Come funzionano i controlli

    Data di ultimo aggiornamento Aggiornato il 12/03/2021
    Come funzionano i controlli

    La sorveglianza delle acque di balneazione costituisce un momento importante della tutela della salute pubblica e questo spiega l'attenzione e l'impegno che il Ministero della salute ha costantemente dato al programma ed alla sua attuazione. 

    Obiettivo del programma di sorveglianza è l'esatta conoscenza, sia sotto il profilo microbiologico, sia sotto quello fisico-chimico, dello stato delle acque marine, lacustri e fluviali e, quindi, l'identificazione sia delle situazioni di degrado ambientale che di situazioni, anche solo potenzialmente, pericolose. 

    Ciò comporta la necessità, in particolare per Regioni e Comuni, di interdire alla balneazione i tratti di costa che non rispondono ai requisiti di legge, ricorrendo a provvedimenti spesso difficili, soprattutto per regioni a spiccata vocazione turistico-balneare, ed impopolari, ma indispensabili per raggiungere l'obiettivo della massima garanzia per i bagnanti.

    Secondo la normativa italiana un tratto di costa, per essere valutato balneabile, deve risultare conforme ai requisiti microbiologici e chimico-fisici indicati dalla vigente normativa che ha recepito i “valori guida” della direttiva invece dei più permissivi “valori imperativi”, contrariamente a quanto hanno scelto di fare altri Paesi europei. 

    Si intendono per:

    1. acque di balneazione - le acque dolci, correnti o di lago e le acque marine nelle quali la balneazione è espressamente autorizzata ovvero non vietata
    2. zona di balneazione - il luogo in cui si trovano le acque di balneazione di cui al punto a)
    3. stagione balneare - il periodo compreso tra il 1° maggio ed il 30 settembre
    4. periodo di campionamento - è il periodo che inizia un mese prima della stagione balneare (1° aprile) e termina con la fine della stessa (30 settembre).

    I prelievi vengono effettuati in fondali con una profondità tra gli 80 e i 120 cm. Ciò va tenuto presente nell'esatta lettura delle percentuali di balneabilità, in particolare per alcune regioni, come la Sardegna, che hanno tratti di costa alta, che non viene in tal modo monitorata.

    I requisiti di balneabilità devono essere anche adeguatamente controllati nel corso della stagione balneare.
    La normativa italiana, a garanzia della salute dei cittadini, giudica non idonee alla balneazione anche le acque per le quali, a causa della incompletezza del monitoraggio, non possa essere espressa una valutazione.

    La normativa italiana, già tra le più rigorose in Europa, impone criteri più restrittivi sia per i tratti di costa insufficientemente campionati che per quelli vietati per inquinamento microbiologico: i primi saranno interdetti alla balneazione fino a quando non sarà rispettata la frequenza di campionamento prescritta, le coste inquinate non potranno essere riammesse alla balneazione finché non saranno messi in atto gli opportuni interventi di risanamento e conseguente recupero.