7.1. Sistema Nazionale di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria (SiVeAS)

    Data di ultimo aggiornamento Aggiornato il 02/12/2011

    Il Sistema nazionale di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria (SiVeAS), istituito ai sensi della Legge 266/2005, ha l’obiettivo di provvedere alla verifica che, nell’erogazione dei servizi sanitari, vengano rispettati sia i criteri di appropriatezza e qualità, sia i criteri di efficienza nell’utilizzo di fattori produttivi, compatibilmente con i finanziamenti erogati. Ulteriori obiettivi sono stati affidati al SiVeAS dalla Legge Finanziaria 2007 in materia di Piani di Rientro.

    Il Ministero della Salute, attraverso l’attività del SiVeAS, svolge due fondamentali compiti:

    • assicurare un supporto generale per la produzione di strumenti valutativi e implementativi di buone pratiche sul versante dell’efficienza, dell’efficacia e della qualità dell’assistenza sanitaria;
    • garantire tutte le attività necessarie per l’affiancamento e il controllo delle Regioni impegnate nei Piani di Rientro.

    Il SiVeAS si avvale e coordina la collaborazione di Enti esterni, con cui il Ministero stipula apposite Convenzione o Accordi di Collaborazione, di esperti qualificati e personale interno, per l’attuazione del programma che si declina in 10 linee di attività.

    1. Monitoraggio dei LEA: si concretizza, mediante una serie di appositi strumenti e metodologie, nella misurazione quantitativa dell’assistenza sanitaria, in termini di qualità, appropriatezza e costo. L’obiettivo futuro è rafforzare la valutazione dell’integrazione tra i diversi livelli di assistenza, le verifiche sulla qualità, sull’appropriatezza e accessibilità dei servizi.
    2. Promozione e valutazione dell’efficienza gestionale: per quanto attiene al governo del personale nei SSR, si è sviluppato un sistema di indicatori, a livello aziendale e regionale, per individuare e comprendere la variabilità nelle retribuzioni medie dei diversi operatori; sul governo degli acquisti di beni e servizi, si sono analizzate le diverse soluzioni organizzative e istituzionali adottate dalle Regioni per la gestione centralizzata dei processi di acquisto ai fini della valutazione di efficacia delle soluzioni “centralizzate” nel produrre un effettivo incremento dell’efficienza del processo di approvvigionamento.
    3. Promozione e valutazione dell’efficacia e della qualità: si occupa della valutazione degli esiti dei trattamenti e della valutazione della qualità percepita. Le iniziative avviate si rivolgono a individuare aree critiche su cui implementare programmi di miglioramento, per monitorare l’andamento della qualità delle cure nel tempo e per valutare l’efficacia dell’introduzione di nuove tecnologie, nonché definire strumenti conoscitivi per monitorare in maniera sistematica e standardizzata la qualità percepita dagli utenti e dagli operatori.
    4. Promozione e valutazione dell’appropriatezza: per l’appropriatezza organizzativa, si è lavorato alla predisposizione di una metodologia per la lettura integrata e sintetica di indicatori di valutazione a livello aziendale, in applicazione di logiche di clinical governance e alla realizzazione di una survey nazionale sul processo di dipartimentalizzazione in atto. Per l’appropriatezza clinica sono stati sviluppati la promozione, organizzazione e valutazione della continuità assistenziale e il monitoraggio dei percorsi assistenziali, la realizzazione e presentazione di un supporto audiovisivo sull’implementazione della checklist per la sicurezza in sala operatoria, la produzione e/o aggiornamento delle Linee guida su tonsillectomia, antibioticoprofilassi perioperatoria nell’adulto, sindrome influenzale, diagnostica per immagini, test preoperatori.
    5. Accreditamento e organizzazione dell’offerta: è orientata prevalentemente alle Regioni in Piani di Rientro e mira a ridefinire i criteri e le modalità di riorganizzazione della rete per renderla più efficace e rispondente ai bisogni del cittadino. In questo ambito, tra l’altro, sono stati esaminati i percorsi per le patologie oncologiche nei SSR, attraverso specifici report di analisi della rete di offerta.
    6. Accessibilità: sono state finalizzate al monitoraggio delle modalità organizzative della libera professione intramoenia a livello regionale e aziendale, al monitoraggio delle modalità attuative della partecipazione ai costi delle prestazioni e all’analisi delle influenze delle disuguaglianze sociali e territoriali sullo stato di salute e l’accesso ai servizi sanitari.
    7. Assistenza sociosanitaria: le Regioni in Piano di Rientro sono state supportate attraverso uno specifico affiancamento che si è realizzato sia con l’offerta di supporto tecnico-professionale alla definizione delle iniziative locali, sia con le attività di monitoraggio delle iniziative attuative degli impegni stabiliti nei Piani di Rientro.
    8. Confronti internazionali e integrazione delle Basi – Dati: le attività si sono incentrate sulla produzione di strumenti metodologici e operativi per supportare i confronti tra il nostro sistema sanitario e i sistemi esteri per superare l’autorefenzialità nella valutazione dei livelli di risposta garantiti dal nostro sistema ai bisogni di tutela della salute della popolazione.
    9. Affiancamento alle Regioni in Piano di Rientro che si realizza attraverso le seguenti macroattività:
    • affiancamento a livello centrale: include la preventiva approvazione, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, dei provvedimenti relativi all’attuazione dei Piani di Rientro e la verifica periodica del raggiungimento degli obiettivi intermedi previsti dal Piano di Rientro;
    • monitoraggio dell’impatto dei Piani di Rientro: valuta gli effetti generati dalle manovre implementate anche mediante indicatori, in particolare nelle aree relative alla gestione del personale, alla centralizzazione delle funzioni di acquisto, alle scelte di assetto delle reti ospedaliere;
    • affiancamento a livello regionale: offre affiancamento tecnico alle Regioni su aree di particolare interesse.
  • Trasferimento delle metodologie sviluppate: è stata avviata nel 2010 ed è dedicata al trasferimento delle metodologie sviluppate e sperimentate nelle altre linee di attività.