Le terapie per l’infertilità femminile possono essere sia mediche che chirurgiche, in relazione alle cause di infertilità. Circa il 25% dei casi di infertilità femminile è causato da disfunzioni ormonali che possono causare anovulazione.
Una delle più frequenti condizioni associate all’assenza di ovulazione (anovulazione) è:
Una patologia che si associa frequentemente ad infertilità (circa 10% della popolazione femminile in età fertile) è:
Nei casi di anovulazione si può indurre l’ovulazione mediante la somministrazione di alcuni farmaci (clomifene citrato e gonadotropine). L’induzione farmacologica dell’ovulazione deve associarsi a stretto monitoraggio ecografico della crescita follicolare fino all’ovulazione ed essere seguito da rapporti mirati o inseminazioni intrauterine. I rischi maggiori di questi trattamenti sono la sindrome da iperstimolazione ovarica e le gravidanze multiple.
Il 40% delle donne con PCOS presenta un alterato metabolismo glucidico con insulino-resistenza per cui può essere utile l’uso della metformina, farmaco insulino-sensibilizzante, per il miglioramento dell’assetto metabolico e quindi della risposta al clomifene citrato e alle gonadotropine.
Un’altra causa di anovulazione è l’iperprolattinemia che può essere causata da adenomi ipofisari, assunzione di farmaci, ipotiroidismo o insufficienza renale cronica. In questi casi la terapia è con farmaci quali la cabergolina o la bromocriptina, in grado di abbassare i livelli di prolattina e di ripristinare l’ovulazione.
Nei casi di infertilità anovulatoria è consigliata una stretta collaborazione tra ginecologo ed endocrinologo, al fine di un corretto iter diagnostico-terapeutico.
Nel 25-35% dei casi di infertilità femminile la causa è da ricondursi ad alterazioni morfo-funzionali delle tube di Falloppio che, se di lievi entità, possono essere trattate chirurgicamente per via laparoscopica, con buone percentuali di successo (ottenimento di una gravidanza nel 50-65% dei casi entro 12-18 mesi).
Il 5-10% di casi di infertilità femminile è dovuto a patologie uterine congenite (malformazioni, setti uterini o cervicali) o acquisite (miomi o polipi) che frequentemente richiedono un trattamento chirurgico con buoni risultati.
La scelta della terapia medica o chirurgica viene effettuata dal ginecologo che individua il percorso terapeutico più idoneo per ogni paziente.
Data ultimo aggiornamento 20 settembre 2023