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Gastroenteriti

Come si trasmette

La trasmissione avviene per via fecale-orale attraverso l’ingestione di cibi o acqua contaminati, il contatto diretto con persone infette o superfici contaminate. Alcuni agenti patogeni possono sopravvivere per periodi prolungati su superfici, nell’acqua e negli alimenti. Anche le mani sporche rappresentano un veicolo di trasmissione comune. Il Norovirus, in particolare, è altamente contagioso e può diffondersi rapidamente in ambienti chiusi come ospedali, scuole e navi da crociera. Questo virus può rimanere attivo sulle superfici per settimane, resistendo ai comuni disinfettanti. Molti agenti patogeni hanno un serbatoio animale (agenti zoonosici), come il Campylobacter e la Salmonella, e per questo la trasmissione dell’infezione può avvenire per contatto diretto via mani-bocca con animali domestici malati o portatori o, indirettamente, a seguito dell’ingestione di alimenti e/o acqua contaminati. La contaminazione di molluschi e altri prodotti ittici è una fonte comune di infezione per alcuni batteri e virus. Tra le infezioni gastroenteriche trasmesse da alimenti sono da segnalare:

  • Salmonella, associata al consumo di uova e prodotti a base di uova crude o carni poco cotte di pollo e maiale.
  • Campylobacter, associato al consumo di pollame e latte non pastorizzato.
  • Escherichia coli produttore di Shiga-tossine (STEC), associato al consumo di formaggi a latte crudo.
  • Vibrio cholerae (colera), associato al consumo di frutti di mare crudi o poco cotti.

Sintomi e segni

L’incubazione varia da poche ore a qualche giorno a seconda dell'agente patogeno. I sintomi principali includono:

  • Diarrea acquosa o ematica: si parla di "diarrea acuta" quando una persona presenta 3 o più scariche diarroiche nell’arco di 24 ore; di "diarrea persistente" quando gli episodi di diarrea durano oltre 14 giorni; di "diarrea cronica" quando la durata è superiore a un mese; di "dissenteria" quando nella diarrea sono presenti scariche di sangue e di muco. La dissenteria è frequentemente associata a Shigella ed Entamoeba histolytica.
  • Vomito e nausea: frequenti nelle forme virali o causate da ingestione di tossine batteriche (es. da Staphylococcus aureus).
  • Dolori addominali e crampi.
  • Febbre: spesso presente nelle infezioni batteriche.
  • Malessere generale e affaticamento.
  • Disidratazione: bocca secca, ridotta minzione, letargia, vertigini.

Nei casi gravi, specialmente nei bambini e negli anziani, la disidratazione può portare a shock ipovolemico e insufficienza renale.

Complicanze

Le gastroenteriti, almeno nei Paesi industrializzati, sono forme in genere a risoluzione spontanea, che non lasciano conseguenze. Oltre alla disidratazione, le complicazioni possono includere:

  • Sindrome emolitico-uremica (SEU): Associata a infezioni da Escherichia Coli produttori di Shiga-tossine.
  • Malnutrizione: Nei bambini piccoli, episodi ricorrenti di diarrea possono compromettere la crescita.
  • Artrite reattiva: Possibile conseguenza di alcune infezioni batteriche come Campylobacter o Salmonella.

Contagiosità

La contagiosità dipende dall’agente eziologico. I virus come il Norovirus e il Rotavirus possono essere eliminati con le feci per giorni o settimane dopo la guarigione clinica. Alcuni batteri possono persistere nelle feci anche dopo la risoluzione dei sintomi, determinando uno stato di portatore asintomatico.

Diagnosi

La diagnosi è prevalentemente clinica, basata sui sintomi e sulla storia del paziente. In caso di forme gravi o persistenti si possono eseguire:

  • Esami delle feci (coprocoltura, ricerca di virus o parassiti, test per tossine batteriche come la tossina di Clostridium difficile)
  • Emocromo e elettroliti per valutare lo stato di disidratazione e squilibri metabolici

Recenti sviluppi includono per la diagnostica:

  • PCR Multiplex: Per l'identificazione rapida e simultanea di virus, batteri e parassiti in un singolo campione di feci.
  • Biomarcatori: Studi in corso per identificare indicatori precoci di sepsi o disidratazione grave.

Terapia

Il trattamento prevede l’adozione di più approcci anche in relazione a durata e gravità della gastroenterite:

  • Reidratazione: Cardine della terapia, può essere orale (soluzioni reidratanti orali) o endovenosa nei casi più gravi.
  • Dieta leggera: Alimentazione a base di cibi facilmente digeribili (riso, patate, banane, yogurt).
  • Farmaci sintomatici: Antiemetici e antidiarroici (loperamide solo in alcuni casi).
  • Antibiotici: Indicati solo in caso di infezioni batteriche gravi (es. Shigella, Campylobacter) o in soggetti immunodepressi.
  • Probiotici e zinco: Utili per ridurre la durata della diarrea, specialmente nei bambini. L’OMS raccomanda l’uso di zinco, che contribuisce a ridurre la durata e la gravità della diarrea, rafforzando le difese immunitarie e ripristinando l’integrità della mucosa intestinale.

Nuove prospettive terapeutiche:

  • Vaccini: Oltre al vaccino contro il Rotavirus, sono in fase di studio vaccini per il Norovirus.
  • Microbioma intestinale: Terapie mirate a ripristinare l'equilibrio del microbioma intestinale, come i trapianti fecali. Il trapianto fecale è il processo attraverso il quale le feci prelevate da un individuo sano vengono trasferite nell’intestino di una persona malata, attraverso clistere, colonscopia o altri metodi. L’obiettivo di questa metodica è eliminare i microrganismi patogeni dall’intestino al fine di ripristinare l’equilibrio del microbiota intestinale. Attualmente il trapianto fecale è autorizzato dall’Agenzia Italiana del Farmaco solo per il trattamento negli adulti dell’infezione da Clostridium Difficile recidivante o resistente alla terapia antibiotica.
  • Innovazioni nelle soluzioni reidratanti: Formulazioni arricchite di nutrienti per migliorare il recupero.

Prevenzione

La prevenzione si basa su:

  • Igiene delle mani con acqua e sapone o soluzioni alcoliche
  • Sicurezza alimentare: corretta cottura e conservazione degli alimenti, consumo di acqua potabile
  • Evitare il contatto con persone infette
  • Vaccinazione anti-Rotavirus nei bambini
  • Buone pratiche di igiene negli ambienti comunitari e sanitari

L’adozione di misure igienico-sanitarie adeguate e il tempestivo riconoscimento dei sintomi contribuiscono a ridurre la diffusione della malattia e le sue complicanze.

Per approfondire


Data di pubblicazione: 7 gennaio 2014 , ultimo aggiornamento 17 marzo 2025



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