L’enfisema è una malattia polmonare caratterizzata dalla progressiva distruzione, dilatazione e perdita di elasticità degli alveoli, le strutture a forma di sacchetto che si trovano alla fine delle diramazioni più piccole dei bronchi e che rappresentano la sede ove avvengono gli scambi gassosi tra il sangue e l’aria che respiriamo.
Negli alveoli il sangue si carica di ossigeno trasportato dall’aria inspirata e rilascia anidride carbonica che viene eliminata con l’aria espirata. Nell’enfisema, la progressiva distruzione degli alveoli, determina la riduzione della superficie polmonare adibita agli scambi gassosi, quindi il sangue non riesce più a ricevere ossigeno sufficiente e a eliminare tutta l’anidride carbonica prodotta dall’organismo.
Il danno progressivo degli alveoli può portare alla formazione di bolle la cui rottura può portare ad una complicanza dell’enfisema: il pneumotorace (l’aria finisce nel cavo pleurico e collassa il polmone).
Le principali cause dell'enfisema sono:
L'alfa1-antitripsina infatti inibisce una proteina (l’elastasi neutrofila) che distrugge la struttura elastica del polmone e che viene rilasciata dalle cellule del sangue chiamate neutrofili che accorrono al polmone durante i fenomeni infiammatori. Ridotti livelli di AAT su base genetica o acquisita lasciano campo libero all’azione distruttrice della elastasi neutrofila.
Principali sintomi:
In genere la diagnosi di enfisema viene posta quando la malattia è già in fase avanzata.
Nella fase iniziale i pazienti non danno troppo peso ai sintomi, prevalentemente alla dispnea da sforzo, e tendono ad adeguare il loro stile di vita, evitando di compiere quelle attività che provocano loro l’affanno.
Con il progredire della malattia, l’affanno aumenta limitando sempre più lo svolgimento delle normali attività della vita quotidiana. È a questo punto che la maggior parte delle persone si rivolge al medico.
Se l’enfisema si manifesta precocemente (prima dei 45 anni di età) e/o in assenza di fattori di rischio riconosciuti è utile effettuare il dosaggio ematico dell’AAT e valutare la presenza di eventuali alterazioni genetiche. In caso di positività la ricerca della malattia va estesa anche a tutti i parenti di primo grado del paziente.
Per la valutazione dell'enfisema ci si avvale dei seguenti esami diagnostici:
I farmaci, da assumere su indicazione e prescrizione del proprio medico curante, non sono in grado di riparare il danno strutturale provocato dall’enfisema, possono tuttavia alleviarne i sintomi e ritardarne la progressione:
Inoltre il trattamento dell'enfisema si basa su:
Secondo alcune stime l'enfisema interessa circa il 2% della popolazione globale, più di 200 milioni di persone, di età prevalentemente superiore ai 40 anni. Causa la morte, ogni anno, di più di 3 milioni di individui.
La malattia interessa prevalentemente il sesso maschile anche se negli ultimi anni, con la maggiore diffusione dell'abitudine al fumo tra le donne, i dati si stanno allineando.
La carenza congenita (o deficit ereditario) di alfa1-antitripsina (DAAT), è un disordine genetico che si trasmette come carattere autosomico co-dominante e che conferisce un aumentato rischio di sviluppare una patologia polmonare e/o una patologia epatica. È una malattia rara, l'incidenza è circa di 1 su 1500/3500 nati vivi ed è più frequente nelle popolazioni del Nord Europa.
Per prevenire la malattia bisogna:
Data di pubblicazione: 19 marzo 2013 , ultimo aggiornamento 13 dicembre 2024