Azioni del Ministero per il contrasto all'alcoldipendenza
Piani nazionali
Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025
Con Intesa Stato Regioni del 6 agosto 2020 è stato adottato il Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025. Successivamente è stata apportata un'integrazione al Piano, recepita con Intesa Stato Regioni del 17 dicembre 2020. Sulla base di queste Intese, le Regioni e PPAA hanno recepito il Piano Nazionale di Prevenzione, pianificando e adottando con apposito Atto, il proprio Piano Regionale di Prevenzione.
Il nuovo PNP 2020-2025 ha inteso rafforzare la connessione con i Livelli Essenziali di assistenza (DPCM 12 gennaio 2017) e con i relativi sistemi di monitoraggio (verifica adempimenti LEA e Nuovo sistema di garanzia). Il PNP rafforza una visione che considera la salute come risultato di uno sviluppo armonico e sostenibile dell’essere umano, della natura e dell’ambiente (One Health) che promuove l'applicazione di un approccio multidisciplinare, intersettoriale e coordinato. Il Macro Obiettivo 2 del PNP 2020-2025 affronta la tematica delle Dipendenze
Macro Obiettivo 2: Dipendenze e Problemi correlati
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7 Obiettivi strategici con 14 Linee strategiche di intervento
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1 Programma Predefinito: PP4 “Dipendenze”
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1 Linea di supporto centrale: n.11 “Definizione di un Piano Nazionale/Linee di indirizzo per le dipendenze”
Obiettivi strategici
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Sviluppare le competenze di tutti gli attori della comunità scolastica, agendo sull’ambiente formativo, sociale, fisico e organizzativo e potenziare la collaborazione con la comunità locale
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Aumentare la percezione del rischio e l’empowerment degli individui
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Sviluppare le competenze degli operatori e degli attori coinvolti
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Migliorare la qualità dei programmi di prevenzione dell’uso di sostanze psicotrope
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Identificare precocemente e prendere in carico i soggetti in condizione di rischio aumentato
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Offrire programmi finalizzati alla riduzione del danno
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Sensibilizzare sui rischi, i problemi e le patologie correlate all’uso/abuso di sostanze psicotrope e a comportamenti additivi
Programma Predefinito PP4 “Dipendenze”
I Piani Regionali di Prevenzione sono organizzati in programmi (Programmi Liberi e Programmi Predefiniti) che devono rispondere alle linee strategiche degli obiettivi strategici, ai quali afferiscono; nello specifico i Piani Predefiniti devono avere caratteristiche uguali per tutte le Regioni e sono vincolanti.
Obiettivi Specifici del Programma Predefinito PP4
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Attivare un Sistema di Monitoraggio (trend e modelli di intervento di successo) a supporto della programmazione locale e delle decisioni politiche, tecniche e organizzative
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Diffondere Modelli di Intervento (intersettoriali ed interdisciplinari) centrati su metodologie evidence based (life skills education e peer education) e Azioni Raccomandate e Sostenibili con approccio life course differenziato per genere e per setting
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Progettare e attivare Programmi di Prevenzione Universale e Selettiva rivolti agli adolescenti e giovani in contesti extrascolastici
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Progettare e attivare Programmi di Prevenzione Indicata – anche finalizzati all’intervento precoce - declinati per specifici gruppi vulnerabili o a rischio aumentato
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Offrire Programmi finalizzati alla riduzione del danno sia nell’ambito dei servizi per le dipendenze sia nell’ambito di servizi specifici – Unità di Strada/Presidi Mobili/Drop in - in coerenza con i nuovi LEA
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Attuare Programmi di Sensibilizzazione in materia di prevenzione del rischio di trasmissione di malattie infettive a gruppi di popolazione vulnerabili o con comportamenti ad alto rischio, anche in contesti non sanitari
Obiettivi relativi alle Azioni Trasversali del PNP
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Intersettorialità - Sviluppare collaborazioni intersettoriali tra tutti gli attori del territorio.
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Formazione - Garantire opportunità di formazione e aggiornamento professionale.
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Comunicazione - Promuovere la diffusione di conoscenze, competenze e consapevolezze che favoriscano cambiamenti sostenibili di prassi organizzative per rendere adottabili scelte comportamentali favorevoli alla salute.
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Equità - Orientare gli interventi a criteri di equità – aumentando la consapevolezza sul potenziale impatto delle azioni programmate - in termini di disuguaglianza.
Piano nazionale alcol e salute
Il Piano nazionale alcol e salute (PNAS) approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 29 marzo 2007, è finalizzato a promuovere in maniera coordinata in tutte le Regioni le attività di prevenzione e presa in carico dei problemi alcolcorrelati.
Il Piano si prefiggeva 10 obiettivi da raggiungere attraverso azioni strategiche in collaborazione con le Regioni e con il coinvolgimento di varie strutture e soggetti del sistema sanitario nazionale. Un ruolo particolare ha assunto anche la collaborazione con il mondo della scuola e dello sport, i sindacati, i centri ricreativi per gli anziani, le Forze dell’Ordine e le imprese del settore.
Il PNAS aveva durata triennale (1 gennaio 2007-31 dicembre 2009) ma le indicazioni in esso contenute sono tuttora valide ed inserite tra gli obiettivi del Piano Nazionale di Prevenzione come punto di riferimento per le azioni di prevenzione di livello nazionale e regionale.
Gli interventi sono articolati in 8 aree strategiche:
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Informazione /educazione.
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Bere e guida.
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Ambienti e luoghi di lavoro.
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Trattamento del consumo alcolico dannoso e dell’alcoldipendenza.
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Responsabilità del mondo della produzione e distribuzione.
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Capacità sociale di fronteggiare il rischio derivante dall’uso dell’alcol.
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Potenzialità delle organizzazioni di volontariato e mutuo aiuto e delle organizzazioni non governative.
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Monitoraggio del danno alcolcorrelato e delle relative politiche di contrasto.
Ecco i 10 obiettivi da raggiungere:
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Aumentare la consapevolezza del rischio connesso con il consumo delle bevande alcoliche nella popolazione generale e in alcune fasce di popolazione particolarmente esposte (anziani, giovani, donne), nonché il sostegno a favore delle politiche di salute pubblica finalizzate alla prevenzione del danno alcolcorrelato.
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Ridurre i consumi a rischio (e in particolare quelli eccedentari e al di fuori dei pasti) nella popolazione e in particolare nei giovani, nelle donne e nelle persone anziane.
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Ridurre la percentuale dei giovani minori di 18 anni che assumono bevande alcoliche, nonché l’età del primo contatto con le stesse.
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Ridurre il rischio di problemi alcolcorrelati che può verificarsi in una varietà di contesti quali la famiglia, il luogo di lavoro, la comunità o i locali dove si beve.
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Ridurre la diffusione e la gravità di danni alcolcorrelati quali gli incidenti e gli episodi di violenza, gli abusi sui minori, la trascuratezza familiare e gli stati di crisi della famiglia.
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Mettere a disposizione accessibili ed efficaci trattamenti per i soggetti con consumi a rischio o dannosi e per gli alcoldipendenti.
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Provvedere ad assicurare una migliore protezione dalle pressioni al bere per i bambini, i giovani e coloro che scelgono di astenersi dall’alcol
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Aumentare la diffusione dei metodi e strumenti per l’identificazione precoce della popolazione a rischio.
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Aumentare la percentuale di consumatori problematici avviati, secondo modalità adeguate alla gravità dei problemi, al controllo dei propri comportamenti di abuso, con particolare riferimento ai giovani.
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Garantire l’adeguamento dei servizi secondo le previsioni della legge 125/2001 e aumentare la qualità e la specificità dei trattamenti nei servizi specialistici per la dipendenza da alcol.
LIBRO BIANCO "Informare, educare, curare: verso un modello partecipativo ed integrato dell'alcologia italiana”
Il Libro Bianco è stato redatto dai componenti del Tavolo di Lavoro sull’Alcol, istituito in seguito alla Seconda Conferenza Nazionale sull’alcol, organizzata dal Ministero della Salute nelle date del 15-16-17 marzo 2022. Il Libro Bianco è stato concepito come strumento di elevata competenza professionale per diffondere le conoscenze che sono state discusse nella Conferenza al fine di fornire un documento di riferimento per gli operatori del settore socio-sanitario afferente all’ambito delle dipendenze. Le aree tematiche affrontate nel Libro Bianco sono le seguenti:
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“Gli interventi di prevenzione in ambito scolastico e l’aggancio precoce dei giovani vulnerabili”.
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“Alcol e Guida. Gli accertamenti finalizzati alla revisione delle capacità fisiche e psichiche per la guida in caso di violazione dell’art. 186 del codice della strada”.
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“La Formazione in alcologia”.
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“Le Reti Curanti”.
Progetti finanziati con le risorse della Legge 30.3.2001 n. 125
La legge 125/2001, all’art. 3 comma 4, prevede che il ministero della Salute predisponga l’assegnazione alle Regioni e Province Autonome delle risorse disponibili finalizzate al monitoraggio dei dati relativi all’abuso di alcol e ai problemi alcol correlati. Sulla base degli accordi intercorsi tra ministero e Commissione Salute Coordinamento tecnico interregionale, si è stabilito di sviluppare ogni anno una progettualità unica tra le Regioni, alla quale vincolare le somme stanziate. Ecco i progetti, di durata annuale, espletati dalle Regioni Capofila, che coordinano le attività:.
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Pandemia Covid 19 e Servizi Territoriali per le Dipendenze: criticità riscontrate e soluzioni adottate, al fine di individuare buone pratiche ed elementi innovativi da condividere su tutto il territorio nazionale. Regione Emilia Romagna_anno 2020
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La Medicina di Genere nel Disturbo da Uso di Alcol. Regione Sardegna _ anno 2020
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L’intervento in alcologia e nelle dipendenze nella forma della telemedicina. Regione Lombardia _ anno 2021
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Contrasto al binge drinking: interventi a favore dei giovani vulnerabili. Regione Veneto e Regione Valle D’Aosta _ anno 2022
Progetti del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie - Ccm
Con il finanziamento del Ccm il Ministero della Salute ha promosso i seguenti progetti:
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Supporto alle linee di indirizzo sull’Identificazione Precoce e l’Intervento Breve delle dipendenze da alcol e comportamentali (IPIB-DIALCOM).
Il progetto IPIB DIALCOM, affidato all’ISS, si pone come obiettivo principale il conseguimento degli obiettivi di prevenzione del Ministero della Salute e dell’OMS. Utilizzando lo strumento dell’Identificazione Precoce e l’Intervento Breve (IPIB), già collaudato per l’alcol, il progetto intende estendere lo strumento di identificazione precoce delle problematiche correlate alle dipendenze, anche a tutte le altre dipendenze con o senza sostanze. Tale tematica è stata individuata come prioritaria dal Tavolo Tecnico di Lavoro per la realizzazione del Piano Nazionale di Prevenzione in materia di Dipendenze, ovvero l’intercettazione precoce/emersione precoce delle situazioni problematiche correlate alle dipendenze, pertanto si intende sviluppare un piano d’implementazione dell’IPIB con lo scopo di guidare l'integrazione nazionale dei programmi IPIB relativamente allo screening, all’intervento breve e all’eventuale invio al trattamento, dalla fase di progettazione a quella di attuazione e di valutazione. Il piano d’implementazione si rivolge ai decisori politici, ai professionisti della salute, dell’assistenza sanitaria primaria e, attraverso questi, ai professionisti degli altri contesti in cui l’IPIB può trovare integrazione e attuazione. Lo scopo principale è quello di armonizzare l’identificazione precoce del rischio legato all’alcol e facilitare i professionisti coinvolti a livello nazionale a seguire in maniera omogenea sul territorio nazionale procedure standard tesi ad abbattere disuguaglianze legate alla mancanza di linee guida omogenee e per sviluppare e implementare i propri programmi e le strategie di prevenzione del rischio alcol correlato adattabili anche ai diversi contesti sociali e lavorativi.
Data di ultimo aggiornamento
16 dicembre 2024