorragie oppure da una sindrome polmonare.
Si tratta di malattie acute in cui l’endotelio vascolare viene danneggiato con conseguente aumento della permeabilità vascolare, ipotensione, manifestazioni emorragiche e shock.
Esempi importanti sono:
In Europa le malattie da hantavirus si stanno diffondendo sia come numero di casi che come aree infette.
Il serbatoio animale caratterizza le infezioni da Hantavirus come tipiche zoonosi.
Gli hantavirus sono trasmessi da diverse specie di roditori; ogni hantavirus è associato specificamente ad una singola specie di roditore o a un gruppo di specie strettamente correlate. I roditori eliminano gli hantavirus nelle urine, nelle feci e nella saliva. Le persone si infettano per contatto diretto con le feci, la saliva o l’urina dei roditori infetti o per inalazione del virus presente negli escreti dei roditori. Pertanto i luoghi polverosi infestati da roditori devono essere considerati a rischio. Non si conosce l’esistenza della trasmissione da persona a persona per gli hantavirus europei né di insetti vettori.
I roditori, come le arvicole e il topo selvatico dal collo giallo, costituiscono il serbatoio degli hantavirus.
Nella parte settentrionale dell’Europa, le epidemie umane si sviluppano quando le popolazioni dei roditori, che fungono da serbatoio, aumentano di numero e periodicamente raggiungono un picco.
Nell’Europa temperata, invece, le epidemie umane sono correlate agli anni di maggior produzione agricola, ad es. gli anni con abbondanti raccolti di ghiande, che causano un aumento delle specie di roditori che se ne nutrono, incluso A. flavicollis.
I roditori che costituiscono il serbatoio degli hantavirus spesso invadono gli insediamenti umani in autunno, aumentando il rischio di infezione umana. Durante gli anni in cui il numero di roditori raggiunge un picco, un’elevata percentuale di questi animali può essere sieropositiva. Dopo essersi infettati, i roditori iniziano ad eliminare il virus dopo 5-6 giorni, e l’escrezione continua per circa due mesi.
Gli hantavirus sono trasmessi all'ospite umano in primo luogo attraverso un "aerosol" costituito dalle particelle di escrementi, urina o saliva dei roditori infettati. una volta infettati, i roditori eliminano il virus per tutto l'arco della loro vita.
Le minuscole particelle di feci contenenti l'hantavirus, ad esempio, possono essere disperse nell'aria attraverso una scopa utilizzata per pulire il pavimento di una soffitta e facilmente inalate. Raggiunti i polmoni cominciano ad invadere i vasi sanguigni innescando una serie di eventi che provocano la manifestazione clinica dell'infezione.
A parte alcune eccezioni, gli hantavirus non vengono generalmente trasmessi da persona a persona. In casi eccezionali, però , soprattutto se non vengono osservate le precauzioni standard (nelle forme emorragiche con sindrome renale), la trasmissione interumana può avvenire per mezzo del contatto con sangue, escreti.
Esiste un rischio occupazionale ad esempio per i forestali e per gli allevatori.
Gli hantavirus possono causare tre sindromi:
La sintomatologia clinica nei pazienti con malattia da hantavirus può variare da asintomatica a grave.
Il periodo di incubazione è relativamente lungo, generalmente 2-3 settimane, ma può raggiungere anche 6 settimane. Nelle aree endemiche l’infezione da hantavirus deve essere sospettata se una forma febbrile acuta è accompagnata da trombocitopenia, mal di testa, spesso molto forte, e dolori addominali e alla schiena senza chiari sintomi del tratto respiratorio. Il tasso di mortalità, nell’infezione da virus Puumala, varia da meno dello 0,1 allo 0,4%. Il miglioramento generalmente inizia durante la seconda settimana della malattia ed è accompagnato da poliuria (eliminazione di maggiore quantità di urina). La guarigione completa può, tuttavia, necessitare di diverse settimane. Le complicazioni di più lunga durata sono rare e includono glomerulonefrite, sindrome di Guillain-Barré, ipopituitarismo (riduzione della secrezione degli ormoni della ghiandola ipofisaria) e iperestensione.
Il virus Dobrava produce un quadro sintomatologico simile ma più grave e con una mortalità più elevata.
La diagnosi di malattia da hantavirus si basa principalmente sui test di laboratorio: ricerca anticorpale utilizzando i test IFA o EIA.
Nella fase acuta della malattia, gli anticorpi non sono specifici.
Recentemente sono stati sviluppati altri test diagnostici.
Non esiste un trattamento specifico ne' un vaccino.
La terapia sintomatica è il cardine della cura:
È particolarmente importante mantenere il bilancio dei fluidi evitando un eccesso di idratazione in un paziente potenzialmente oligurico. In casi di insufficienza renale può essere necessaria la dialisi. Poiché gli hantavirus europei non si trasmettono da persona a persona, non è necessario l’isolamento.
Farmaci antivirali hanno dimostrato di ridurre la malattia e la morte se usati precocemente.
Si basano soprattutto sul controllo della popolazione murina, in quanto i roditori domestici e selvatici costituiscono il serbatoio e la sorgente di infezione per l'uomo.
Evitare l’esposizione ai roditori e alle loro escrezioni. I viaggiatori avventurosi, i pellegrini, i campeggiatori e i viaggiatori con esposizione occupazionale ai roditori in aree endemiche per hantavirus dovrebbero prendere precauzioni per escludere i roditori dalle tende o da altre sistemazioni e proteggere tutti i cibi da una eventuale contaminazione da parte di roditori.
Non esiste vaccino.
Molto basso per la maggior parte dei viaggiatori, tuttavia i viaggiatori potrebbero essere a rischio in ogni ambiente in cui i roditori sono presenti in numero elevato e in cui sia possibile un contatto diretto.
I viaggiatori dovrebbero informarsi sulle condizioni sanitarie del Paese in cui si recano e applicare alcune misure precauzionali.
Il rischio di infezione può permanere dopo l’eliminazione dei roditori, perché alcuni hantavirus sono molto resistenti nell’ambiente.
Data di pubblicazione: 14 luglio 2015 , ultimo aggiornamento 14 gennaio 2019