Gravidanza

    Data di ultimo aggiornamento Aggiornato il 08/01/2016

    La durata della gravidanza viene calcolata in settimane, a partire dalla data dell'ultima mestruazione: è importante conoscere con certezza questa data per risalire alla settimana di gravidanza.

    Si definisce gravidanza:

    • a termine quella il cui parto avviene tra le 37 e le 41 settimane
    • pretermine (o parto prematuro) quella in cui il parto avviene prima delle 37 settimane
    • protratta (oltre il termine) quando il parto avviene a 42 settimane o oltre.

    Modificazioni del corpo materno

    Lo sviluppo del feto e dell'utero, la formazione della placenta, del liquido amniotico e delle membrane, il fatto che i tessuti trattengano una maggiore quantità di liquidi ed il deposito di una certa quantità di tessuto adiposo, comporta un costante e graduale aumento di peso che, nella norma, deve essere contenuto tra i 9 ed i 12 Kg. Le mammelle aumentano di volume, le areole ed i capezzoli tendono a scurirsi e può iniziare una lieve secrezione liquida. Verso la fine della gravidanza compare il "colostro", un liquido che sarà prodotto fino a qualche giorno dopo il parto e che sarà il primo "alimento" del bambino, prima della montata lattea.

    L 'aumento di peso e di volume dell'utero provoca una serie di modificazioni nella distribuzione del peso e dell'equilibrio della gestante che è indotta ad arcuare la parte inferiore della schiena.
    Di conseguenza si possono avvertire dolori soprattutto in zona lombare e sacrale (lombosciatalgia).
    Sono da evitare le calzature con il tacco alto.

    Nella parte finale della gravidanza l'aumento del peso corporeo si farà sentire con un maggiore affaticamento e potranno comparire gonfiori alle caviglie. Durante questo periodo il riposo è determinante per alleviare questi disturbi.
    I movimenti del feto, già evidenziati dal 4° -5° mese, saranno più evidenti nell'ultimo trimestre.

    Per approfondire consulta: