Data di ultimo aggiornamento Aggiornato il 23/01/2025
    Obesità

    La prevalenza dell'obesità è in costante e preoccupante aumento, non solo nei Paesi occidentali ma anche in quelli a basso-medio reddito, rappresentando uno dei principali problemi di salute pubblica a livello mondiale.
    Nessun Paese, fino ad oggi, ha invertito l'epidemia di obesità, anche se si stanno registrando alcuni segnali di cambiamento positivo, che derivano principalmente da un appiattimento della prevalenza dell’obesità dell'infanzia.

    L'obesità incide profondamente sullo stato di salute poiché si accompagna a importanti malattie come il diabete mellito di tipo 2, l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica e altre condizioni morbose che, in varia misura, peggiorano la qualità di vita e ne riducono la durata.

    Sovrappeso e obesità sono, inoltre, tra i principali fattori di rischio oncologico.

    L’obesità deve essere ormai considerata una malattia cronica progressiva e recidivante, anche quando, negli stadi iniziali, non si associ ad alcuna complicanza.

    Oltre a prevenirne l’insorgenza (prevenzione primaria), occorre quindi sviluppare strategie per prevenire lo sviluppo delle comorbidità associate (prevenzione secondaria) e gli esiti legati a tali comorbidità (prevenzione terziaria).

    L’obesità infantile, in particolare, è una delle più importanti sfide per le conseguenze che comporta, come rischio di diabete di tipo 2, asma, problemi muscolo-scheletrici, futuri problemi cardiovascolari, problemi psicologici e sociali.
    In questa ottica è molto importante agire fin dal periodo preconcezionale e in gravidanza, per contrastare sovrappeso e obesità nell’infanzia e nell’adolescenza e ridurne la prevalenza in età adulta.

    Sistema di sorveglianza OKkio alla Salute

    In Italia è attivo dal 2007 il sistema di sorveglianza OKkio alla Salute, nato per monitorare l'evoluzione dell'obesità infantile e valutare gli interventi di promozione della salute avviati. Il sistema, promosso dal Ministero della Salute, è coordinato dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute, CNAPPS dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in collaborazione con le Regioni e il Ministero dell’Istruzione. Con Il DPCM 12 maggio 2017 OKkio alla SALUTE è stato inserito tra i Sistemi di sorveglianza di rilevanza nazionale e regionale, istituiti presso L’ISS.

    Nel corso degli anni il sovrappeso è significativamente diminuito, passando dal 23,2% nel 2008/9 al 19,0% nell’ultima rilevazione (2023). La prevalenza dell'obesità in generale è diminuita negli anni (dal 12,0% nel 2008/9 al 9,8% nel 2023), anche se a partire dal 2014 ad oggi (2023) si evidenzia una fase di plateau con oscillazioni minime e non significative.

    La raccolta dati del 2023 evidenzia che i bambini in sovrappeso sono il 19% e gli obesi il 9,8%, inclusi i bambini con obesità grave che rappresentano il 2,6% (secondo i valori soglia dell'International Obesity Task Force - IOTF); i maschi hanno valori di obesità leggermente superiori alle femmine (maschi obesi 10,3% vs femmine obese 9,4%). Si evidenzia anche un chiaro trend geografico che vede le Regioni del Sud avere valori più elevati di eccesso ponderale in entrambi i generi. Inoltre, si osservano prevalenze di obesità più elevate in famiglie in condizione socioeconomica più svantaggiata.

    I dati del 2023, inoltre, evidenziano che l'abitudine a non consumare la prima colazione (10,9%) o a consumarla in maniera inadeguata (36,5%), così come la fruizione di una merenda abbondante di metà mattina (66,9%), mostrano un trend in aumento. Inoltre, il consumo non quotidiano di frutta e/o verdura dei bambini, secondo quanto dichiarato dai genitori, rimane elevato (25,9%).

    Con questa sorveglianza l’Italia partecipa da sempre all’iniziativa della Regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Childhood Obesity Surveillance Initiative - COSI, risultando, anche nell’ultima rilevazione, tra le nazioni con i valori più elevati di eccesso ponderale nei bambini insieme ad altri Paesi dell’area mediterranea.

    Health Behaviour in School-aged Children

    I dati italiani 2022 dell’Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi di età scolare (HBSC), su un campione di studenti di 11, 13 e 15 anni, in base a quanto auto-dichiarato, evidenziano che il 18,2% dei ragazzi 11-17 anni è in sovrappeso e il 4,4% obeso.

    L’eccesso ponderale diminuisce lievemente con l’età, è maggiore nei maschi e nelle Regioni del Sud. Rispetto alla precedente rilevazione, effettuata nel 2017/2018, tali valori risultano in aumento per entrambi i generi (17% sovrappeso e 3% obeso).

    Tra i comportamenti alimentari scorretti, permane l’abitudine di non consumare la colazione nei giorni di scuola, con prevalenze che vanno dal 21% a 11 anni, al 27,9% a 13 anni e al 29,6% a 15 anni.

    Solo un terzo dei ragazzi consuma frutta almeno una volta al giorno (lontano dalle raccomandazioni). Il consumo di verdura almeno una volta al giorno è raggiunto da solo un adolescente su quattro ed è maggiore nelle ragazze. 

    Le bibite zuccherate/gassate sono consumate più dai maschi in tutte e tra le fasce d’età considerate (le consumano almeno una volta al giorno: il 14,4% degli undicenni; il 14,5% dei tredicenni; il 12,6% dei quindicenni). Il trend, in discesa dal 2010 al 2018, subisce un arresto in quest’ultima rilevazione.

    Sistema di sorveglianza PASSI

    I dati della sorveglianza PASSI, coordinata dall’ISS, sulla popolazione adulta tra 18 e 69 anni, aggiornati al 2022-2023, mostrano che 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale: 3 in sovrappeso (con un indice di massa corporea - IMC - compreso fra 25 e 29,9) e 1 obeso (IMC ≥30). L’ eccesso ponderale è più frequente al crescere dell’età, fra gli uomini rispetto alle donne, fra le persone con difficoltà economiche e fra le persone con un basso livello di istruzione. Alcune Regioni del Sud (Molise, Campania, Basilicata, Puglia) continuano a detenere il primato per quota più alta di persone in eccesso ponderale.

    I dati del sistema di sorveglianza PASSI d’Argento, sulla popolazione con più di 65 anni, relativi a peso e altezza nel periodo 2022-2023, stimano che la maggior parte degli ultra 65enni (56%) è in eccesso ponderale: il 41% in sovrappeso (cioè con un Indice di Massa Corporea - IMC - compreso fra 25 e 29,9) e il 15% obeso (IMC ≥30).
    L’eccesso ponderale è più frequente nelle regioni del Sud (59% vs 52% nel Nord).

    La quota degli ultra 65enni in eccesso ponderale resta sostanzialmente stabile dal 2016.

    Con il crescere dell’età, oltre a ridursi la quota di persone in eccesso ponderale aumenta progressivamente quella degli anziani che perdono peso in modo involontario (definiti come coloro che dichiarano di aver perso più di 4,5 kg o più del 5% del proprio peso negli ultimi 12 mesi). Dai dati di PASSI d’Argento 2022-2023, tale percentuale è pari all’8%. Questo aspetto è importante poiché negli ultra 65enni è un fattore predisponente a fragilità.

    Piano Nazionale della Prevenzione (PNP)

    Il PNP 2020-2025, adottato con Intesa Stato-Regioni 6 agosto 2020, sottolinea che l’obesità incide profondamente sullo stato di salute, poiché si accompagna ad importanti malattie come diabete mellito, ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica e altre condizioni morbose, che, in varia misura, peggiorano la qualità di vita e ne riducono la durata. In particolare l’obesità infantile è considerata come una delle più importanti sfide per le conseguenze che comporta, dal rischio di diabete di tipo 2, all'asma, a problemi muscolo-scheletrici, futuri problemi cardiovascolari, problemi psicologici e sociali.

    Il Piano prevede di intervenire attraverso un approccio intersettoriale, agendo a partire dai primi 1000 giorni (nonché in fase pre-concezionale) e lungo tutto il corso della vita per ridurre i fattori di rischio individuali e rimuovere le cause, che impediscono scelte di vita salutari. Questi obiettivi sono perseguiti nei Piani Regionali attraverso Programmi Predefiniti (PP), che tutte le Regioni devono attuare secondo un modello comune, come il PP Comunità attive, il PP Scuole che promuovono salute, il PP Luoghi di lavoro che promuovono salute, e programmi Liberi (PL) che ogni Regione definisce per perseguire obiettivi non previsti dai PP.