L’abbandono dei cani, oltre ad essere un gesto incivile e un reato perseguito in Italia ai sensi dell’art.727 del Codice penale con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro, rappresenta la causa primaria del randagismo.
Il fenomeno del randagismo implica una serie di importanti conseguenze dal punto di vista igienico, sanitario e sociale. Basti pensare, ad esempio, ai numerosi incidenti stradali causati dal vagabondare di animali randagi e alle possibili patologie da questi trasmesse al bestiame e all’uomo. Contrastare, quindi, l’abbandono dei cani è l’obiettivo della campagna 2011 di sensibilizzazione lanciata dal Ministero della Salute condivisa e realizzata in collaborazione con gli enti locali (Comuni e Province).
OBIETTIVI
TARGET
STRUMENTI E MEZZI
TONO E MESSAGGIO
Il claim “Chi abbandona un cane lo condanna” focalizza immediatamente il problema chiamando direttamente in causa il proprietario del cane. L’affermazione va letta unitamente al testo che segue immediatamente “E’ un gesto di inciviltà e un reato” che sostiene le ragioni anche non sentimentali del comportamento da stigmatizzare. Nel testo è, inoltre, presente il richiamo informativo al fatto che la maggior parte dei cani abbandonati è destinata ad una sorte drammatica: morire di fame e di sete o ad essere investita dalle automobili lungo le strade.
DURATA DELLA CAMPAGNA
L’attività di comunicazione si concentrerà nelle settimane in prossimità del periodo di “esodo” verso le destinazioni di villeggiatura. Si è deciso di realizzare la campagna in questo periodo in considerazione del fatto che il fenomeno del randagismo si acuisce in modo evidente nel periodo estivo, quando si toccano i picchi massimi di abbandoni dovuti alla difficoltà di gestire la presenza dell’animale in villeggiatura.
Per approfondimenti, consulta la sezione Abbandono e randagismo nell'area Cani, Gatti e...
Data di pubblicazione: 25 luglio 2011