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Dengue

Descrizione

Si trasmette attraverso la puntura di zanzare del genere Aedes (le stesse che trasmettono anche i virus chkungunya, Zika e febbre gialla), infettate da uno dei quattro sierotipi virali (DEN-1, DEN-2, DEN-3 e DEN-4). Si tratta di una malattia febbrile che colpisce neonati, bambini e adulti con sintomi che compaiono 3-14 giorni dopo la puntura infettante.

La puntura di zanzare infette causa una malattia simil-influenzale grave e, a volte una complicanza potenzialmente letale chiamata dengue grave, precedentemente conosciuta come febbre emorragica dengue. Riconosciuta per la prima volta nel 1950 durante le epidemie di dengue nelle Filippine e in Tailandia, la dengue grave colpisce i paesi dell'Asia e dell'America latina ed è diventata, in queste aree, una delle principali cause di ricovero ospedaliero e di morte tra i bambini e gli adulti.
Una diagnosi clinica tempestiva e un’attenta gestione clinica da parte di medici e operatori sanitari adeguatamente formati aumentano la sopravvivenza dei pazienti.

L'incidenza di dengue è aumentata di 30 volte negli ultimi 50 anni. Sono attualmente stimate 50-100 milioni di infezioni ogni anno in oltre 100 paesi endemici, mettendo a rischio di infezione quasi la metà della popolazione mondiale.

Per approfondire:

  • opuscolo Scelta e corretto utilizzo dei repellenti cutanei per zanzare
  • Circolare 22 maggio 2019 - Monitoraggio delle epidemie di chikungunya e dengue a livello mondiale
  • Circolare 27 febbraio 2019 - Piano Nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare invasive (Aedes sp.) con particolare riferimento ai virus Chikungunya, Dengue e Zika – 2018 e Piano Nazionale di sorveglianza e risposta all’encefalite virale da zecche e altre arbovirosi e hantavirus non sottoposti a specifici piani di sorveglianza e risposta - 2018.

Come si trasmette

Il virus è trasmesso alle persone attraverso la puntura di zanzare femmina del genere Aedes (soprattutto Aedes aegypti) infette. Le persone infette sintomatiche o asintomatiche fungono da serbatoio e amplificatore del virus e possono trasmettere l’infezione per 4-5 giorni, massimo 12 giorni. La dengue non si trasmette direttamente da persona a persona.

Il virus

Il virus della dengue (DEN) comprende quattro sierotipi distinti ma strettamente correlati (DEN-1, DEN-2, DEN-3 e DEN-4), che appartengono al genere Flavivirus, famiglia Flaviviridae.

Genotipi distinti sono stati individuati all'interno di ogni sierotipo, mettendo in evidenza l'ampia variabilità genetica dei sierotipi dengue. Tra questi, i genotipi "Asiatici" di DEN-2 e DEN-3 sono spesso associati alla forma grave di malattia collegati a infezioni secondarie di dengue.

Se una persona si ristabilisce dopo l’infezione da un sierotipo di dengue, per tutta la vita sarà protetto contro quello specifico sierotipo. Al contrario, l’immunità crociata verso gli altri sierotipi è solo parziale e temporanea. Una successiva infezione causata da un altro sierotipo di dengue aumenta il rischio di sviluppare una forma di dengue grave.

La zanzara

La zanzara Aedes aegypti femmina è il vettore principale di trasmissione dei virus alle persone. Dopo un’incubazione di 4-10 giorni, una zanzara infetta è capace di trasmettere il virus per il resto della sua vita.

All'interno della zanzara, il virus infetta l’intestino della zanzara e successivamente si diffonde alle ghiandole salivari per un periodo di 8-12 giorni. Dopo questo periodo di incubazione, il virus può essere trasmesso alle persone con la puntura. Gli stadi immaturi (forme larvali) si riscontrano nelle raccolte d'acqua, soprattutto in serbatoi artificiali di abitazioni.

La zanzara Aedes aegypti attualmente non è presente in Italia. Vive in ambienti urbani e si riproduce principalmente in contenitori artificiali. A differenza di altre zanzare, Aedes aegypti si nutre di giorno, pungendo prevalentemente la mattina presto e la sera prima del tramonto. Le femmine di Aedes aegypti pungono più persone durante ogni pasto.

Focolai di dengue sono stati attribuiti anche a Aedes albopictus, Aedes polynesiensis e diverse specie del gruppo Aedes scutellaris. Ognuna di queste specie ha una particolare ecologia, comportamento e distribuzione geografica.

La Aedes albopictus, molto diffusa anche in Italia, è principalmente una specie da foresta che si è adattata agli ambienti umani rurali, urbani e suburbani. Negli ultimi decenni Aedes albopictus si è diffusa dall'Asia all'Africa, nelle Americhe e in Europa, soprattutto grazie al commercio internazionale di pneumatici usati, dove le uova sono depositate, quando contengono acqua piovana e di piante (es. bambù della fortuna). Le uova sono in grado di sopportare condizioni molto secche (essiccazione) e rimanere vitali per molti mesi in assenza di acqua e il ceppo europeo di Aedes albopictus può subire un periodo di scarso sviluppo (diapausa) durante i mesi invernali, tollerando temperature sotto lo zero.

Le persone

Le persone infette, sintomatiche o asintomatiche, sono i principali serbatoi e moltiplicatori del virus, e servono e da sorgente di virus per le zanzare non infette. Il virus circola nel sangue di una persona infetta per 2-7 giorni, approssimativamente lo stesso tempo che la persona impiega per manifestare la febbre. I pazienti che sono stati già infettati dal virus della dengue possono trasmettere l'infezione attraverso le zanzare Aedes dopo la comparsa dei primi sintomi (durante 4-5 giorni, massimo 12).

Nelle persone la guarigione dall’infezione da un virus dengue fornisce immunità permanente contro quel particolare sierotipo. Tuttavia, questa immunità conferisce solo una protezione parziale e transitoria ad una successiva infezione da parte degli altri tre sierotipi. L’evidenza è sottolineata dal fatto che l'infezione sequenziale aumenta il rischio di sviluppare la dengue grave. Può anche essere importante l'intervallo di tempo tra le infezioni e la particolare sequenza virale delle infezioni.

Sintomi e segni

Una persona infetta dal virus dengue manifesta sintomi simil-influenzali, che vanno da febbre lieve a febbre alta invalidante, con forte mal di testa, dolore dietro agli occhi, dolori muscolari e articolari e rush cutaneo. La malattia, detta anche febbre "rompi-ossa" colpisce neonati, bambini e adulti e può essere raramente letale. Le caratteristiche cliniche della febbre dengue variano a seconda dell'età del paziente.

Si dovrebbe sospettare di dengue quando una febbre elevata (40°C) è accompagnata da due dei seguenti sintomi:

  • forte mal di testa
  • dolore dietro gli occhi
  • nausea, vomito
  • ghiandole gonfie
  • dolori muscolari e articolari
  • eruzione cutanea

I sintomi solitamente durano per 2-7 giorni, dopo un periodo di incubazione di 4-10 giorni dopo la puntura di una zanzara infetta.

Complicanze

Complicanza della dengue è rappresentata dalla dengue grave (conosciuta come febbre emorragica dengue).

Riconosciuta per la prima volta nel 1950 durante le epidemie di dengue nelle Filippine e in Tailandia, colpisce i paesi dell'Asia e dell'America latina ed è diventata, in queste aree, una delle principali cause di ricovero ospedaliero e di morte tra i bambini e gli adulti.

La dengue grave è una complicanza potenzialmente mortale a causa di perdita del plasma, accumulo di liquidi, problemi respiratori, emorragie gravi o compromissione d'organo. Colpisce soprattutto i bambini. I segni premonitori da osservare, e che occorrono 3-7 giorni dopo i primi sintomi, insieme a un calo della temperatura (inferiore a 38°C), sono:

  • dolore addominale grave
  • vomito persistente
  • respiro affannoso
  • sanguinamento delle gengive
  • sangue nel vomito
  • stanchezza, agitazione.

Le successive 24-48 ore della fase critica possono essere letali; è necessaria un’assistenza medica adeguata per evitare complicazioni e il rischio di morte.

Diagnosi

In caso di febbre di qualsiasi natura, soprattutto se al ritorno da un viaggio in una zona a rischio, è necessario rivolgersi immediatamente al medico di fiducia o ad un ospedale per effettuare gli esami di laboratorio che confermino o escludano la diagnosi di dengue.

Terapia

Non esiste un trattamento specifico per la febbre dengue. I pazienti dovrebbero consultare un medico, restare a riposo e bere molti liquidi. Va accuratamente evitata ogni forma di autotrattamento farmacologico. In particolare devono essere evitati alcuni farmaci antipiretici (acido acetilsalicilico - aspirina e ibuprofene), che, a causa della loro azione sulla coagulazione del sangue, potrebbero favorire la comparsa di manifestazione emorragiche (petecchie) o determinarne l'aggravamento.
Per ridurre la febbre e i dolori articolari può essere assunto paracetamolo.

Per la dengue grave, le cure mediche da parte di medici e infermieri con esperienza sugli effetti e sulla evoluzione della malattia possono spesso salvare vite umane. Il mantenimento del volume dei fluidi circolanti è l'elemento centrale di tali cure.

Prevenzione

Controllo vettoriale

Attualmente l'unico metodo per il controllo o la prevenzione della trasmissione del virus della dengue è quello di combattere efficacemente le zanzare vettore.

Il controllo vettoriale viene implementato mediante il metodo della Gestione Vettoriale Integrata (GVI), che è un processo decisionale razionale per l'uso ottimale delle risorse per il controllo vettoriale.

Una corretta gestione ambientale, incluso lo smaltimento dei rifiuti e l’eliminazione, svuotamento o copertura dei contenitori che possono riempirsi d’acqua per evitare l'accesso alle zanzare femmine che depongono uova ovaiole, sono tra i metodi incoraggiati sia a livello pubblico che privato.

 

La trasmissione vettoriale viene ridotta mediante l’utilizzo o la combinazione di questi tre metodi:

  1. gestione ambientale
  2. lotta chimica
  3. controllo biologico.

1. Gestione ambientale

La gestione ambientale mira a modificare l'ambiente, al fine di prevenire o ridurre al minimo la moltiplicazione del vettore e il contatto tra uomo e vettore patogeno, distruggendo, alterando, rimuovendo o riciclando contenitori non essenziali che offrono habitat a uova/larve/pupa. Tali azioni dovrebbero essere il pilastro del controllo dei vettori della dengue.

Contenitori di acqua a prova di zanzare

I contenitori per la raccolta delle acque possono essere progettati per impedire alle zanzare di deporre le uova sulla superficie dell'acqua. I contenitori possono essere dotati di coperchi a tenuta o, se sono destinati alla raccolta di acqua piovana protetti con schermi a reti fitte, per permettere all'acqua piovana di essere raccolta dai tetti, mantenendo fuori le zanzare. I rivestimenti sfoderabili devono essere sostituiti ogni volta che l'acqua viene rimossa e devono essere ben mantenuti per evitare danni che permettono alle zanzare di entrare e uscire.

Perle di polistirene espanso utilizzate sulla superficie dell'acqua possono impedire alle zanzare di depositare le uova sulla superficie. Tuttavia, queste sono applicabili solo in contenitori con un tubo installato per aspirare acqua dal fondo.

Gestione dei rifiuti solidi

Nel contesto del controllo dei vettori della dengue, per "rifiuti solidi" ci si riferisce principalmente a rifiuti non biodegradabili di uso domestico, di comunità e industriali. I vantaggi nel ridurre la quantità di rifiuti solidi urbani amplificano quelli del controllo vettoriale.

L’applicazione di molti dei principi di base può contribuire in modo sostanziale a ridurre l’habitat delle larve di Aedes. La corretta conservazione, raccolta e smaltimento dei rifiuti sono essenziali per la tutela della salute pubblica. La regola di base di "ridurre, riutilizzare, riciclare", è altamente applicabile. Gli sforzi per ridurre i rifiuti solidi dovrebbero essere diretti contro i contenitori di scarto o non essenziali, in particolare se sono stati identificati in comunità come importanti contenitori per la moltiplicazione delle zanzare.

I rifiuti solidi devono essere raccolti in sacchi di plastica e smaltiti regolarmente. La frequenza della raccolta è importante: è consigliato due volte alla settimana per il controllo di mosche e roditori nei climi caldi.

Pulizia delle strade

Un sistema affidabile e regolare di pulizia delle strade che rimuove raccolte di acque di scarico e pulisce gli scarichi per assicurare che non diventino stagnanti e moltiplichino le zanzare contribuiranno entrambi a ridurre gli habitat di larve di Aedes e a rimuovere l'origine di altri parassiti urbani.

Strutture edilizie

Durante la progettazione e costruzione di edifici e altre infrastrutture, compresi i programmi di rinnovamento urbano, e attraverso la legislazione e la regolamentazione, si presenta l'opportunità di modificare o ridurre i potenziali habitat di larve dei vettori di malattie urbane, tra cui zanzare Aedes

2. Lotta chimica

Larvicidi

Anche se i prodotti chimici sono ampiamente utilizzati per trattare l’habitat delle larve di zanzara, i larvicidi dovrebbero essere considerati come complementari alla gestione ambientale e, salvo casi di urgenza, dovrebbero essere limitati a contenitori che non possono altrimenti essere eliminati o gestiti.

I larvicidi possono essere poco pratici da applicare in siti naturali difficili da raggiungere quali l’interno delle foglie e le cavità degli alberi, che sono habitat comuni di Ae. albopictus, o in pozzi profondi. La difficoltà di accesso agli habitat di larve di Ae. aegypti all’interno delle abitazioni (ad esempio contenitori di riserve d'acqua, vasi di piante, sottovasi) per l’applicazione di larvicidi è una limitazione importante in molti contesti urbani.

I larvicidi nei contenitori di riserva d'acqua dovrebbero avere bassa tossicità per le altre specie e non devono cambiare in modo significativo il gusto, l'odore o il colore dell’acqua. Le Linee guida per la qualità dell'acqua potabile dell’OMS forniscono una guida autorevole sull'uso di pesticidi nell’acqua potabile. Comprensibilmente, mettere prodotti chimici nelle acque, in particolare nell’acqua potabile, è spesso vista con sospetto e può essere inaccettabile in alcune comunità.

Per maggiori informazioni sulla sicurezza, il controllo di qualità, le linee guida per i test, la resistenza agli insetticidi e l'applicazione di larvicidi consulta la pagina WHO Pesticide Evaluation Scheme (WHOPES) del sito OMS (in inglese).

Adulticidi

I metodi di controllo chimico che prendono di mira i vettori adulti sono destinati ad avere un impatto sulla concentrazione delle zanzare, longevità e altri parametri di trasmissione. Gli adulticidi vengono applicati sia come trattamenti di superfici residuali che come trattamenti ambientali.

3. Controllo biologico

La lotta biologica si basa sull'introduzione di organismi che depredano, parassitano, competono con o comunque riducono le popolazioni delle specie bersaglio. Contro gli stadi larvali di zanzare possono essere utilizzati, nelle vasche ornamentali, i pesci rossi o altri pesci che si nutrano di larve.

Protezione individuale e per le abitazioni

Un abbigliamento che minimizza l'esposizione della pelle durante le ore diurne, quando le zanzare sono più attive, offre una certa protezione: è preferibile indossare indumenti di colore chiaro.

I repellenti possono essere applicati sulla pelle esposta o sull’abbigliamento. L'uso di repellenti deve essere strettamente conforme alle istruzioni riportate in etichetta. I repellenti devono contenere principi attivi autorizzati come presidi medici chirurgici o come biocidi.

Le zanzariere trattate con insetticida offrono una buona protezione per chi dorme durante il giorno (ad esempio, i neonati, le persone allettate e i lavoratori con turni di notte).

Negli ambienti interni della casa, prodotti insetticidi spray, antizanzare o altri vaporizzatori insetticidi possono ridurre le punture. Anche dispositivi, quali zanzariere a porte e finestre e condizionatori d'aria possono ridurre le punture.

Per approfondimenti consultare le Linee Guida per la prevenzione e il controllo, la diagnosi e il trattamento della Dengue dell’OMS (in inglese).

Vaccinazione

In Italia non sono disponibili vaccini contro la dengue.

In alcuni paesi endemici è stato registrato il primo vaccino contro la dengue - Dengaxia, che può essere utilizzato in persone di 9-45 anni che vivono in aree endemiche.

Raccomandazioni per i viaggiatori

Il rischio di contrarre la dengue nel corso di un viaggio all'estero in zone endemiche è solitamente modesto e direttamente legato alla durata del soggiorno.

Non essendo possibile attuare un regime di profilassi farmacolagica come per la malaria, la prevenzione della dengue a livello individuale consiste principalmente nell'adozione di misure di protezione personale, che dovranno essere seguite tenendo presenti le abitudini "diurne" di queste zanzare.


Data di pubblicazione: 6 luglio 2015 , ultimo aggiornamento 17 giugno 2019



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