Il Decreto-legge sulle liste di attesa del 7 giugno 2024 n.73, convertito nella legge 107 del 29 luglio 2024, prevede misure concrete per aumentare l’efficienza del servizio sanitario nazionale in particolar modo nell’ambito delle questioni che riguardano le liste d’attesa.
Con l’obiettivo di tutelare il diritto alla salute degli italiani, la norma prevede un nuovo sistema di monitoraggio più efficace e strumenti di controllo che vedono in prima linea le Regioni e il Ministero della Salute con un Organismo che ha titolo ad accedere presso le Aziende, in caso di inadempienza. Inoltre, presso ciascuna Regione deve essere identificato un Responsabile unico regionale dell'assistenza sanitaria - RUAS che deve individuare gli interventi utili a correggere le problematiche emerse a seguito dei controlli dell’Organismo.
Ai cittadini deve essere garantita la prestazione nei tempi previsti dalla classe di priorità individuata nel Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa - PNGLA. In caso di impossibilità a rispettare tali tempi con il servizio pubblico, la prestazione dovrà essere garantita ricorrendo all’intramoenia o al privato accreditato, facendo corrispondere al cittadino il solo importo del ticket, se previsto.
A vantaggio dei professionisti sanitari è prevista la detassazione delle prestazioni aggiuntive eseguite per ridurre le liste d’attesa. Inoltre, dal 2025, viene abolito il tetto di spesa per le assunzioni di personale.
A sostegno delle Regioni del Sud vengono promossi interventi di adeguamento tecnologico e formazione di personale per potenziare l’assistenza sociosanitaria.
Per rafforzare le attività di controllo viene istituito l’Organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, alle dirette dipendenze del Ministro della Salute.
L’Organismo può accedere alle strutture sanitarie, anche avvalendosi dei NAS, per verificare e analizzare le disfunzioni emergenti a seguito del controllo delle agende di prenotazione e comunicare gli esiti al Responsabile unico regionale per l’assistenza sanitaria, che provvede a valutare eventuali interventi.
Le Regioni devono istituire un’Unità centrale di gestione dell'assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa che deve individuare un Responsabile unico regionale per l’assistenza sanitaria - RUAS.
Il RUAS è responsabile del rispetto dei criteri di efficienza nell’erogazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie e del corretto funzionamento del sistema di gestione delle liste di attesa e dei piani operativi per il recupero delle liste, nonché dell’attuazione e del raggiungimento degli obiettivi contenuti nel Piano regionale sulle liste di attesa e provvede al controllo sull’avvenuto adempimento.
Con cadenza trimestrale, il RUAS redige e invia all’Organismo un rapporto di monitoraggio delle prestazioni critiche e delle liste di attesa in ambito aziendale, segnalando le eventuali criticità e indicando le azioni correttive eventualmente poste in essere.
In caso di mancata individuazione del RUAS entro il termine previsto o di ripetute inadempienze rispetto agli obiettivi del decreto, l’Organismo di controllo può intervenire con poteri sostitutivi.
Tutte le strutture ospedaliere e ambulatoriali pubbliche e private accreditate afferiscono al Centro Unico di Prenotazione - CUP unico regionale o infra-regionale.
Il collegamento e la piena interoperabilità con i CUP pubblici diventa requisito per il rilascio dell’accreditamento istituzionale.
Le strutture pubbliche e private accreditate devono garantire la piena trasparenza delle agende in ordine alle prenotazioni effettuate e ai relativi posti disponibili per le singole prestazioni sanitarie.
Se le prestazioni non possono essere erogate nei tempi previsti dalle classi di priorità, l’Azienda dovrà prevedere una serie di misure per aumentare l’offerta di prestazioni e garantire al cittadino il rispetto del tempo di attesa. Ad esempio, l’Azienda può scegliere di incrementare le ore di attività del proprio personale, in intramoenia o con prestazioni aggiuntive o di aumentare il monte ore degli specialisti ambulatoriali interni. Tra queste misure è ricompreso anche l’aumento delle prestazioni richieste alle strutture private accreditate.
In tutti questi casi, il cittadino potrà fruire della prestazione offerta corrispondendo esclusivamente l’importo del ticket, se previsto.
Il CUP attiva un sistema di disdetta: al cittadino verrà ricordato l’appuntamento due giorni lavorativi prima della visita o dell’esame prenotato e gli verrà chiesto di confermare o cancellare l’appuntamento. Se non effettua la disdetta e non si presenta (salvo causa di forza maggiore) dovrà pagare ugualmente il ticket anche se esente.
Le Regioni promuovono l’attivazione di soluzioni digitali per prenotare e disdire l’appuntamento autonomamente e per il pagamento del ticket, se previsto.
È fatto divieto per le aziende sanitare e ospedaliere di sospendere o chiudere le attività di prenotazione. In caso di violazione sono previste sanzioni.
Nell’ambito della gestione delle patologie cronico-degenerative e oncologiche, deve essere definito e garantito, attraverso agende dedicate, l’accesso alle prestazioni presenti nei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali.
La legge prevede: la presa in carico della cronicità e della fragilità conseguenti a malattie croniche e degenerative e a malattie rare, con programmazione diretta degli accessi alle prestazioni coerenti con il piano personalizzato di assistenza; l’accesso diretto per la malattia mentale e da dipendenze patologiche e per le prestazioni di assistenza consultoriale; l’accesso a chiamata all’interno di progetti di screening su popolazione bersaglio per la diagnosi precoce di patologie oncologiche o di altra natura cronico degenerativa.
Visite ed esami diagnostici si possono effettuare anche il sabato e la domenica e si può prolungare la fascia oraria di accoglienza delle strutture.
I centri trasfusionali possono effettuare aperture straordinarie nelle ore pomeridiane e nei giorni festivi per garantire l’autosufficienza per il fabbisogno di sangue e dei suoi derivati.
Le prestazioni erogate in attività libero professionale, per ciascun dipendente e per ciascun professore e ricercatore universitario inserito in assistenza non devono superare quelle in attività ordinaria dedicata alle liste d’attesa.
Per tutto il 2024 viene incrementato del 5% l’attuale tetto di spesa per le assunzioni di personale delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale.
Dal 2025, viene adottata una metodologia per definire il fabbisogno di personale. Sulla base di questa metodologia le Regioni dovranno definire piani dei fabbisogni triennali, approvati con decreto del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni.
Tassazione agevolata al 15% delle prestazioni orarie aggiuntive dei professionisti sanitari impegnati nella riduzione delle liste d’attesa.
È prevista la definizione di un Piano d’azione per il rafforzamento dei servizi sanitari e sociosanitari nelle 7 Regioni del sud destinatarie del Programma Nazionale Equità nella Salute 2021-2027.
Il Piano presenta iniziative per realizzare investimenti sulle infrastrutture di tipo tecnologico, adeguamento infrastrutturale e potenziamento tecnologico dei Dipartimenti di salute mentale, dei Consultori familiari e dei punti per gli screening oncologici, ammodernamento e implementazione delle attrezzature informatiche, tecnologiche e diagnostiche, nonché formazione degli operatori sanitari.
Data di ultimo aggiornamento 31 dicembre 2024