Prevenzione del randagismo

FONTE: Ministero della Salute

PREVENZIONE DEL RANDAGISMO

La prevenzione del randagismo risulta necessaria per le implicazioni a) di tipo sanitario legate a zoonosi quali, rabbia, echinococcosi, leptospirosi e leishmaniosi; b) di sicurezza pubblica: aggressioni, morsicature, incidenti; c) di benessere animale: maltrattamenti, avvelenamenti, uccisioni.

La normativa di riferimento comprende il D.P.R. 320/54 la Legge Quadro 281/91, il D.P.C.M. 28 febbraio 2003, la Legge 189/2004, Decreto 2 novembre 2006, il Decreto 6 maggio 2008, la Legge 201/2010, l’Accordo 24 gennaio 2013, oltre alle ordinanze ministeriali relative alla tutela dell’incolumità pubblica dall'aggressione dei cani (13 luglio 2016) e sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati (13 giugno 2016).


AC Centrali:

Ministero della salute - DGSAF – Uff. 6

Ruoli:

Elaborazione della normativa (decreti, ordinanze ministeriali, accordi) e delle linee guida per il controllo del randagismo;
Convocazione riunioni di coordinamento a livello nazionale;
Controllo dei flussi informativi dell’anagrafe nazionale degli animali d’affezione, alimentata dalle anagrafi regionali e sviluppo di un nuovo sistema informativo nazionale che prevede la realizzazione di una banca dati centralizzata;
Effettuazione di ispezioni e audit sul territorio nazionale;
Prevenzione del randagismo, attraverso misure che incentivino le iscrizioni in anagrafe degli animali da affezione, e i relativi controlli, sui canili e rifugi:

  • Proporzione di controlli effettuati rispetto al numero di canili/rifugi presenti sul territorio;
  • Predisposizione e realizzazione di piani di informazione/comunicazione rivolti alle popolazioni target;
  • Proporzione di cani identificati e iscritti all’anagrafe regionale, restituiti al proprietario, rispetto al numero di cani catturati;

Valutazione delle relazioni annuali inviate da regioni e province autonome sull’attività relativa al randagismo;
Individuazione delle associazioni e degli enti affidatari di animali oggetto di provvedimento di sequestro o di confisca.

 

AC Regionali:

Servizi Veterinari regionali

Ruoli:

Recepimento della normativa nazionale di riferimento (leggi quadro; accordi) attraverso la promulgazione di leggi regionali. In particolare, determinazione dei criteri e delle modalità per il riparto tra i comuni dei contributi per la realizzazione degli interventi di loro competenza.
Programmazione e prevenzione del randagismo:

  • Iniziative di informazione, anche in ambito scolastico, al fine di sviluppare il corretto rapporto uomo-animale, rispetto della vita animale e del suo habitat;
  • Corsi di aggiornamento e di formazione per il personale delle regioni, degli enti locali e delle unità sanitarie locali addetto ai servizi di cui alla presente legge, nonché per le guardie zoofile volontarie che collaborano con le unità sanitarie locali e con gli enti locali.

 

AC Locali:

Servizi Veterinari ASL

Ruoli:

Attività di controllo presso canili/rifugi, allevamenti di cani (e gatti) del territorio di competenza. Controllo delle nascite dei cani e dei gatti. Trattamento profilattico contro la rabbia, l'echinococcosi e altre malattie trasmissibili.

Comuni

Ruoli:

Attuazione di piani di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione. Gestione delle sterilizzazioni dei gatti che vivono in libertà
Risanamento dei canili comunali esistenti e costruzione di rifugi per i cani, nel rispetto dei criteri stabiliti con legge regionale e con i contributi destinati a tale finalità dalla regione.


Data di pubblicazione: 12 maggio 2017

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