La prevenzione in gravidanza
COME PREVENIRE LE MALATTIE CEREBRO-VASCOLARI IN GRAVIDANZA
Lo sapevi che…
Anche se l’ictus cerebrale nella donna in gravidanza è raro (34 casi per 100.000 parti), la gravidanza e il puerperio aumentano il rischio di ictus (21 casi per 100.000), poiché la donna gravida va più facilmente incontro a ipercoagulabilità del sangue, stasi venosa ed edema. Ricorda che la gravidanza è lo stato proinfiammatorio e protrombotico transitorio più importante nella vita di una donna in età fertile e che il rischio di trombosi ed eventuali complicanze correlate quadruplica all’inizio della gravidanza e progressivamente aumenta fino a 25-60 volte nei 60 giorni post partum.
L’ipertensione in gravidanza è la causa principale di ictus, sia ischemico che emorragico, e si associa a un aumento del rischio per la madre e per il feto, con aumento di morbilità e mortalità materna, di nascita pretermine, rallentato accrescimento del feto, ecc..
Il tabagismo può favorire l’aumento della pressione arteriosa nella mamma e causare molteplici patologie, che possono avere anche gravi conseguenze per lo sviluppo neurologico e comportamentale del lattante.
I precedenti personali o familiari di eventi trombotici cardio e cerebrovascolari costituiscono un fattore di rischio del quale tenere conto.
Quali sono i principali fattori di rischio di ictus durante la gravidanza?
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Ipertensione gestazionale (ipertensione arteriosa insorta dopo 20 settimane di gravidanza) e preeclampsia, che a loro volta riconoscono tra i propri fattori di rischio:
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obesità
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età (> 40 anni)
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ipertensione cronica (ipertensione arteriosa presente prima della gravidanza oppure prima della 20a settimana di gestazione)
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storia personale o familiare di trombosi ed embolia, preeclampsia o ipertensione gestazionale
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nulliparità
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gravidanze multiple
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preesistenti malattia vascolari
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collagenopatie
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diabete mellito
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malattia renale
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Ipercoagulabilità congenita o acquisita del sangue durante la gravidanza
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Aumento progressivo della massa di sangue circolante da 5 a 7,5 litri a fine gravidanza
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Stasi venosa, con perdita di elasticità delle pareti venose legato all’effetto specifico degli ormoni della gravidanza e rallentamento del ritorno venoso degli arti inferiori a causa della compressione esercitata dall’utero gravido sulle vene della pelvi e sulle arterie addominali
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Sviluppo di edemi (accumuli di liquidi nei tessuti corporei) durante la gravidanza.
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Aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi durante la gravidanza
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Poliabortività
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Precedenti parti prematuri
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Presenza di anticorpi antifosfolipidi (LAC-lupus anticoagulant, anti-β2 glicoproteina e anticardiolipina), che spesso si associano a un aumentato rischio di a poliabortività e trombosi arteriosa e venosa soprattutto delle arterie cerebrali di piccolo calibro
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Tabagismo
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Consumo di alcol
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Assunzione di droghe
Consigli utili
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Non fumare e smetti di consumare qualsiasi prodotto del tabacco.
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Evita l’esposizione al fumo passivo.
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Pratica regolarmente un’attività fisica adeguata, tenendo presente quanto riportato nello specifico box: in assenza di controindicazioni, durante la gravidanza è raccomandato iniziare e/o mantenere uno stile di vita attivo e praticare un’adeguata attività fisica da proseguire, se possibile, anche dopo il parto e durante l’allattamento.
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Evita il consumo di alcol durante la gravidanza: aumenta il rischio di danni alla tua salute e a quella del figlio che porti in grembo, a cui può causare anomalie dello sviluppo e malformazioni.
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Segui una corretta alimentazione, varia ed equilibrata, avendo come riferimento la dieta mediterranea.
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Tieni sotto controllo il peso corporeo, la pressione arteriosa e la glicemia e monitora l’eventuale diabete e ipertensione con l’aiuto del medico curante, del ginecologo o di altri specialisti di fiducia.
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Indossa le calze elastiche, in quanto facilitano il ritorno del sangue al cuore, evitando il ristagno nel circolo venoso superficiale degli arti inferiori che può verificarsi durante la gravidanza e che può contribuire, insieme allo stato di ipercoagulabilità transitoria di questo periodo della vita, ad attivare i meccanismi della trombosi.
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Evita l'assunzione di droghe
Attenzione a…
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Effettuare i controlli medici, strumentali e di laboratorio prescritti.
Da non dimenticare
Oltre alle visite mediche è importante controllare ogni tanto anche a casa il peso corporeo e la pressione arteriosa.
Benefici dell’attività fisica e suggerimenti per la pratica durante la gravidanza
(riferimento: “WHO Guidelines on physical activity and sedentary behaviour”)
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In assenza di controindicazioni le donne in gravidanza e nel post partum dovrebbero praticare almeno 150 minuti di attività fisica a intensità moderata ogni settimana (o 30 minuti per 5 giorni) cominciando gradualmente e includendo una varietà di attività aerobiche, nonché di rafforzamento e di leggero allungamento muscolare. Per allenarsi senza sforzi eccessivi sono consigliati: camminare, ginnastica dolce, esercizi in acqua, yoga e pilates modificati e adattati per facilitare l’attività fisica.
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Per attività fisica di moderata intensità si intende quella che induce un modesto aumento della frequenza cardiaca e della respirazione e che consente solitamente di poter parlare agevolmente ma non di cantare.
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Donne che, prima della gravidanza, praticavano abitualmente attività fisica aerobica ad alta intensità, o che erano fisicamente attivi, possono continuare queste attività durante la gravidanza e il periodo post partum.
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L’esercizio fisico aiuta a prevenire il rischio di complicanze dovute all’incremento eccessivo di peso in gravidanza.
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La pratica regolare di esercizio fisico ha degli effetti positivi sia sulla qualità del sonno che sul benessere psicofisico.
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L’esercizio fisico durante il secondo e il terzo trimestre previene l’insorgenza del dolore lombare, uno dei disturbi più comuni correlati alla gravidanza (che colpisce oltre la metà delle donne in gravidanza).
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L’attività fisica praticata durante la gravidanza ha effetti positivi sullo sviluppo del feto.
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Le donne che svolgono attività fisica durante la gestazione sembrano avere una durata più breve del parto attivo e una minor incidenza del parto chirurgico.
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L’allenamento contro resistenza aumenta i benefici sia per la mamma che per il nascituro, conferiti dall’attività aerobica.
Per saperne di più:
Data di pubblicazione:
19 maggio 2022
, ultimo aggiornamento
26 gennaio 2024