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Hansen (morbo di)

Come si trasmette

Non si conosce ancora esattamente come il morbo di Hansen si diffonda fra le persone: gli scienziati attualmente ritengono che si trasmetta attraverso le goccioline emesse dal naso e dalla bocca, durante contatti stretti, frequenti e prolungati per molti mesi con casi non sottoposti a trattamento terapeutico.

L’infezione non si trasmette attraverso un contatto casuale con una persona malata di morbo di Hansen, come stringere la mano o abbracciare il malato, sedersi vicini sui mezzi pubblici, durante i pasti o in altre circostanze.

Il morbo di Hansen, inoltre, non si trasmette dalla mamma al proprio feto durante la gravidanza e nemmeno durante i rapporti sessuali.

Sintomi e segni

Si distinguono due principali tipi di lebbra più una terza forma non ben definita dal punto di vista evolutivo:

 

  1. Lebbra tubercoloide (LT): il paziente presenta una o più macchie più chiare della pelle circostante, a contorni ben definiti. Le aree corrispondenti alle macchie presentano una diminuita sensibilità (se ad esempio vengono toccate o pizzicate o accostate a oggetti caldi o freddi) e non danno prurito.
    I nervi periferici ispessiti o danneggiati, in genere asimmetrici e prossimi alle lesioni della pelle, sono un altro segno possibile di morbo di Hansen. Tra i più colpiti vi sono il nervo ulnare, il facciale e il tibiale.
  2. Lebbra lepromatosa (LL): il paziente presenta macule, papule, placche, lesioni cutanee nodulari, spesso agli arti e al volto, e non possiede difese immunitarie contro il Mycobacterium leprae.
    Con l’avanzare della malattia, le macchie possono evolvere con  infiltrazione diffusa (è caratteristica la "facies leonina", accompagnata da perdita di ciglia e sopracciglia, infossamento della piramide nasale e deformazione dei lobi auricolari).Nei soggetti con lepromatosi diffusa può insorgere il cosiddetto "fenomeno di Lucio", con ulcere (specialmente agli arti inferiori) che possono comportare gravi infezioni e presenza di batteri nel sangue circolante (batteriemia).
  3. Lebbra borderline: le condizioni cliniche sono instabili e la malattia può diventare simile alla lebbra lepromatosa oppure evolvere verso la forma tubercoloide.

Se non trattato, il danno neurale può causare paralisi delle mani e dei piedi. Nei casi molto avanzati, la persona può sviluppare lesioni multiple dovute alla mancanza di sensibilità, fino alla perdita di dita. Possono inoltre verificarsi cecità e ulcere corneali, quando sono colpiti i nervi facciali. Altri segni che si possono trovare nelle forme avanzate includono la perdita delle sopracciglia e deformità del naso, queste ultime a causa dei danni al setto nasale.

Diagnosi

Si può considerare l’ipotesi di lebbra nella diagnosi differenziali quando:

  • negli ultimi 10-15 anni il paziente ha visitato paesi nei quali la malattia è endemica o proviene da tali zone
  • sono presenti lesioni cutanee croniche con ridotta sensibilità al tatto, al dolore, alla temperatura
  • sono presenti lesioni cutanee associate a ingrossamenti dei nervi periferici

La diagnosi deve essere confermata da esame istologico (biopsia cutanea o del nervo colpito).

Terapia

Il protocollo terapeutico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede una combinazione di 3 antibiotici: rifampicina e dapsone per tutti i pazienti, mentre la clofazimina va aggiunta nelle forme multibacillari (lebbra lepromatosa) della malattia.

Una volta iniziato il trattamento, la persona non è più contagiosa. Tuttavia è molto importante completare l’intero corso del trattamento seguendo le indicazioni mediche per guarire completamente.

Il trattamento generalmente dura 1 o 2 anni.

È importante che le persone in trattamento per morbo di Hansen:

  • informino il loro medico in caso di intorpidimento o perdita di sensibilità in certe parti del corpo o in chiazze sulla pelle. Questi sintomi possono essere causati dai danni neurali provocati dall’infezione. In caso di intorpidimento o perdita di sensibilità si raccomanda di fare molta attenzione a prevenire qualsiasi lesione, quali bruciature o tagli;
  • prendano i farmaci che sono stati loro prescritti finché il medico informa che il trattamento è stato completato. Se si interrompe il trattamento prima di completarlo, il battere che causa il morbo di Hansen può iniziare nuovamente a svilupparsi ed è possibile una recrudescenza della malattia;
  • informino il loro medico se le lesioni cutanee si arrossano e diventano dolorose, se i nervi diventano infiammati e dolorosi, o se compare la febbre, poiché questi sintomi possono significare complicazioni che richiedono un trattamento più intensivo utilizzando anche altri farmaci che riducano l’infiammazione.

Data di pubblicazione: 22 ottobre 2014 , ultimo aggiornamento 8 febbraio 2019



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