A cura del Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione delle frodi (ICQRF)
Normativa di riferimento:
Regio Decreto Legge 15 ottobre 1925, n.2033 e success. modif.;
D. Lgs. 27 gennaio 1992, n. 109 e success. modif.;
Direttiva 2000/13/CE del 20 marzo 2000;
Reg.CE 28 gennaio 2002, n.178;
Reg. CE del 29 aprile 2004, n. 882;
Reg. UE del 25 ottobre 2011, n.1169;
Reg. UE del 17 dicembre 2013, n. 1308;
D. Lgs. 15 dicembre 2017, n. 231;
Reg. UE del 15 marzo 2017, n. 625;
Normativa specifica di settore.
Categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio
La categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio si basa sull’esperienza pregressa dei controlli (controlli effettuati negli ultimi tre anni e irregolarità riscontrate) nonché delle dimensioni delle aziende di produzione e commercio. Si individua inizialmente la fase della filiera da sottoporre a controllo (produzione, trasformatore, commerciante grossista, commerciante al dettaglio, importatore, ecc), quindi si scelgono gli operatori da controllare, in base a parametri di rischiosità.
Luogo e momento del controllo
I controlli sono effettuati presso gli operatori agroalimentari in tutte le fasi della filiera, con maggiore attenzione riservata alle fasi di trasformazione, condizionamento e commercio.
I controlli sono distribuiti durante tutto l’arco dell’anno, con intensificazioni periodiche legate alla stagionalità che caratterizza taluni settori merceologici o determinate da particolari indagini.
Inoltre, grazie ai registri telematici di carico e scarico nei settori vitivinicolo, oleario, sostanze zuccherine e latte in polvere è possibile controllare quotidianamente on line le giacenze e le movimentazioni di tali prodotti.
Frequenza (o criteri per stabilire frequenza)
I criteri per stabilire frequenza si basano sulla numerosità degli operatori di settore, dei volumi produttivi degli stessi e della rischiosità dell’operatore e dell’attività produttiva.
Metodi e tecniche
Controllo documentale, prelievo campioni e verifiche analitiche finalizzati soprattutto a verificare:
regolare tenuta della documentazione obbligatoria;
adeguatezza dei sistemi di tracciabilità;
corretta indicazione in etichetta dell’origine geografica, ove dichiarata o prevista per legge;
provenienza e natura delle materie prime e dei semilavorati utilizzati per la produzione di alimenti e bevande;
regolarità dei sistemi di lavorazione e trasformazione e degli impianti utilizzati dalle industrie alimentari;
accertamenti sulla legittimità delle sostanze detenute negli stabilimenti di produzione e/o trasformazione;
verifica della genuinità, dell’identità e delle caratteristiche merceologiche dei prodotti mediante accertamenti analitici sulla conformità della composizione quali-quantitativa al dichiarato e alle disposizioni di legge;
regolarità del sistema di etichettatura, presentazione e pubblicità delle diverse tipologie di prodotti alimentari finiti;
controlli sulle caratteristiche merceologiche, corretta circolazione e destinazione finale dei prodotti introdotti da altri Paesi;
verifiche sulla regolarità dei prodotti destinati all’estero con particolare riferimento alla rispondenza della categoria merceologica al dichiarato.
Modalità rendicontazione, verifica e feedback
Relazioni quadrimestrali di monitoraggio dell’attività.
Report annuale pubblicato sul sito internet del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali.
Verifica, mediante audit interni, dell’attività svolta dagli uffici territoriali.
AC Centrali:
MIPAAF - Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione delle frodi (ICQRF) Ruoli: Organo Tecnico del MiPAAF incaricato di effettuare controlli sulle caratteristiche merceologiche dei prodotti agroalimentari e dei mezzi tecnici di produzione.