Bufale e disinformazione sono molto pericolose quando riguardano la salute e spesso non è facile distinguerle tra milioni di informazioni. In queste pagine facciamo chiarezza sulle fake news più diffuse, smentendole alla luce delle evidenze disponibili.
Tutte le informazioni sono verificate dagli esperti del ministero della Salute e/o dell’Istituto superiore di sanità e sono basate su evidenze scientifiche, normative, documentazioni nazionali e internazionali disponibili alla data di pubblicazione di ogni notizia.
In gravidanza è pericoloso vaccinarsi contro l’influenza
La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata alle donne in qualsiasi fase della gravidanza, in quanto protegge sia la mamma, riducendo di almeno il 50% il rischio di ricovero, che il bambino, riducendo significativamente i casi di malattia e di otite nei primi due mesi di vita.
Data ultima verifica:
29 novembre 2022
L’anno scorso ho fatto la vaccinazione antinfluenzale quindi sono già protetto contro l’influenza e non è necessario che mi vaccini di nuovo.
La protezione del vaccino dai virus influenzali comincia circa due settimane dopo la vaccinazione e dura per un periodo di sei/otto mesi per poi diminuire. Per tale motivo, e poiché i ceppi virali in circolazione possono mutare, è necessario sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale, anche quando la composizione dei vaccini rimane invariata rispetto alla stagione precedente.
Data ultima verifica:
29 novembre 2022
L’influenza non è una malattia seria quindi non ho bisogno del vaccino
L'influenza è una malattia respiratoria che può manifestarsi in forme di diversa gravità che, in alcuni casi, possono comportare il ricovero in ospedale e anche la morte.
I sintomi tipici dell’influenza sono: insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. Mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento, mal di gola sono, invece, sintomi comuni. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. Alcune fasce di popolazione, come i bambini piccoli e gli anziani, possono essere più a rischio di gravi complicanze influenzali, come polmoniti e peggioramento delle condizioni di base.
Data ultima verifica:
29 novembre 2022
La vaccinazione antinfluenzale può farmi venire l’influenza
I vaccini antinfluenzali disponibili ed autorizzati in Italia contengono virus inattivati o attenuati. Questo significa, per quelli inattivati, che i virus sono stati trattati in modo tale da non essere attivi e, quindi, non possono far ammalare. I vaccini inattivati, somministrati per mezzo di iniezione intramuscolare, possono causare comunemente reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di iniezione e, meno spesso, febbre, dolori muscolari o articolari o mal di testa. Questi sintomi generalmente sono modesti e non richiedono cure mediche, si risolvono con trattamenti sintomatici (antifebbrili, analgesici) nel giro di un paio di giorni. Febbre, dolori e mal di testa possono manifestarsi più frequentemente nei bambini e ragazzi rispetto alle persone anziane. Il Vaccino vivo attenuato, disponibile dal 2020, è un vaccino antinfluenzale somministrato con spray intranasale e autorizzato per l'uso in persone di età compresa tra 2 e 18 anni. I ceppi influenzali contenuti sono attenuati in modo da non causare influenza e sono adattati al freddo e sensibili alla temperatura, in modo che si replichino nella mucosa nasale piuttosto che nel tratto respiratorio inferiore, pertanto possono provocare rinorrea (naso che cola) e raramente una leggera dispnea (“fame d'aria”, affanno).
Il vaccino antinfluenzale può causare malattie croniche o la sindrome di Guillain Barrè (GBS)
I vaccini antinfluenzali hanno un buon livello di sicurezza. Negli ultimi quarant’anni decine di milioni di italiani sono stati vaccinati in sicurezza e sono state condotte ricerche approfondite a sostegno della sicurezza dei vaccini antinfluenzali. I dati attuali indicano che i vaccini antinfluenzali non inducono nelle persone vaccinate alcuna malattia cronica, così come non ne aggravano il decorso quando queste sono preesistenti alla vaccinazione.
I casi di sindrome di Guillain Barrè (GBS) possono manifestarsi comunemente in seguito ad un’infezione gastrointestinale o ad un’infezione respiratoria acuta, tra cui l'influenza, per cui la vaccinazione antinfluenzale può effettivamente ridurre il complessivo rischio di GBS, prevenendo l'influenza. I dati sull'associazione tra GBS e vaccinazione antinfluenzale stagionale sono variabili e incoerenti in tutte le stagioni influenzali. Se c'è un aumento del rischio di GBS dopo la vaccinazione antinfluenzale, questo è basso, nell'ordine di uno o due casi di GBS aggiuntivi per milione di dosi di vaccino antinfluenzale somministrati.
Alla luce delle evidenze disponibili l'immunizzazione annuale con il vaccino influenzale è un’importante pratica di sanità pubblica che deve proseguire ed essere incoraggiata per prevenire la morbosità e la mortalità correlate a questa importante malattia.
Data ultima verifica:
29 novembre 2022
Mi sono già ammalato di influenza l’anno scorso, quindi non posso ammalarmi anche quest’anno
I ceppi virali in circolazione possono mutare ad ogni stagione influenzale e quindi ci si può ammalare di nuovo. Per questo bisogna fare la vaccinazione antinfluenzale all’inizio di ogni nuova stagione influenzale indipendentemente dal fatto di essersi ammalati o di essere stati vaccinati l’anno precedente.
Data ultima verifica:
29 novembre 2022
Ho fatto il vaccino antinfluenzale ma ho preso lo stesso l’influenza, quindi il vaccino non funziona
I vaccini per l’influenza stagionale sono studiati per proteggere contro l’infezione e la malattia causata dai virus influenzali che la comunità scientifica indica come i più probabili responsabili della stagione influenzale. I vaccini antinfluenzali NON proteggono, invece, da infezioni e malattie causate da altri virus che possono dare sintomi simili a quelli dell’influenza (cosiddette sindromi para-influenzali). Durante la stagione influenzale circolano, infatti, molti altri virus: rinovirus (causa del “raffreddore comune”), virus respiratori sinciziali (causa più frequente di sindrome respiratoria grave nella prima infanzia e importante causa di morte da patologia respiratoria nei soggetti con 65 anni e più) ma anche i virus responsabili della cosiddetta influenza intestinale.
Data ultima verifica:
29 novembre 2022
Gli antibiotici sono efficaci solo contro le malattie causate da batteri e risultano totalmente inefficaci nei confronti di una malattia virale, come l'influenza. L'uso inappropriato di tali farmaci potrebbe, inoltre, essere controproducente, perché potrebbe dare luogo a forme di antimicrobico-resistenza che li renderebbe inefficaci qualora la loro assunzione divenisse necessaria per curare malattie batteriche. La vaccinazione è la forma più efficace di prevenzione dell'influenza.
Data ultima verifica:
29 novembre 2022
Il portale utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti per il corretto funzionamento delle pagine web e per fornire le funzionalità di condivisione sui social network e la visualizzazione di media. Per avere maggiori informazioni su tutti i cookie utilizzati, su come disabilitarli o negare il consenso all'utilizzo consulta la policy sulla Privacy. Proseguendo nella navigazione presti il consenso all'uso di tutti i cookie.