A cura dell’Ufficio 3 della Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari
Normativa di riferimento
D.M. 592/95
D. Lgs. 196/99
Ordinanza Ministeriale 28 maggio 2015
Descrizione sintetica delle attività
La Tubercolosi bovina è una zoonosi soggetta a un piano di controllo nazionale che dagli anni ‘60 persegue il risanamento obbligatorio degli allevamenti bovini e bufalini italiani per conseguire l’eradicazione della malattia. Il Ministero della Salute ogni anno mette a punto il piano di sorveglianza, con la collaborazione del Centro di Referenza Nazionale per la tubercolosi, per coordinare l’attività delle Regioni allo scopo di un’efficace applicazione delle misure sanitarie previste, anche attraverso l’emanazione di atti di gestione e indirizzo sul territorio. Inoltre ha il compito di soddisfare i debiti informativi con la Commissione Europea, da cui riceve il co-finanziamento del piano e a cui trasmette relazioni intermedie ed annuali al fine della rendicontazione delle attività. La Tubercolosi bovina, sebbene risanata nella maggior parte delle Regioni italiane, è ancora presente in Italia. Per far fronte a questa situazione il Ministero della Salute ha emanato la Ordinanza Ministeriale “Misure straordinarie di polizia veterinaria in materia di tubercolosi, brucellosi bovina e bufalina, brucellosi ovi-caprina, leucosi bovina enzootica”.
Luogo e momento del controllo
I luoghi controllati sono le aziende zootecniche bovine e bufaline e i mattatoi. Nelle aziende bovine e bufaline vengono controllati tutti gli animali dalle 6 settimane di età in poi. Nei mattatoi vengono eseguiti campionamenti sulle carcasse degli animali che, alla visita ispettiva, presentano lesioni sospette riferibili alla TBC, per la ricerca di Mycobacterium spp. Gli isolati di questi campioni vengono trasmessi al CNR (Centro Nazionale di referenza) per Tubercolosi di Brescia che esegue prove genetiche per determinare il ceppo di provenienza del Micobatterio e fornire utili elementi ai servizi veterinari locali per la stesura dell’indagine epidemiologica. Le tempistiche dei controlli sono diverse se si tratta di territori ufficialmente indenni o meno. Per quanto riguarda le prove di intradermo-reazione nelle Regioni o Provincie non ufficialmente indenni i controlli si eseguono 2 volte l’anno mentre in quelle ufficialmente indenni si procede a una percentuale di diradamento dei controlli stabilita a livello regionale in base a quanto previsto dal decreto legislativo 22 maggio 1999 n° 196. I controlli al mattatoio sono sempre eseguiti durante la visita ispettiva indipendentemente dalla qualifica della regione o Provincia.
Frequenza (o criteri per stabilire frequenza)
Nelle aziende è previsto un controllo annuale sugli animali superiori a 6 settimane di età come previsto dal D.M. 592/95. Con la riduzione della prevalenza della malattia o l’acquisizione della qualifica di provincia ufficialmente indenne è prevista la possibilità di diradare i controlli passando dalla fase di eradicazione alla fase di sorveglianza. Per i dettagli inerenti le modalità di diradamento si fa riferimento al D. Lgs. 196/99, Allegato A, Capitolo I.
Metodi e tecniche
Prova di intradermoreazione; campionamento al macello per la ricerca del micobatterio.
Categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio
Ai sensi della normativa di riferimento, i controlli sono compiuti sulla base della prevalenza della malattia e della qualifica sanitaria della provincia o della Regione come previsto nel D.M. 592/95 – D. Lgs. 196/99- Ordinanza Ministeriale 28 maggio 2015.
Provvedimenti
I provvedimenti che possono essere applicati agli allevatori in caso di riscontro di non conformità al Piano sono riferibili essenzialmente a sanzioni amministrative:
di cui all’Art. 15 e Art. 16, del Decreto Legislativo 22 maggio 1999, n. 196 "Attuazione della direttiva 97/12/CE che modifica e aggiorna la direttiva 64/432/CEE relativa ai problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina"
di cui all’Art. 13, dell’Ordinanza 28 maggio 2015 e s.m. e i. “Misure straordinarie di polizia veterinaria in materia di tubercolosi, brucellosi bovina e bufalina, brucellosi ovi-caprina, leucosi”.
Modalità di rendicontazione, verifica e feedback
Le modalità di Rendicontazione sono:
dalla Periferia al Centro, con frequenza stabilita dai Piani;
dal Ministero della Salute alla Commissione Europea, con frequenza semestrale, previa verifica ed elaborazione dei dati.
I sistemi informativi nazionali di settore sono gestiti dal Centro di Referenza per l’Epidemiologia Veterinaria istituito presso l’IZS di Teramo. Le Autorità locali alimentano il sistema registrando i dati riguardanti i controlli e la gestione di eventuali positività.
Sistemi Informativi (S.I) di settore: Banca dati nazionale bovina e bufalina– SANAN (Sistema Informativo per la programmazione e l’esecuzione dei controlli) - SIMAN (sistema informativo malattie animali nazionale per notifica e gestione dei focolai) – SIR (Sistema Informativo Rendicontazioni) – Cruscotti (Sistema Statistiche SANAN).
La verifica del corretto svolgimento dell'attività (in senso qualitativo) e della corrispondenza tra l'attività svolta e quella prevista (in senso quantitativo) è realizzata a livello centrale e regionale. A livello centrale tali verifiche rientrano nelle procedure di certificazione degli adempimenti informativi dovuti dalle Regioni al Ministero della Salute da parte del Comitato LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).
Modalità di rendicontazione, verifica e feedback
Le azioni correttive, sia in riferimento a eventuali criticità osservate nella gestione e nello svolgimento dell'attività, sia riguardo alle non conformità rilevate, sono realizzate attraverso riunioni tecniche, insieme ai Centri di referenza interessati, e circolari ministeriali e regionali, al fine di evidenziare ed eliminare comportamenti e situazioni non in linea con quanto previsto dalla normativa comunitaria e nazionale. Nel corso di periodiche ispezioni e/o audit, l’ACC verifica la rimozione della non-conformità.
Autorità Competente Centrale
Ministero della salute – Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari - Ufficio 3 Ruolo:
Svolge tutte le attività di coordinamento ed indirizzo e di raccordo tra le Regioni e la Commissione Europea;
Elabora la normativa (decreti, ordinanze ministeriali) per il controllo della malattia;
Predispone il piano nazionale di eradicazione da applicare nel corso dell’anno, per la sua approvazione e co-finanziamento da parte della UE;
Raccoglie le rendicontazioni annuali relativi ai controlli effettuati dalle Regioni attinenti ai controlli effettuati ai fini del co-finanziamento comunitario;
Coordinano, supervisionano e verificano l’attività di controllo ufficiale svolta dalle AC locali;
Predispongono i piani o i decreti regionali sulla base di quello nazionale;
Coordinano i servizi veterinari locali relativamente alle attività inerenti il controllo della malattia;
Raccolgono i dati epidemiologici e finanziari relativi ai focolai di malattia e dei dati relativi ai controlli svolti in azienda, trasmessi dalle AC Locali;
Rendicontano inoltre al Ministero della Salute i dati di propria competenza per l’elaborazione della Relazione delle attività dell’anno in corso e per la pianificazione delle attività del nuovo anno da presentare alla Commissione Europea.
Eseguono i controlli ufficiali nelle aziende del territorio di loro competenza sul territorio, previsti dalla normativa nazionale e regionale (D.M. 453/92 – D. Lgs. 193/05 nelle Regioni Ufficialmente indenni e Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 193 e Ordinanza 9 agosto 2012 nelle Regioni non ufficialmente indenni);
Effettuano i prelievi di sangue sugli animali in azienda e predispongono l’invio ai laboratori degli IZS di competenza;
Gestiscono i focolai in caso di positività ed elaborano le indagini epidemiologiche del caso;
Rendicontano le attività inerenti alla malattia agli Assessorati regionali competenti;
Registrano in BDN (Banca dati nazionale gestita dall’IZS di Teramo) e, in alcune Regioni, nel sistema SANAN, i dati relativi ai controlli effettuati ed alle qualifiche sanitarie delle aziende del proprio territorio.
Laboratori
Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna - Centro Nazionale di Referenza per Tubercolosi Ruolo:
Coadiuva il Ministero nella stesura dei Piani;
coordina le attività dei laboratori presenti sul territorio nazionale responsabili per l’isolamento e l’identificazione del micobatterio fornendo assistenza tecnico-scientifica e organizzando i circuiti interlaboratorio.
Istituti Zooprofilattici Sperimentali competenti per territorio Ruolo:
Effettuano l’isolamento e l’identificazione del micobatterio a partire dai campioni ufficiali prelevati nei mattatoi sui territori di competenza.