Data di pubblicazione: 2 agosto 2021
FONTE: Regione Friuli Venezia Giulia
Piccole Produzioni Locali (PPL) : Alimenti di origine vegetale e animale
A cura della Regione Friuli Venezia Giulia
Normativa di riferimento
Descrizione sintetica delle attività
Nel corso degli ultimi anni, sono aumentate le piccole produzioni tipiche e di qualità, che caratterizzano alcuni ambiti territoriali e a cui sono spesso dedicate manifestazioni enogastronomiche.
Al fine di valorizzare ulteriormente il prodotto della tradizione contadina locale, il percorso regionale ha condotto alle semplificazione delle procedure burocratiche previste dalla norma vigente. In questi primi anni di progetto “Piccole Produzioni Locali – PPL”, i risultati sono stati apprezzati non solo dal consumatore che ha testato un prodotto genuino e a Km zero, ma anche dal produttore che ha potuto usufruire di un percorso semplificato.
Il Decreto del Presidente della Regione 01 SETTEMBRE 2015 N. 0179/PRES, con il quale è stato adottato il “Regolamento per la disciplina e l’esercizio delle “Piccole Produzioni Locali” di alimenti di origine vegetale e animale” ha tracciato un percorso semplificato per la commercializzazione dei prodotti agricoli, anche trasformati, di origine animale e non, dal produttore primario al consumatore finale, subordinata alla vendita diretta in ambito locale di piccoli quantitativi. Questa normativa regionale ha posto l’attenzione sui requisiti igienico-sanitari delle strutture di lavorazione semplificandoli, pur salvaguardando la salubrità dei prodotti, rendendoli disponibili non solo al consumatore finale, ma anche al dettagliante in ambito locale. Se questo percorso, sostenuto da norme specifiche, rappresenta un significativo elemento di tutela del territorio e di caratterizzazione geografica, il rispetto della sicurezza igienico-sanitaria dell’alimento è un requisito fondamentale. La vendita, e in particolare la lavorazione/trasformazione dei prodotti, costituisce un’esperienza sicuramente nuova per l’imprenditore agricolo, che deve conciliare sistemi di produzione e di conservazione, gusti ed abitudini alimentari di un consumatore moderno con le ricette della tradizione. Chi produce alimenti ha una grande responsabilità nella qualità complessiva del prodotto e, soprattutto, sulla sicurezza e salute del consumatore. È necessario pertanto intraprendere ogni possibile azione al fine di prevenire, eliminare o ridurre a livelli accettabili il “rischio” in modo da assicurare la conformità del prodotto alle specifiche igienico-sanitarie e, in generale, alle attese del consumatore. Nell’ambito del progetto di valorizzazione delle Piccole Produzioni Locali – PPL si è ritenuto di realizzare delle linee guida di BUONE PRATICHE DI IGIENE che ogni produttore può adattare alla propria realtà. II processo produttivo, ripartito in fasi, dettaglia e motiva i comportamenti e le azioni positive finalizzate alla sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti.
Il Regolamento CE n. 853/2004, relativo ai prodotti di origine animale, esclude dall’ambito applicativo delle norme comunitarie in particolare:
In questo contesto il progetto PPL si configura come percorso semplificato per la vendita di piccoli quantitativi di prodotti agricoli, anche trasformati, di carni suine trasformate e stagionate e di carni avicunicole fresche e/o trasformate ottenute dall’allevamento degli animali nella propria azienda, nonché di prodotti di origine vegetali lavorati e provenienti da colture nei terreni della propria azienda agricola, dal produttore primario al consumatore.
Il progetto prevede:
Tale percorso prevede inoltre un affiancamento da parte dell'autorità competente per l'adeguamento dei locali di lavorazione e una formazione sulle buone prassi igieniche, la normativa di riferimento, il benessere animale e le buoni prassi agricole.
Luogo e momento del controllo
Presso tutte le aziende agricole che hanno deciso di aderire al processo con un sopralluogo di controllo prima di avviare l’attività e successivamente nel corso dell’anno con frequenza cadenzata per effettuare l’opportuna vigilanza.
Gli animali, i prodotti trasformati di origine animale e i prodotti vegetali vengono controllati in diverse fasi della produzione mediante analisi di laboratorio che riguardano gli animali in vita, i prodotti derivati, le materie prime di origine vegetale e i loro prodotti nelle diverse fasi di lavorazione e preparazione e l'igiene dei locali di lavorazione e delle attrezzature.
Frequenza (o criteri per stabilire frequenza)
Sono previsti campionamenti su carni trasformate di suino, durante la stagione di lavorazione e a fine stagionatura.
Confetture, composte, marmellate, sciroppi, conserve vegetali, prodotti a base miele, vegetali fermentati, pane e prodotti da forno, conserve e sughi di lumaca vengono testati durante la stagione di lavorazione e comunque almeno una volta all’anno, al fine di verificare il rispetto dei requisiti di igiene e sicurezza dei prodotti alimentari.
Negli allevamenti avicunicoli si prevede il prelievo di feci (conigli)/sovrascarpe (avicoli) in allevamento all’inizio della stagione produttiva per la ricerca di Salmonella.
I tamponi ambientali (Salmonella spp qualitativa, Listeria monocytogenes qualitativa, microrganismi mesofili ed Enterobatteriaceae quantitativa) una volta nella stagione produttiva se produzione stagionale; due volte se attività produttiva continua nei 12 mesi.
Metodi e tecniche
Una valutazione del rischio rispetto ai possibili pericoli di una produzione di derivati del latte in malga effettuata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha portato a formulare un piano di campionamento sui prodotti alimentari di origine animale vegetale
L’attività di controllo si è svolta utilizzando lo strumento dell’ispezione e del campionamento analitico testando il latte di massa e i prodotti derivati
Categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio
Secondo quanto previsto dal regolamento UE 2017/625
Provvedimenti sanitari; sanzioni amministrative; sanzioni penali
Essendo un progetto sperimentale ad adesione volontaria, non sono previste ordinariamente sanzioni amministrative o penali, fatto salvo il caso di rilievo di gravi non conformità. Viene usata la prescrizione di provvedimenti sanitari atti alla risoluzione dell’eventuale criticità rilevata.
Modalità di rendicontazione, verifica e feedback
Le evidenze raccolte dai campioni e dalle ispezioni effettuate vengono registrati nei sistemi operativi in uso dal servizio veterinario della Regione (SICER).
Alla fine del stagione di alpeggio viene redatta una relazione condivisa con il servizio veterinario regionale e territoriale coinvolto e con l’IZSVe.
I risultati della stagione vengono presentati in un incontro plenario ad inizio dell’anno successivo a tutti gli stakeholder con successivo confronto e indicazione delle azioni di miglioramento.
Autorità Competente Regionale
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
DIREZIONE CENTRALE SALUTE POLITICHE SOCIALI E DISABILITA’
Servizio Prevenzione, Sicurezza Alimentare e Sanità Pubblica Veterinaria
Ruolo: coordinatore delle varie anime progettuali
Autorità Competente Locale
Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC), Azienda Sanitaria Friuli Occidentale (ASFO)
Ruolo: Gestionale operativo
Laboratori
Nome: Laboratorio accreditato dell’Associazione Allevatori Friuli Venezia Giulia di Codroipo
Ruolo: analisi in autocontrollo dei campioni effettuati
Nome:Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie sezione di Udine e sezione di Pordenone
Ruolo: analisi di controllo dei processi produttivi dei campioni effettuati
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