Gli antibiotici sono una delle più importanti scoperte per l’umanità, in quanto hanno permesso di curare malattie gravi e letali (come la tubercolosi, le polmoniti pneumococciche, le infezioni delle ferite chirurgiche, le infezioni delle vie urinarie), segnando una pietra miliare nella lotta alle malattie infettive e contribuendo a migliorare in modo significativo la salute della popolazione.
Ciò ha significato anche miglioramento della qualità della vita, in quanto una società sana è una società più produttiva.
Da subito è comparso, però, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza (ABR). I microbi hanno, infatti, la capacità di modificare il proprio corredo genetico per poter sopravvivere. Ciò significa che un determinato antibiotico, precedentemente efficace nei confronti di un batterio, può perdere nel tempo la capacità di uccidere quel microrganismo. Oggi, in Europa:
Il fenomeno dell’ABR deve essere considerato dal punto di vista sia della salute umana sia della salute e del benessere degli animali, irrevocabilmente e strettamente interconnesse, nonché della sicurezza degli alimenti e della salubrità dell’ambiente. Infatti a causa dell’ABR:
È necessario, pertanto, un approccio “One Health”, ovvero uno sforzo congiunto di più discipline professionali (medicina umana e veterinaria, settore agroalimentare, ambiente, ricerca e comunicazione, economia e altre) che operano, a livello locale, nazionale e globale, con uno scopo comune che si può riassumere in tre obiettivi prioritari:
Partendo da queste considerazioni e da un’analisi della situazione epidemiologica e dell’organizzazione delle diverse realtà del Paese, il Ministero della Salute, adottando il metodo “one health”, e riunendo tutti i possibili attori, istituzionali e non, si è dotato del Piano nazionale per il contrasto dell’antimicrobico-resistenza 2022-2025 (PNCAR) approvato il 30 novembre 2022 in Conferenza Stato-Regioni. Il documento fa seguito al precedente PNCAR 2017-2020, prorogato al dicembre 2021.
L’attuazione del Piano è strettamente monitorata dal Gruppo tecnico di coordinamento della strategia nazionale di contrasto all'AMR, articolato in 13 gruppi di lavoro nazionali, poiché i livelli di AMR e di consumo di antibiotici nel nostro Paese sono tali da richiedere un impegno maggiore e costante.
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Data di ultimo aggiornamento 30 dicembre 2024