Cap. 3F - Ambiente - Attività di controllo della concentrazione atmosferica degli inquinanti

    Data di ultimo aggiornamento Aggiornato il 16/12/2010

    ATTIVITÀ DI CONTROLLO DELLA CONCENTRAZIONE ATMOSFERICA DEGLI INQUINANTI
    (D.Lgs. 351/1999)


    Macroarea: Attività a Carattere Trasversale
    Settore: AMBIENTE
    Tipologia dell'attività: 4b - Attività di controllo ufficiale svolte sull’intero territorio nazionale, diverse dai Piani specifici comunitari, con organizzazione centrale e programmazione regionale

    Autorità competentiruoli
    AC Centrale: MATTMTrasmissione delle informazioni alla Commissione Europea
    AC Centrale: ISPRAAcquisizione, validazione dei dati e predisposizione di report di sintesi
    Trasmissioni delle informazioni al MATTM
    AC Regionali: RegioneAutorità competente per effettuare la valutazione della qualità dell’aria.
    Cura la redazione, nelle aree in cui sono superati i valori limiti, dei piani finalizzati al risanamento della qualità dell’aria.
    AC Regionali: ARPA/APPARaccolta e trasmissione dati a ISPRA

     

    dettagli dell'attività
    categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio

    La “ categorizzazione dei rischi” viene distinta dalla normativa in funzione della tipologia di inquinante, in generale si distinguono in : 

    • Valore limite: livello fissato in base alle conoscenze scientifiche al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi sulla salute umana o per l'ambiente nel suo complesso, tale livello deve essere raggiunto entro un dato termine e in seguito non superato;
    • Margine di tolleranza: la percentuale del valore limite nella cui misura tale valore può  essere superato alle condizioni stabilite dalla normativa vigente;
    • Soglia di allarme: livello oltre il quale vi e' un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata e raggiunto il quale si deve immediatamente intervenire in base alla normativa vigente;
    • Valore obiettivo: livello fissato al fine di evitare, a lungo termine, ulteriori effetti dannosi per la salute umana o per l'ambiente nel suo complesso; tale livello deve essere raggiunto per quanto possibile nel corso di un dato periodo.
    frequenza (o criteri per stabilire frequenza)

    La “frequenza di controllo” viene distinta dalla normativa in funzione della tipologia di inquinante, nello specifico per i seguenti inquinanti avviene come specificato nella tabellina riportata: 

    InquinanteFrequenza di controllo
    PM10Giornaliera e annuale
    PM2,5Annuale
    O3Oraria, Giornaliera e Annuale, o meglio il periodo da maggio a settembre
    NO2Oraria e Annuale
    C6H6Annuale
    SO2Oraria e Giornaliera
    luogo e momento del controlloStazioni delle reti di monitoraggio regionali della qualità dell’aria
    metodi e tecnicheL’ impiego di metodologie per misurare, calcolare il livello di un inquinante nell’aria ambiente è stabilito dai seguenti riferimenti normativi:
    DM 60/02 e s.m.i.
    Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio.
    DM 261/2002 e s.m.i.
    Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351.
    D.Lgs. 183/2004 e s.m.i.
    Attuazione della direttiva 2002/3/CE relativa all'ozono nell'aria.
    Direttiva 2004/107/CE e s.m.i.
    concernente l’arsenico, il cadmio, il mercurio, il nickel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell’aria ambiente.
    D.Lgs. 152/2007 e s.m.i.
    Attuazione della direttiva 2004/107/CE concernente l'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente.
    modalità rendicontazione, verifica e feedbackReport nazionale annuale inviato ad Autorità competenti, in particolare l’ISPRA comunica all’AEA le informazioni sulle reti di monitoraggio, sulle stazioni e relative configurazioni di misura nonché i dati elementari (orari o giornalieri) delle concentrazioni in aria degli inquinanti monitorati relativi.