Metanolo

    Data di ultimo aggiornamento Aggiornato il 04/02/2008

    Il metanolo è classificato ufficialmente dall’Unione Europea ed è presente nell’allegato I della Direttiva 67/548/CEE, con la classificazione R11 (facilmente infiammabile), R23/24/25 (tossico per inalazione, ingestione e contatto con la pelle), R39/23/24/25 (Tossico. Pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, contatto con la pelle e ingestione).
    Inoltre, a livello nazionale, la Legge n. 408 del 28 luglio 1984 stabilisce che “è vietato l’impiego di alcole metilico nella produzione di alimenti e bevande, profumerie alcoliche, cosmetici e prodotti d’igiene personale, medicinali, disinfettanti ed essenze naturali e sintetiche. È altresì vietato l’impiego di alcole metilico come solvente per colori e vernici, adesivi, mastici e sigillanti, inchiostri, prodotti di uso domestico, fatte salve in tutti i casi le quantità derivanti dalla denaturazione dell’alcole etilico, utilizzato allo scopo, e le tolleranze e deroghe espressamente previste dalle leggi speciali applicabili ai prodotti considerati”.

    Quadro tossicologico del metanolo
    Il metanolo è una sostanza solubile in acqua e in vari solventi organici, rapidamente assorbita dall’organismo umano per inalazione, ingestione e per contatto cutaneo.
    La tossicità acuta di questo agente deriva principalmente dalla produzione del metabolita acido formico, il cui accumulo determina acidosi metabolica e danni al nervo ottico.
    Tipicamente, l’intossicazione acuta da metanolo è caratterizzata da una fase iniziale in cui si manifestano vomito, dolori addominali e lieve depressione del sistema nervoso centrale.
    Dopo un periodo di latenza, compreso tra 12 e 24 ore e dipendente dalla dose e dal tasso di metabolismo dell’acido formico, si sviluppano acidosi metabolica non compensata e alterazioni della funzione visiva, che variano dalla visione offuscata ad alterazioni del campo visivo, fino a completa cecità.
    L’evoluzione del quadro clinico può comportare manifestazioni quali scosse tonicocloniche, convulsioni e coma, fino all’instaurarsi di un’insufficienza multiorgano che conduce alla morte se non vengono intraprese adeguate terapie antidotiche e rianimatorie.
    I casi di intossicazione di gravità elevata risultano spesso mortali a causa di ritardi nell’ammissione ospedaliera e nella diagnosi.

    Situazione attuale
    Recenti segnalazioni ai Centri Antiveleno nazionali (CAV) di intossicazione da metanolo hanno stimolato il CAV di Milano, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, ad effettuare una sistematica revisione delle consulenze prestate nel corso del triennio 2005-2007 per esposizioni a metanolo che, come da procedura, sono registrate in apposito database.
    In particolare nel triennio preso in esame, il CAV di Milano è stato consultato per la gestione di 28 casi esposti, presumibilmente, a metanolo.
    Di questi, 11 sono stati classificati come “intossicazioni da metanolo”, 10 come “intossicazioni riferibili ad altri agenti” e 7 come “non intossicazioni”.
    Gli 11 casi di intossicazione da metanolo sono stati ulteriormente valutati in termini di gravità. La gravità delle intossicazioni da metanolo è risultata lieve per tre casi, elevata per cinque e mortale per tre.
    A tal punto, l’indagine è stata focalizzata su questi ultimi 8 casi. I pazienti erano tutti di età adulta (intervallo compreso tra 46 e 21 anni) e la nazionalità è risultata rumena in quattro casi, italiana in tre e polacca in uno. I segni clinici rilevati hanno compreso: acidosi metabolica, coma, cecità, midriasi, vomito profuso, insufficienza respiratoria e sopore. Per sei casi l’esposizione si è verificata in Sicilia e per due in Lombardia.
    Sulla base delle informazioni disponibili, il Ministero della Salute ha avviato un’indagine di approfondimento, finalizzata all’individuazione delle possibili fonti di esposizione per i casi verificatisi in Sicilia, con il coinvolgimento di vari referenti locali (ASL di Trapani, ARPA di Palermo e Comandi Carabinieri per la Salute, NAS di Palermo e di Ragusa).
    Per quattro degli otto pazienti sopra citati non è risultata disponibile alcuna indicazione sulle modalità di esposizione, mentre sono stati riportati due casi di esposizioni di tipo accidentale e due di tipo volontario. La disamina delle informazioni disponibili per i due casi di intossicazione elevata, di tipo accidentale, ha evidenziato che:

    • per uno di questi pazienti l’esposizione, verificatasi in Lombardia, è stata causata da un incidente sul luogo di lavoro;
    • per l’altro paziente, la cui esposizione si è verificata in Sicilia in ambito domestico, è stato riferito a un prodotto impropriamente utilizzato come disinfettante e abbondantemente applicato sulla cute per punture di insetto.
    I due casi di esposizione volontaria per via orale hanno coinvolto il preparato già oggetto di indagine ed un secondo preparato.
    Al dunque, gli accertamenti effettuati hanno fatto rilevare che nella regione Sicilia sono prodotti e commercializzati due preparati contenenti metanolo, implicati in tre casi di intossicazione di elevata gravità. Entrambi i preparati riportano ben evidenziata in etichetta la parola “Alcool” e sono confezionati in modo simile ai prodotti contenenti alcol etilico denaturato.
    Le analisi, effettuate su campioni di entrambi i prodotti dall’ARPA di Palermo e dal Laboratorio chimico-clinico dell’Ospedale Niguarda Cà Granda, sede del CAV di Milano, hanno fatto rilevare una concentrazione di metanolo in un preparato superiore al 70% e nell’altro superore al 20%.

    Conclusioni
    Se pur fatto divieto di utilizzo di metanolo in prodotti di uso domestico, è stata sospettata, nella regione Sicilia, la distribuzione al dettaglio degli stessi. Inoltre, è da ritenersi fuorviante il disegno di una casa su una delle due etichette e l’indicazione di “prodotto per accendi fuoco” quale informativa indirizzata ad un ambiente domestico su una delle due etichette.
    Se pur fatto divieto di utilizzo come solvente per colori e vernici nella etichetta di uno dei preparati è indicato l’uso per “diluire smalti e vernici”. L’ipotesi che i preparati in questione possano essere implicati anche negli altri casi di intossicazione di gravità elevata e mortale verificatisi in Sicilia, nel periodo 2005-07, tra cittadini di Paesi dell’Est europeo e per i quali non è stata sino ad ora identificata la fonte di esposizione, ha indotto il Ministero, secondo il principio di precauzione, ad attivare tutte le successive iniziative tese a salvaguardare la salute pubblica.
    In particolare:
    1. Il Ministero della Salute, sistematicamente informato sugli esiti dell’indagine effettuata nella regione Sicilia, ha incaricato i NAS di sequestrare sull’intero territorio nazionale i due preparati contenenti metanolo di cui sopra, ove distribuiti presso esercizi per la vendita non professionale ed industriale.
    2. Il Ministero della Salute ha segnalato alla Procura della Repubblica di Palermo il ripetersi di casi di intossicazione mortale da metanolo tra cittadini delle comunità straniere residenti in Sicilia.
    3. E’ stata, inoltre, avviata attività di sensibilizzazione da parte della Regione Sicilia, su supporto di questo Ministero, nei confronti delle comunità straniere coinvolte al fine di arginare il descritto fenomeno utilizzando volantini in lingua polacca e rumena.