Con il nome di sigaretta elettronica (spesso abbreviata in e-cig, dall'inglese) si intende un dispositivo che permette di inalare vapore, in genere aromatizzato, contenente quantità variabili di nicotina (in genere, tra 6 e 20 mg), in una miscela composta da acqua, glicole propilenico, glicerolo ed altre sostanze, tra cui gli aromatizzanti.
Nei fumatori la pratica di aspirare dal cilindretto a forma di sigaretta, per la quale è stato coniato il neologismo "svapare", fornisce non solo la nicotina di cui sente il bisogno l'organismo che ha sviluppato dipendenza, ma anche un'esperienza tattile, olfattiva e gustativa che richiama quella della sigaretta.
Ad aprile 2021 è stato pubblicato il parere finale del Comitato scientifico della Commissione europea, che valuta i rischi sanitari emergenti (SCHEER - Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks) sugli effetti sulla salute e la dimensione di salute pubblica delle sigarette elettroniche.
Il Comitato ha riscontrato elementi di prova moderati dei rischi di danni irritativi locali alle vie respiratorie e un livello moderato, ma in crescita, di evidenze provenienti da dati umani che indicano che le sigarette elettroniche hanno effetti nocivi sulla salute, in particolare, ma non solo, sul sistema cardiovascolare. Inoltre, ha riscontrato elementi di prova da deboli a moderati dei rischi di cancerogenicità per le vie respiratorie dovuti all'esposizione cumulativa a lungo termine alle nitrosammine e all'esposizione all'acetaldeide e alla formaldeide e ha concluso che vi sono forti elementi di prova del rischio di avvelenamento e lesioni a causa di ustioni ed esplosioni.
Ha, inoltre, riscontrato elementi di prova da deboli a moderati di diversi rischi connessi all'esposizione passiva. Nel complesso, vi sono evidenze moderate del fatto che le sigarette elettroniche sono una via di accesso al tabagismo per i giovani ed evidenze forti del fatto che gli aromi contribuiscono in modo significativo all'attrattiva della sigaretta elettronica e all'iniziazione al suo utilizzo. Al contempo vi sono scarse prove a sostegno dell'efficacia delle sigarette elettroniche nell'aiutare i fumatori a smettere di fumare e i dati sulla riduzione del fumo sono giudicati da deboli a moderati.
Recenti studi sugli effetti dell’uso della sigaretta elettronica sulla salute cardiovascolare hanno rivelato che l’influenza della sigaretta elettronica sulla salute è attribuita principalmente agli effetti individuali e interattivi degli aromi e degli additivi utilizzati nei liquidi delle sigarette elettroniche, insieme al riscaldamento prolungato. Gli utilizzatori di sigarette elettroniche corrono un rischio maggiore di sviluppare aterosclerosi, ipertensione, aritmia, infarto miocardico e insufficienza cardiaca. Si prevede che tali rischi aumenteranno, soprattutto tra i giovani che adottano sempre più l’uso della sigaretta elettronica, in particolare con additivi aromatizzati.
La DGSANTE, basandosi sul parere dello SCHEER sulle conseguenze sulla salute e il ruolo importante che le sigarette elettroniche svolgono nell'iniziazione al fumo, sostiene l'approccio prudente e precauzionale adottato finora. Tuttavia si dovrebbe valutare se alcune disposizioni possono essere ulteriormente sviluppate o chiarite, ad esempio per quanto riguarda le dimensioni dei serbatoi o gli obblighi di etichettatura, l'uso degli aromi, l'uso di liquidi esenti da nicotina e le disposizioni in materia di pubblicità.
Nella misura in cui le sigarette elettroniche costituiscono aiuti per la disassuefazione dal fumo, la loro regolamentazione dovrebbe seguire la legislazione farmaceutica.
Secondo l’ISTAT che dal 2014 raccoglie i dati sull’utilizzo tra la popolazione di 14 anni e più, nel 2023 il 4,8% delle persone di 14 anni e più (circa 2 milioni e mezzo) ha dichiarato di utilizzare la sigaretta elettronica, il 5,4% dei maschi e il 4,2% delle femmine.
Fatto 100 il totale dei fumatori tra il 2021 e il 2023 si è osservato un decremento della percentuale dei fumatori di sigarette tradizionali (dall’84,9% al 76,2) contro un incremento degli utilizzatori delle sigarette elettroniche (dal 5,8% all’8,7%), dei prodotti del tabacco riscaldato (dal 4,9% al 6,3%) e della combinazione dei due (dal 4,5% all’8,7%).
Secondo i dati della Sorveglianza PASSI, nel biennio 2022-2023 gli utilizzatori di sigarette elettroniche sono il 4,4% (4,9% maschi e 3,9% femmine) con valori decrescenti con l’aumento dell’età che passano dall’8,1% tra i 18-24 anni al 2,3% tra i 50-69 anni. L’utilizzo cresce all’aumentare del livello di istruzione passando da un 1,7% per chi ha un’istruzione elementare al 3,5% per la media inferiore al 5,1% della media superiore, diminuisce al 4,2% per i laureati. Non sembra invece esserci grossa differenza rispetto all’area di residenza e alle difficoltà economica.
Dai dati della GYTS (Global Youth Tobacco Survey) aumenta l’uso della e-cig, rilevata per la prima volta con l’indagine del 2018: l’utilizzo della e-cig fra i current smokers è salito in 4 anni dal 18% al 20% del 2022, come conseguenza di una riduzione fra i ragazzi dal 22% al 18% e un aumento fra le ragazze dal 13% al 21%.
Nel 2022 scende la quota di giovanissimi che fuma prevalentemente/esclusivamente sigarette tradizionali ma aumenta contestualmente la quota di chi fa uso dei nuovi prodotti, come la sigaretta elettronica (e-cig) e/o i prodotti a tabacco riscaldato (HTP), senza che si registri comunque una significativa riduzione, rispetto al passato, della quota di giovanissimi che si avvicina a questa pericolosa abitudine. Da segnalare anche che per la prima volta nel 2022 si registra un maggior utilizzo di questi prodotti fra le ragazze rispetto ai loro coetanei maschi.
Tra i current smokers che hanno cercato di comprare le sigarette al tabaccaio, il 73% dichiara di non aver ricevuto un rifiuto dal venditore per minore età (92% nel 2010), quote simili riguardano coloro che hanno cercato di acquistare e-cig o HTP.
Data di ultimo aggiornamento 17 gennaio 2025