
Dispositivi di trattamento delle acque
Il ricorso a trattamenti di acque destinate al consumo umano può essere offerto ai consumatori per perseguire modifiche nelle caratteristiche organolettiche delle acque e quindi la loro accettabilità e gradevolezza al gusto mediante "trattamenti di affinamento" basati su diversi processi fisici e chimici e/o modificare la temperatura di erogazione e/o conferire alle acque caratteristiche di effervescenza. Le finalità dei trattamenti possono d'altra parte indirizzarsi al controllo di talune caratteristiche delle acque, tenendo conto delle interazioni di queste ultime con le reti di distribuzione domestica, e possono in questo caso includere anche il dosaggio di prodotti chimici.
Da numerosi anni a questa parte, la diffusione di dispositivi di trattamento di acque destinate al consumo umano in Italia risulta notevolmente estesa sia per diversità di tecnologie impiegate e varietà di sistemi in commercio che per entità dei volumi di apparecchiature commercializzate.
È importante evidenziare che al fine di ottenere le azioni di miglioramento perseguite sulla qualità delle acque, le apparecchiature di trattamento utilizzano materiali, prodotti e processi che, qualora non idonei per caratteristiche, progettazione o realizzazione dell'apparecchiatura, o qualora impropriamente utilizzati o non adeguatamente gestiti dagli utilizzatori, potrebbero non garantire il livello di prestazione atteso e anche pregiudicare la qualità delle acque erogate dopo trattamento.
Nel contesto di un'attenzione da tempo dedicata alle pratiche di trattamento effettuate a valle dei punti di consegna e di conformità delle acque per il consumo umano è stato emanato il decreto del Ministero della Salute del 7 febbraio 2012, n. 25, recante "Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell'acqua destinata al consumo umano" che abroga il preesistente D.M. 443/1990 introducendo un nuovo approccio normativo volto a ricomprendere la moltitudine di realtà tecnologiche sviluppate, o di possibile sviluppo, in questo settore, ed estendere il campo di applicazione delle apparecchiature dall'ambiente domestico anche ai pubblici esercizi.
Il decreto si inquadra nel moderno contesto normativo in materia di acque destinate al consumo umano, igiene dei prodotti alimentari, codice del consumo e libera circolazione delle merci2 e dispone, tra l'altro, l'obbligo per i produttori e i distributori di immettere sul mercato solo prodotti sicuri, garantendo che le apparecchiature, se utilizzate e mantenute secondo quanto previsto nel manuale d'uso e manutenzione, assicurino, durante il periodo di utilizzo, le prestazioni dichiarate e la conformità dell'acqua trattata ai requisiti di legge.
Il Ministero della Salute ha elaborato delle Linee guidarelative alla "descrizione dei trattamenti per le acque destinate al consumo umano conosciuti a livello nazionale".
Scopo delle linee guida è presentare gli aspetti salienti delle tecnologie di trattamento conosciute a livello nazionale ed il contesto normativo di riferimento, fermi restando tutti gli specifici obblighi previsti per il produttore e distributore , volti a tutelare ed informare il consumatore e l'utente nelle fasi di scelta, acquisto, impiego e manutenzione dell'apparecchiatura, anche per garantire la sicurezza d'uso del dispositivo, l'efficacia delle azioni rispetto alle prestazioni dichiarate e, in ogni caso, la conformità dell'acqua trattata ai requisiti di legge.
Per approfondire consulta:
Linee guida sui dispositivi di trattamento delle acque destinate al consumo umano