Dal sesto mese di vita compiuto, il latte materno da solo non è più sufficiente a soddisfare i bisogni nutritivi del bambino.
Si può iniziare dunque il cosiddetto svezzamento con l’aggiunta di cibi solidi e semisolidi (biscotti, frutta, minestrine).
In linea generale è il bambino a mostrare quando è pronto ad assaggiare altri cibi: osserva con insistenza i genitori mentre mangiano, allunga le manine verso il piatto e a volte richiede in modo chiaro di voler partecipare al pasto dei grandi.
In questa fase, il bambino è sufficientemente cresciuto da accettare il cucchiaino e gestire la deglutizione di cibi densi.
Nella scelta degli alimenti non ci sono indicazioni rigide.
Quel che è importante è limitare l'apporto di sale e di proteine in quanto appesantiscono il metabolismo del bambino, possono orientare le sue preferenze future verso un’alimentazione meno sana e predisporre al sovrappeso nelle età successive.
Frutta, verdura, i cibi della famiglia vanno benissimo, purché adattati alla sua capacità di mangiarli.
E’ bene che l’allattamento non venga interrotto in maniera prestabilita: il bimbo può continuare ad essere allattato per tutto il tempo che la mamma e il bambino riterranno opportuno, dopo il primo anno e, se desiderato, anche oltre i due anni di vita.
Infatti anche oltre l’anno di vita, quando il bambino gradualmente inizia a mangiare i cibi della famiglia, il latte materno mantiene tutte le sue proprietà nutritive e immunitarie.
Data di ultimo aggiornamento 20 marzo 2024