L’appendicite è in genere causata dall’intrappolamento di materiale (feci o altro) all’interno dell’appendice; l’ostruzione provoca la crescita incontrollata di batteri e il richiamo di globuli bianchi, con formazione di pus all’interno dell’appendice e rigonfiamento delle sue pareti, con il rischio di rottura nel sacco peritoneale e conseguente diffusione dell’infezione (ascessi, peritonite).
A volte può associarsi ad una malattia infiammatoria intestinale, come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa.
La sintomatologia tipica consiste in un dolore al centro della pancia (addome), la cui intensità tende ad aumentare nel tempo.
Il dolore in seguito tende a spostarsi e a localizzarsi sul lato destro, diventando fisso e di forte intensità.
La palpazione di quest’area, un colpo di tosse o il tentativo di camminare esacerbano il dolore.
Possono comparire diarrea (ma anche stipsi), nausea e vomito e la febbre può superare i 38°C.
I sintomi dell’appendicite possono spesso essere confusi con quelli della cistite, di una malattia infiammatoria intestinale (morbo di Crohn), con problemi a livello delle ovaie o con una gastrite.
Questo accade soprattutto quando il quadro clinico non si presenta con i sintomi tipici dell’appendicite, cosa che succede in circa metà delle persone.
Nei casi tipici la diagnosi di appendicite non pone problemi particolari. Si comincia con l'esame clinico del paziente. La ricerca della dolorabilità in alcuni punti specifici o la positività di determinate manovre possono fornire indicazioni importanti.
Dopo aver visitato l’addome, il medico richiederà un esame del sangue (emocromo) per vedere il numero dei globuli bianchi, che in caso di appendicite risulta significativamente aumentato.
Un'ecografia dell’addome permette, in genere, di confermare la diagnosi.
L’esame delle urine permette di escludere un’infezione delle vie urinarie.
Nelle donne in età fertile viene in genere richiesto anche un test di gravidanza per escludere la possibilità di una gravidanza extra-uterina o di una minaccia di aborto.
Le complicanze dell'appendicite sono rappresentate da:
Il trattamento consiste nell’asportazione chirurgica dell’appendice infiammata (anche in via laparoscopica).
L’intervento viene condotto in anestesia generale.
Dopo qualche giorno la persona viene dimessa dall’ospedale, ma per una ripresa completa possono essere necessarie 1-2 settimane.
Data di pubblicazione: 7 novembre 2013 , ultimo aggiornamento 5 ottobre 2022