
4.6. Dipendenza patologica da gioco d’azzardo
Il gioco d’azzardo patologico (GAP) è una patologia caratterizzata da un comportamento compulsivo che produce effetti sulla salute seriamente invalidanti. Il GAP, impropriamente chiamato ludopatia, è in espansione, anche se non si hanno dati precisi in quanto non esiste allo stato attuale una rilevazione sistematica dei pazienti in trattamento nei Servizi per le dipendenze da parte delle Amministrazioni Centrali dello Stato. Il DSM-IV-TR ha definito il GAP come un “comportamento persistente, ricorrente e maladattativo di gioco che compromette le attività personali, familiari o lavorative”; l’ICD-10 (International Classification of Diseases) dell’OMS lo ha inserito tra i “disturbi delle abitudini e degli impulsi”. La legge 8 novembre 2012, n. 189 recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute (GU n. 263 del 10 novembre 2012 - Supplemento Ordinario n. 201) agli artt. 5 e 7 prevede una serie di norme riguardanti il GAP e in particolare l’aggiornamento dei LEA per la prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti affetti da ludopatia. La dimensione del fenomeno in Italia è difficilmente stimabile in quanto, come anzidetto, a oggi non esistono studi accreditati, esaustivi e validamente rappresentativi del fenomeno. Il 54% degli italiani ha giocato d’azzardo con vincite in denaro almeno una volta negli ultimi 12 mesi. Tuttavia, la stima dei giocatori d’azzardo “problematici” (coloro che giocano frequentemente investendo anche discrete somme di denaro, ma che non hanno ancora sviluppato una vera e propria dipendenza e sono a forte rischio) varia dall’1,3% al 3,8% della popolazione generale, mentre la stima dei giocatori d’azzardo “patologici” varia dallo 0,5% al 2,2% (DPA, Ministero della salute, 2012). I soggetti sottoposti a trattamento per GAP nel corso del 2012 sono stati 5.138 (83% maschi). Lombardia e Piemonte sono le Regioni con il maggior numero di soggetti trattati.