I consultori familiari, istituiti con Legge 29 luglio 1975, n. 405, sono strutture organizzative dei Distretti sanitari delle ASL.
In Italia sono circa 2.000, uno ogni 25.000 abitanti, e possono essere considerati come servizi socio-sanitari integrati di base, con competenze multidisciplinari.
Per poter svolgere la loro funzione socio-sanitaria, devono essere organizzati in rete con i servizi sanitari del territorio, con quelli ospedalieri ma anche con i servizi sociali e con le associazioni del terzo settore, che devono operare secondo il modello dell’empowerment.
Le modalità operative del servizio sono principalmente quelle dell’erogazione di prestazioni all’utenza spontanea, deve però essere privilegiata anche l’offerta attiva alla popolazione bersaglio per ogni specifico obbiettivo di salute individuato.
Come ribadito nell’Accordo Stato Regioni 16 dicembre 2010, i consultori familiari costituiscono un importante strumento per attuare gli interventi previsti a tutela della salute della donna, considerata nell’arco dell’intera vita, a tutela della salute dell’età evolutiva e dell’adolescenza e delle relazioni di coppia e familiari.
Tra i loro compiti, i consultori familiari hanno lo scopo di assicurare:
Ad oggi i consultori familiari rappresentano un patrimonio prezioso sia per l’esperienza accumulata sia per le ragioni di fondo della loro esistenza che non sono residui del passato ma fondamenti per sistemi sanitari del futuro, volti a tutelare e promuovere la salute pubblica.
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Data ultimo aggiornamento 27 novembre 2019