Brucellosi - Piani nazionali di controllo

FONTE: Ministero della Salute

Tipologia: 4A - Piani specifici nazionali con co-finanziamento comunitario

Normativa di Riferimento:

  • D.M. 651/94 – D. Lgs. 196/99 per i bovini-bufalini;
  • D.M. 453/92– Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 193 per gli ovi-caprini;
  • Ordinanza Ministeriale 9 agosto 2012 per tutte le suddette specie.

In Italia è dal 1964 che, accanto alle norme semplicemente repressive del regolamento di polizia veterinaria, sono state emanate disposizioni per l'esecuzione di un piano di profilassi e di risanamento degli allevamenti dalla brucellosi, rese obbligatorie, per conseguire  l' eradicazione della malattia. La brucellosi una zoonosi trasmessa attraverso il consumo di alimenti prodotti a base di latte crudo (non pastorizzato) e non solo, è una malattia ancora presente in alcune Regioni Italiane. Per salvaguardare la salute dei consumatori il Ministero della Salute prepara, ogni anno, un piano di sorveglianza  e controllo, con la collaborazione del Centro di Referenza nazionale per le brucellosi, al fine di coordinare le attività delle Regioni sul territorio per un’efficace applicazione delle misure sanitarie utili al risanamento.  Il Ministero soddisfa inoltre i debiti informativi con la Commissione Europea, che co-finanzia il piano, trasmettendo relazioni intermedie ed annuali per rendicontare le attività sul territorio nazionale. La brucellosi è ancora presente nel  centro sud d’Italia, il Ministero della Salute, quindi, per favorire l’eradicazione della malattia ha emanato l'ordinanza 09-08-2012 con cui sono state previste specifiche misure sanitarie per il controllo della  brucellosi in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

 


AC Centrali

DSVETOC-DGSAF
Ufficio II Sanità animale ed anagrafi zootecniche

Ruoli

Svolge tutte le attività di coordinamento ed indirizzo e di raccordo tra le Regioni e la Commissione Europea;

Elabora la normativa (decreti, ordinanze ministeriali) per il controllo della malattia;

Predispone il piano nazionale di eradicazione da applicare nel corso dell’anno, per la sua approvazione e co-finanziamento da parte della UE;

Raccoglie le rendicontazioni annuali relativi ai controlli effettuati dalle Regioni attinenti ai controlli effettuati ai fini del co-finanziamento comunitario;

Effettua audit ed ispezioni sul territorio.

 

AC Regionali

Assessorati alla Sanità

Ruoli

Coordinano, supervisionano e verificano l’attività di controllo ufficiale svolta dalle AC locali;

Predispongono i piani o i decreti regionali sulla base di quello nazionale;

Coordinano i servizi veterinari locali relativamente alle attività inerenti il controllo della malattia;

Raccolgono i dati epidemiologici e finanziari  relativi ai focolai di malattia e dei dati relativi ai controlli svolti in azienda, trasmessi dalle AC Locali;

Rendicontano inoltre al Ministero della Salute i dati di propria competenza per l’elaborazione della Relazione delle attività dell’anno in corso e per la pianificazione delle attività del nuovo anno da presentare alla Commissione Europea.

 

AC Locali

Servizi veterinari delle Aziende Sanitarie Locali

Ruoli

Eseguono i controlli ufficiali nelle aziende del territorio di loro competenza sul territorio, previsti dalla normativa nazionale e regionale (D.M. 453/92 – D. Lgs. 193/05 nelle Regioni Ufficialmente indenni e Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 193 e Ordinanza  9 agosto 2012 nelle Regioni non ufficialmente indenni);

Effettuano i prelievi di sangue sugli animali  in azienda e predispongono l’invio ai laboratori degli IZS di competenza;

Gestiscono i focolai in caso di positività ed elaborano le indagini epidemiologiche del caso;

Rendicontano le attività inerenti alla malattia agli Assessorati regionali competenti;

Registrano in BDN (Banca dati nazionale gestita dall’IZS di Teramo) e, in alcune Regioni, nel sistema SANAN, i dati relativi ai controlli effettuati ed alle qualifiche sanitarie delle aziende del proprio territorio.

 


Centro Nazionale di Referenza per la Brucellosi presso Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo

Coadiuva il Ministero nella stesura dei Piani.

Esegue le analisi previste dai piani

Coordina le attività dei laboratori presenti sul territorio nazionale responsabili per l’analisi dei campioni fornendo assistenza tecnico-scientifica e organizzando i circuiti interlaboratorio.

 

Istituti Zooprofilattici Sperimentale competenti per territorio

Effettuano le analisi dei campioni ufficiali prelevati sui territori di competenza

 


Categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio

Ai sensi della normativa di riferimento, i controlli sono compiuti sulla base della prevalenza della malattia e della qualifica sanitaria della provincia o della Regione come previsto nei:

  • D.M. 651/94 – D. Lgs. 196/99 per i bovini-bufalini;
  • D.M. 453/92– Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 193 per gli ovi-caprini;
  • Ordinanza Ministeriale 9 agosto 2012 per tutte le suddette specie.

 

Frequenza (o criteri per stabilire frequenza)

Nelle aziende sono previsti due controlli annuali come previsto dal D.M. 651/94 per i bovini-bufalini e dal  D.M. 453/92 per gli ovi-caprini. Con la riduzione della prevalenza della malattia o l’acquisizione della qualifica di provincia ufficialmente indenne è prevista la possibilità di diradare i controlli passando dalla fase di eradicazione alla fase di sorveglianza. Per i dettagli inerenti le modalità di diradamento si fa riferimento al D. Lgs. 196/99 per i bovini-bufalini e al Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 193 per gli ovi-caprini.

 

Luogo e momento del controllo

I luoghi controllati sono le aziende zootecniche, bovine-bufaline e ovi-caprine, e i mattatoi.

 

Provvedimenti sanitari, sanzioni amministrative, sanzioni penali

Si riportano alcuni provvedimenti che potrebbero essere applicati  agli allevatori in caso di riscontro di non conformità ai Piani:

  • Bovini-bufalini
    Sanzioni amministrative di cui all’Art. 15 e Art. 16, del Decreto Legislativo 22 maggio 1999, n. 196  "Attuazione della direttiva 97/12/CE che modifica e aggiorna la direttiva 64/432/CEE relativa ai problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina".
  • Ovi-caprini
    Sanzioni amministrative di cui Art. 19, del Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 193, "Attuazione della direttiva 2003/50/CE relativa al rafforzamento dei controlli sui movimenti di ovini e caprini".

Inoltre per tutte le suddette specie si applica quanto previsto all’Art. 13, dell’Ordinanza 9 agosto 2012 “Misure straordinarie di polizia veterinaria in materia di tubercolosi, brucellosi bovina e bufalina, brucellosi ovi-caprina, leucosi, nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia”.

 

Modalità rendicontazione, verifica e feedback

Le modalità di rendicontazione sono:

  • dalla Periferia al Centro, con frequenza stabilita dai Piani;
  • dal Ministero della Salute alla Commissione Europea, con frequenza semestrale, previa verifica ed elaborazione dei dati.

I sistemi informativi nazionali di settore sono gestiti dal Centro di Referenza per l’Epidemiologia Veterinaria istituito presso l’IZS di Teramo. Le Autorità locali alimentano il sistema registrando i dati riguardanti i controlli e la gestione di eventuali positività.  

Sistemi Informativi (S.I) di settore: Banca dati nazionale ovi-caprina – SANAN (Sistema Informativo per la programmazione e  l’esecuzione dei controlli) - SIMAN (sistema informativo malattie animali nazionale per notifica e gestione dei focolai) – SIR (Sistema Informativo Rendicontazioni).

La verifica del corretto svolgimento dell'attività (in senso qualitativo) e della corrispondenza tra l'attività svolta e quella prevista (in senso quantitativo) è realizzata a livello centrale e regionale.

 A livello centrale tali verifiche rientrano nelle procedure di certificazione degli adempimenti informativi dovuti dalle Regioni al Ministero della salute da parte del Comitato LEA  (Livelli Essenziali di Assistenza).

feedback - Le azioni correttive, sia in riferimento a eventuali criticità osservate nella gestione e nello svolgimento dell'attività, sia riguardo alle non conformità rilevate, sono realizzate attraverso riunioni tecniche, insieme ai Centri di referenza interessati, e circolari ministeriali e regionali, al fine  di evidenziare ed eliminare comportamenti e situazioni non in linea con quanto previsto dalla normativa comunitaria e nazionale. Nel corso di periodiche ispezioni e/o audit, l’ACC verifica la rimozione della non-conformità.

 


Data di pubblicazione: 1 gennaio 2015

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