E' causata dal Mycobacterium leprae, un microrganismo che, oltre che nell’uomo, può trovarsi negli armadilli, in alcuni primati e nel suolo.
E’ una malattia che può essere curata utilizzando i protocolli terapeutici definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (MDT). Se la cura viene iniziata nelle prime fasi della malattia, si possono prevenire lesioni disabilitanti. Le persone affette da questa malattia possono continuare a lavorare e a condurre una vita attiva durante e dopo il trattamento farmacologico. Se non trattata, può causare danni progressivi e permanenti alla pelle, ai nervi, agli arti e agli occhi, provocando segni fisici e deformità che nei secoli sono stati associati a uno stigma negativo e hanno spesso comportato emarginazione per i malati e le loro famiglie.
La maggior parte dei casi si concentra nei Paesi tropicali e subtropicali, in particolare India, America Latina e Africa.
L’insorgenza della malattia può verificarsi a qualsiasi età, più frequentemente intorno ai 20-30 anni. L’incubazione è lunga, in media 5 anni, tuttavia in alcuni casi i sintomi possono verificarsi entro 1 anno o impiegare fino a 20 anni per manifestarsi.
Non si conosce ancora esattamente come il morbo di Hansen si diffonda fra le persone: gli scienziati attualmente ritengono che si trasmetta attraverso le goccioline emesse dal naso e dalla bocca, durante contatti stretti, frequenti e prolungati per molti mesi con casi non sottoposti a trattamento terapeutico.
L’infezione non si trasmette attraverso un contatto casuale con una persona malata di morbo di Hansen, come stringere la mano o abbracciare il malato, sedersi vicini sui mezzi pubblici, durante i pasti o in altre circostanze.
Il morbo di Hansen, inoltre, non si trasmette dalla mamma al proprio feto durante la gravidanza e nemmeno durante i rapporti sessuali.
Si distinguono due principali tipi di lebbra più una terza forma non ben definita dal punto di vista evolutivo:
Se non trattato, il danno neurale può causare paralisi delle mani e dei piedi. Nei casi molto avanzati, la persona può sviluppare lesioni multiple dovute alla mancanza di sensibilità, fino alla perdita di dita. Possono inoltre verificarsi cecità e ulcere corneali, quando sono colpiti i nervi facciali. Altri segni che si possono trovare nelle forme avanzate includono la perdita delle sopracciglia e deformità del naso, queste ultime a causa dei danni al setto nasale.
Si può considerare l’ipotesi di lebbra nella diagnosi differenziali quando:
La diagnosi deve essere confermata da esame istologico (biopsia cutanea o del nervo colpito).
Il protocollo terapeutico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede una combinazione di 3 antibiotici: rifampicina e dapsone per tutti i pazienti, mentre la clofazimina va aggiunta nelle forme multibacillari (lebbra lepromatosa) della malattia.
Una volta iniziato il trattamento, la persona non è più contagiosa. Tuttavia è molto importante completare l’intero corso del trattamento seguendo le indicazioni mediche per guarire completamente.
Il trattamento generalmente dura 1 o 2 anni.
È importante che le persone in trattamento per morbo di Hansen:
Data di pubblicazione: 22 ottobre 2014 , ultimo aggiornamento 8 febbraio 2019