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Antibiotico-resistenza, prima settimana mondiale, un approccio One-health

Come tutti gli anni, il 18 novembre si celebra la Giornata Europea sull'uso prudente degli Antibiotici (“European Antibiotic Awareness Day”). Si tratta di una iniziativa lanciata dal Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (ECDC) di Stoccolma, e diretta alla popolazione generale, agli operatori sanitari, impegnati nel settore umano e in quello veterinario, e ai decisori politici con lo scopo di sensibilizzare su un uso corretto degli antibiotici e aumentare la consapevolezza in merito al problema dell’antimicrobico-resistenza. Il fine ultimo è che il cittadino faccia scelte consapevoli, l’operatore sanitario assuma comportamenti adeguati, il decisore politico adotti provvedimenti appropriati.

Per la prima volta quest’anno la Giornata Europea degli Antibiotici si inserisce all’interno della “Settimana mondiale per l’uso prudente di antibiotici” (First World Antibiotic Awareness Week), lanciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nell’ambito di una campagna il cui slogan è “Antibiotics: handle with care” (Antibiotici, maneggiare con cura).

Numerose altre iniziative vengono realizzate, contemporaneamente a questa, in altri Paesi, quali Stati Uniti (campagna di comunicazione “Get smart about antibiotics” ), Canada, Australia, Nuova Zelanda e Giappone.

Il proliferare di iniziative in questo ambito rappresenta un segnale dell’aumentato livello di consapevolezza circa l’urgenza di intervenire in maniera efficace per contrastare il dilagare epidemico del fenomeno dell’antimicrobico-resistenza, strettamente associato, come evidenziato in numerose pubblicazioni scientifiche, da un uso eccessivo e non appropriato degli antibiotici, in diversi settori.

Per citare alcuni dati, in Europa, anche quest’anno, l’elemento più critico è rappresentato dal continuo e, almeno apparentemente, inarrestabile fenomeno della resistenza ai carbapenemi, antibiotici di ultima risorsa, ovvero utilizzati nella pratica clinica quando tutti gli altri antibiotici sono risultati inefficaci nel trattare una specifica infezione. Quando un batterio sviluppa resistenza nei confronti di questo antibiotico, non si dispone più di armi terapeutiche efficaci per contrastarlo. E alcune infezioni, in assenza di una terapia adeguata, possono diventare fatali.

Salute umana...

La resistenza agli antibiotici è un fenomeno naturale causato dalle mutazioni genetiche a cui vanno incontro i batteri. Tuttavia un uso eccessivo e improprio degli antibiotici accelera la comparsa e la diffusione dei batteri resistenti agli antibiotici. I batteri sensibili muoiono quando entrano in contatto con gli antibiotici mentre i batteri resistenti sopravvivono e continuano a moltiplicarsi. I batteri resistenti  possono trasmettersi e causare infezioni anche in altre persone che non hanno fatto uso di antibiotici.

Anche quest’anno, secondo l'Istituto superiore di sanità, l’aspetto più critico riguarda la resistenza ai carbapenemi, che continua ad aumentare. L’Italia, insieme alla Grecia, è il Paese in larga parte responsabile per questo aumento della resistenza ai carbapenemi che riguarda soprattutto i ceppi di Klebsiella pneumoniae, come risulta dalla sorveglianza sentinella dell’antibiotico-resistenza AR-ISS, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, che fornisce i dati alla sorveglianza Europea EARS-Net.

In Italia la resistenza della Klebsiella ai carbapenemi si è impennata bruscamente nel 2010 e si è assestata intorno al 30% di tutti i ceppi isolati da batteriemie. Una sorveglianza nazionale dedicata alle batteriemie da Klebsiella, che riceve segnalazioni dalle Regioni è attiva dal 2013 e indica che il problema è, forse, anche maggiore.
Tuttavia, non è solo il batterio della Klebsiella che si è fatto forte. Le resistenze più critiche riguardano Escherichia coli, (alta resistenza a fluorochinoloni e cefalosporine di terza generazione), Acinetobacter (resistenza ai carbapenemi vicino all’80%), Pseudomonas aeruginosa (resistenza a ceftazidime e aminoglicosidi) e Staphylococcus aureus (proporzione di ceppi meticillino-resistenti superiore al 30%).

Il principale fattore che gioca in favore dell’ antibiotico-resistenza è proprio l’elevato consumo di antibiotici. L’Italia è in Europa al quinto posto per utilizzo di antibiotici sul territorio per la salute umana. 

A testimoniare un uso smodato degli antibiotici è il rapporto, basato sui dati della sorveglianza Esac-net dell'Unione Europea. Il dato medio europeo di consumo fuori dagli ospedali per il 2014 è 21,6 dosi al giorno ogni mille abitanti, e varia dalle 10,6 dell'Olanda alle 34,6 della Grecia. L'Italia, con 27,8 dosi, è al quinto posto,dietro a Francia, Romania e Belgio. Per quanto riguarda il consumo di antibiotici negli ospedali la media europea è sostanzialmente stabile a 2 dosi al giorno ogni mille abitanti. Anche in questo caso i più virtuosi sono gli olandesi, con una dose al giorno, mentre i peggiori sono i finlandesi con 2,6, mentre l'Italia resta sopra la media europea con 2,2 e in generale, a parte l'eccezione finlandese, il sud Europa prevale nel consumo.

Per rispondere a questo problema di sanità pubblica, nel 2001 il Consiglio dell’Unione europea ha inviato ai vari paesi una raccomandazione invitandoli ad adottare iniziative atte ad assicurare un uso prudente di antibiotici (Raccomandazione del Consiglio, del 15 novembre 2001, sull’uso prudente degli agenti antimicrobici in medicina umana (2002/77/CE)). Alcuni anni fa alcuni paesi hanno avviato programmi nazionali comprendenti campagne di sensibilizzazione dei cittadini, registrando una diminuzione sia del consumo di antibiotici sia della resistenza.

Per approfondire:

... e animale

Ispirata al concetto di One-Health, la comunità scientifica ha capito l’importanza di affrontare il problema in una logica collaborativa, consapevole del fatto che la salute umana e quelle animale siano fortemente correlate e dunque da tutelarsi insieme.

Su questo tema è nata, dunque, un’alleanza formale tra l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) che ha dato vita alla Settimana mondiale sull'antibiotico-resistenza, organizzata dall’OMS.

In occasione della campagna legata alla prima settimana della consapevolezza antibiotica, l’OIE ha predisposto specifici strumenti di comunicazione.

Messaggi OIE

  • Gli antibiotici sono essenziali per tutelare la salute umana e animale e il benessere degli animali, e contribuire alla lotta contro la fame nel mondo.
  • Il loro uso eccessivo o improprio può causare la comparsa di batteri resistenti. Questo fenomeno mette seriamente in pericolo il controllo delle malattie in tutto il mondo.
  • Garantendo un uso responsabile e prudente di questi farmaci preziosi attraverso l'attuazione delle norme intergovernative OIE, possiamo insieme continuare a preservare la loro efficacia, attraverso azioni coordinate tra i settori della sanità pubblica, della sanità animale e dell’ambiente.
  • I veterinari sono parte della soluzione.

Per approfondire:



Data di pubblicazione: 17 novembre 2015 , ultimo aggiornamento 17 novembre 2015


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