La sifilide è un'infezione batterica a trasmissione sessuale (IST) prevenibile e curabile.
L'infezione è causata da un batterio (Treponema pallidum) che si riproduce facilmente sulle mucose dei genitali e della bocca.
Si trasmette durante i rapporti sessuali orali, vaginali e anali, durante la gravidanza e attraverso le trasfusioni di sangue. La sifilide in gravidanza può causare bambini nati morti, morte neonatale e bambini nati con sifilide (sifilide congenita).
Negli ultimi anni la sifilide si è nuovamente diffusa anche in Italia e il rischio di contrarla è aumentato.
Il batterio della sifilide viene trasmesso attraverso contatto diretto con le lesioni che si manifestano nel corso della malattia e che spesso possono passare inosservate o essere sottovalutate, poiché sono spesso indolori.
Sulla base dei rilievi clinici l'infezione sifilitica viene classificata in diverse fasi:
Le varie fasi si sovrappongono e vengono utilizzate per indicare i diversi trattamenti e il follow-up.
La sifilide è una malattia complessa, che, se non curata, può portare a varie complicanze, come cardiopatie, demenza, cecità, paralisi e morte.
Per approfondire
La sifilide si trasmette principalmente per contatto sessuale o durante la gravidanza dalla madre al feto.
Il batterio è in grado di passare attraverso le mucose intatte o la cute danneggiata.
È quindi trasmissibile attraverso contatti orali e attraverso rapporti sessuali vaginali e anali non protetti.
Molte persone affette da sifilide non notano alcun sintomo. I casi possono passare inosservati anche agli operatori sanitari.
Nella donna questa lesione compare più frequentemente sulle piccole labbra, sull’ingresso vaginale o sul perineo.
Nell’uomo sul pene, il prepuzio o l’ano.
Le lesioni possono comparire anche all’interno della bocca, sulle gengive o sulla lingua.
Tali lesioni, anche se non curate, tendono a scomparire spontaneamente entro un mese dalla loro comparsa, Anche se i segni e sintomi iniziali della sifilide svaniscono da soli, il batterio, se non viene curato, rimarrà nell'organismo.
Sifilide latente
I bambini nati con la sifilide possono manifestare
Alcuni di questi sintomi possono essere notati solo più tardi nella vita.
La diagnosi va eseguita utilizzando più test sierologici.
L’utilizzo di un solo test è sconsigliato perché ognuno dei test in commercio ha delle limitazioni, dovute alla possibilità di falsi positivi in determinate condizioni.
I test si dividono essenzialmente in:
In presenza di una positività ad un test non treponemico come la VDRL, prima di porre diagnosi, va sempre eseguito un altro test treponemico. La titolazione (cioè l’analisi quantitativa) degli anticorpi nei test come la VDRL può essere correlata con il grado di attività dell’infezione.
Le titolazioni anticorpali vanno sempre eseguite con la stessa metodica e, possibilmente, nello stesso laboratorio per avere un quadro attendibile dell'evoluzione della patologia.
Di particolare importanza la diagnosi di infezione da treponema nelle donne in gravidanza, per la prevenzione della sifilide congenita, che si attua instaurando tempestivamente la terapia con penicillina.
La terapia antibiotica di elezione per il trattamento della sifilide è l’uso della penicillina per via parenterale.
Il dosaggio e la durata del trattamento dipendono dallo stadio della malattia.
È importante assicurarsi che anche il partner riceva la terapia per evitare di essere nuovamente infettati.
Vanno trattati tutti i partner pregressi, fino a tre mesi prima dell’inizio della sintomatologia o della diagnosi di infezione.
La prevenzione della sifilide si basa:
Nonostante la sua bassa incidenza, nel nostro Paese viene effettuato lo screening su tutte le donne, prima del concepimento o all’inizio della gravidanza, per la prevenzione dell’infezione congenita.
Data di pubblicazione: 11 ottobre 2013 , ultimo aggiornamento 4 marzo 2024